Abbiamo raggiunto al telefono Mattia, uno dei partecipanti il quale ci ha assicurato che “la fiaccolata si è svolta senza incidenti. Contestazioni praticamente nulle, eccezion fatta per qualche provocazione lanciata da una finestra o da un'auto di passaggio”.
La cerimonia del presente è un rito che appartiene alla tradizione della destra italiana, senza distinzione di sigla e di partito. Ed infatti, stando a quanto ci racconta Mattia, al corteo c'erano militanti di realtà diverse, tutti accomunati dal ricordo verso i caduti.
Tre 'presenti' Oltre a Sergio Ramelli sono stati celebrati anche Enrico Pedenovi (29 Aprile 1976) e Carlo Borsani, ufficiale e MOVM giustiziato da partigiani comunisti proprio in piazza Susa, il 29 Aprile 1945.
Pisapia non c'è Nel pomeriggio di lunedì Riccardo De Corato (FdI), vice presidente del consiglio comunale, si è recato nei giardini intitolati a Ramelli e Pedenovi per deporre una corona d'alloro. Il politico ha anche puntato il dito contro la giunta per la sua assenza alle celebrazioni.
La capogruppo di SEL Patrizia Quartieri ha invece espresso perplessità nei confronti di ciò che ha definito essere una parata in stile militare.
In piazza San Babila si sarebbe svolto un contro corteo delle associazioni di sinistra radicale, ma i manifestanti di destra e sinistra non si sono incrociati.
Forse grazie anche al grande spiegamento di forze dell'ordine, non ci sono state tensioni.
Marco Petrelli - Agenzia Stampa Italia
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