(ASI) Pescara - Si terrà presso il Centro Studi Sociali di Scerne di Pineto una conferenza stampa alla quale parteciperanno dirigenti e medici delle ASL abruzzesi, il Direttore generale della ASL di Pescara Claudio D’Amario, il Coordinatore scientifico Giovanni Visci, il Primario del Pronto Soccorso di Pescara, Alberto Albani, il Direttore del Centro Studi sociali dell’Ente morale Associazione “Focolare Maria Regina Onlus”, Andrea Bollini e la Consigliera di Parità Regionale, Prof.ssa Letizia Marinelli.
Si vuole rendere noto lo stato di attuazione delle iniziative legate al progetto PARES: un intervento articolato e complesso che vuole fornire adeguati servizi di assistenza, protezione, accoglienza e supporto nella ricerca di un impiego, alle donne oggetto di violenza e ai loro figli minori vittime o spettatori. Ciascuno dei partners esporrà le proprie funzioni nell’ambito delle attività che garantiranno alla cittadinanza abruzzese la possibilità di usufruire di un nuovo modello operativo che agirà sulla falsa riga di quelli che, nei Paesi europei all’avanguardia nelle Politiche di Genere, vengono considerate buone prassi da emulare, e che costituirà un esperimento pilota da riproporre in altre regioni italiane, una volta divenuto pienamente operativo.
Anche questo progetto rientra nella programmazione delle attività che la Consigliera di Parità Regionale sta portando avanti da tempo, fin dalla promozione e attivazione del progetto “Maya”, che realizzerà la seconda casa-rifugio in Abruzzo per donne vittime di violenza e minori, abusati o spettatori.
L’ottica d’intervento è quella di una progettazione che deve passare attraverso una serie di fasi successive caratterizzate come progetti; l’ensemble progettuale che la Consigliera di Parità Regionale sta realizzando, costituisce un sistema di prodotti e progetti efficaci per l’Abruzzo, di cui il suddetto Progetto Pares è solo uno step.
Tutte le attività che la Consigliera sta portando avanti vertono per queste tematiche, sull’obiettivo di reperire ed ottimizzare risorse utili a favorire la tutela delle donne in difficoltà senza disperdere finanziamenti o duplicare interventi.
Oltre all’evidente utilità collettiva di tale operazione, si rimarca l’assoluta assenza di costi sulla cittadinanza abruzzese in quanto le risorse rese disponibili per realizzare tutte le attività del progetto rientrano in finanziamenti statali che non graveranno ulteriormente sulle tasse degli Abruzzesi.