Anzi, dall'autorevolezza della sua posizione la Governatrice dovrebbe affermare, per sgomberare il campo da equivoci, il rispetto delle regole e l'affermazione della trasparenza.
Se le organizzazioni universitarie e giovanili che fanno riferimento alle attuali forze di governo nazionale ritengono di essere state escluse ingiustamente, perseguano legittimamente la via del ricorso amministrativo. Chiedere il colpo di spugna è inqualificabile e irrispettoso nei confronti di coloro che con umiltà e sacrificio hanno raccolto firme, fotocopiato documenti a proprie spese e presentato ai sottoscrittori le liste dei candidati, oltre ad essersi presentati nei tempi e nei modi stabiliti dal regolamento.
È impensabile che i vertici dell'Università concedano la sanatoria, che rappresenterebbe un'ombra troppo forte su Perugia, l'Umbria e l'Università medesima. Verrebbe minato il concetto stesso di meritocrazia e affermato il principio antidemocratico che chi “ha santi in Paradiso”, anche se incapace, la sfanga sempre.
Da una parte politica non ci stupisce la richiesta di condono, ma da un'altra, che ha invece sempre invocato il rispetto delle regole, non ce lo saremmo mai aspettato... Evidentemente, due facce della stessa medaglia!
Andrea Lignani Marchesani