(ASI) Al di là dei suoi contenuti politico-ideologici, per altro molto seri, la disputa elettorale in atto in Francia metterà gli elettori d'oltralpe il prossimo 7 maggio di fronte ad una scelta epocale fra i candidati: Le Pen e Macron.
I due personaggi politici diversissimi fra loro si prestano anche ad una giocosa provocazione sessista. Infatti, i loro cognomi potrebbero essere simpaticamente interpretati attraverso le implicazioni onomastiche. Anche da questo punto di vista, la scelta appare fondamentale, perché coinvolge lo stile di vita e le attitudini, anche sessuali, dell'essere umano: da una parte Le Pen, dal latino penis , che designa l'organo sessuale maschile. Quindi, una presa di coscienza virile dell'elettorato francese. Dall'altro il maquereau che ha evidenti assonanze con Macron per come si pronuncia (makrò). Maquereau traduce l'italiano "magnaccia", ossia il protettore/sfruttatore di prostitute. Figura eticamente "poco rassicurante". Nomen omem? Naturalmente si tratta solo di un gioco, forse un po' malizioso, di parole, di cui facciamo ammenda, sempre giocosamente e senza imbarazzo. L'imbarazzo, invece, portrebbe essere quello dei francesi, costretti a pronunciare il nome di un possibile futuro capo dell'Eliseo in modo così ambiguo.
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