Alle ore 17,05 Benedetto XVI è salito a bordo dell'elicottero che lo ha condotto a castel Gandolfo nel suo ultimo volo da Pontefice. Qui il papa dimorerà per circa due mesi, in attesa di fare ritorno in Vaticano, nell'ex Monastero Mater Ecclesiae
Il suono delle campane romane ha fatto da sottofondo ad un momento di grande commozione per i numerosi fedeli riunitisi in piazza san Pietro con gli occhi inumiditi dal pianto.
La scelta del Papa ha rappresentato senz'altro una svolta nella storia della Chiesa moderna ma anche la massima manifestazione di 'umanità' da parte di Colui che, dall'alto della propria magnificenza, ha saputo spogliarsi dei privilegi per tornare ad indossare le vesti dimesse di Joseph Ratzinger
“Adesso sono solo un pellegrino” ha dichiarato il pontefice prima di ritirarsi nel proprio silenzio. Un papa che, nel non lontano 2005, era salito al soglio pontificio senza fare rumore e che, a distanza di circa otto anni, ha scelto di farsi da parte con altrettanta discrezione e con quel fare dimesso che lo ha sempre caratterizzato.
Affacciatosi sul cortile di Castel Gandolfo per salutare il popolo dei fedeli, Benedetto XVI appena due ore prima di abbandonare la carica, ha inviato un messaggio intriso di umiltà e speranza:
“Grazie, grazie a voi. Cari amici sono felice di essere con voi circondato dalla bellezza del Creato e dalla vostra simpatia che mi fa molto bene, grazie per la vostra amicizia e il vostro affetto. Voi sapete che questo giorno mio è diverso da quelli precedenti, non sono più pontefice sommo della Chiesa Cattolica, sono semplicemente un pellegrino che inizia l'ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra.
Con il mio amore e con la mia preghiera voglio lavorare per il bene della Chiesa e dell'umanità. Andiamo avanti insieme con il Signore per il bene dell'umanità e della Chiesa. Grazie a tutti voi. La mia benedizione su tutti voi ...”
A partire dalle ore 20 del 28 febbraio la responsabilità della sede apostolica è stata affidata al cardinale Bertone, in attesa che abbiano inizio le congregazioni generali dei 200 cardinali in data 4 marzo. I porporati si confronteranno per sette giorni su quello che sarà il prossimo futuro della Chiesa e sulla elezione del nuovo pontefice.
Il mistero che si nasconde dietro alla scelta di Benedetto XVI continuerà a far discutere gli storici contemporanei. A noi non resta che accettare il gesto estremo del papa senza la pretesa di trovare una spiegazione che solo la fede può dare. Il mondo intero resta ammirato dall'espressione quasi smarrita di Joseph Ratzinger che sembra aver acquisito tratti più 'umani', nella piena consapevolezza che la perfezione rimane privilegio di Uno Solo. Basta alzare gli occhi al Cielo per poterla cogliere!
Maria Vera Valastro – Agenzia Stampa Italia