NON E’ UN PAZZO E’ UN IMPRENDITORE DISPERATO Un nostro collega ha parlato con lui al telefono e chiama tutti i balneari a Roma per sostenerlo.
Di Finizio: la linea dura si trasformerà in dialogo? Sembra di si e solo grazie a lui
La linea dura usata dalla gendarmeria vaticana nei confronti di Marcello si è mitigata, sappiamo che sta ricevendo l'assistenza necessaria.
Dall'altra parte si sta componendo un tavolo di concertazione dove c'è una sollecitazione da parte di Maurizio Lupi, Ministro dei trasporti ed infrastrutture, da parte dell'On.le Abrignani, vicepresidente X Commissione Attività Produttive Commercio e Turismo, Camera dei Deputati e di Alemanno, il sindaco di Roma e della questura della città.
(ore 23:36) L'On.le Abrignani sta salendo sulla Cupola per raggiungere Marcello di Finizio. A Breve li raggiungerà, chiamato dall’On Abrignani, anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno.
Si presuppone che con gli stimoli del gruppo degli europarlamentari il governo debba accettare di dialogare con Marcello Di Finizio per trovare una soluzione al problema balneare. Atto dovuto ad un cittadino di una democrazia.
Non dimentichiamoci che c'è un uomo sulla cupola che per uscire da questa situazione ha bisogno dell'apertura di una trattativa.
Il silenzio delle autorità sarà una condanna a morte di un uomo che sta mettendo a rischio la sua vita per un diritto negato: il dialogo.
I DEPUTATI DEL PARLAMENTO EUROPEO INTERVENGONO A SOSTEGNO DEL BALNEARE SUL CUPOLONE
A sostegno di Marcello Di Finizio, l'imprenditore balneare triestino da ieri sul cupolone, sono intervenuti i deputati al Parlamento Europeo, che hanno spedito al Ministro per gli affari europei Moavero Milanesi e per conoscenza al Ministro per gli Affari Regionali, dott. Graziano Delrio, al Ministro per i Beni, Attività Culturali e il Turismo, on.le Massimo Bray, al Ministro per lo Sviluppo Economico, dott. Flavio Zanonato la lettera che trovate in allegato. E nel frattempo il caso di Marcello Di Finizio e giocoforza la questione balneare approda in Parlamento Europeo. Claudio Morganti si è rivolto direttamente a Michel Barnier, presidente della Commissione rendendogli noto che Marcello di Finizio è uno dei 30 mila imprenditori balneari, che perderanno il loro lavoro a causa dell'errata applicazione della Bolkestein, la direttiva europea sulle assegnazioni demaniali.
Abbiamo chiesto a Marcello di Finizio più e più volte di scendere, ma lui dice che non scenderà finché non avrà una soluzione concreta al problema balneare italiano con prese di posizioni forti da parte dello stato italiano, come del resto ha fatto del resto recentemente la Spagna approvando la Ley de Costas, facendo valere la sovranità dello stato a salvaguardia dei propri cittadini.
Facciamo un appello, pur non condividendo nel modo più totale la protesta del nostro collega, perché sta mettendo a rischio la sua vita, a chi ci governa e chi ha il potere di cambiare le cose. Ci sono 30 mila imprenditori balneari che se verranno messi all'asta perderanno il loro lavoro diventando un'emergenza sociale senza pari. Questi 30 mila imprenditori, sono 30 mila Italiani e come tali il governo ha il dovere di tutelarli. Il governo deve affrontare il problema e dare agli imprenditori balneari la certezza di impresa che manca ormai da anni, salvando anche dal fallimento totale le aziende dell'indotto
La vita, se ti tolgono tutto azienda e casa, non ha più senso”
Marcello di Finizio è da quasi 24 ore sulla Cupola di San Pietro
Rischia la vita: in arrivo forti temporali
Questa è la frase che ha pronunciato Marcello dopo che gli ho chiesto di scendere e di badare alla vita come dono più importante. Nulla sono valsi gli appelli al telefono di tutti noi.
Ha passato una notte al freddo, con vento e timore di cadere nel baratro, ma il baratro non è solo il vuoto sotto i suoi piedi, il baratro è il vuoto intorno che gli hanno fatto le istituzioni, lasciandolo solo al suo destino.
Marcello è solo il primo di 30 mila imprenditori balneari e forse molti di noi saranno costretti alla stessa sorte. Ma rimane solo e ci chiede di andare tutti a Roma, per aiutarlo a portare agli alti vertici il nostro problema.
“E’ l’ultimo colpo in canna” continua, molto probabilmente verrà arrestato e gli verrà tolta l’unica cosa che ancora ha: la libertà.
SILENZIO STAMPA. Un silenzio assordante, speriamo che venga interrotto dal Vaticano nella persona di Papa Francesco, che ci ha colpito tutti con il suo cambio di rotta, rispetto al passato, una Chiesa che protegga i più poveri, dalla parte degli oppressi. Non è forse Marcello uno di loro? Non merita attenzione un uomo che sta ormai da quasi 24 ore sulla Cupola di San Pietro per la terza volta? Perché se ne parli dovremmo aspettarci il peggio?
A Roma ci dice Marcello sono previsti temporali e lui è lassù nel punto più alto e nel posto forse dove Dio e la sua presenza si dovrebbero sentire maggiormente.