(ASI) – Marocco: lo scorso 17 marzo molti marocchini sono scesi nelle piazze di molte città ma anche nelle campagne, per protestare contro la costrizione per diverse donne a sposare i loro stupratori i quali evitano così perfino di essere puniti.
(ASI) – Marocco: lo scorso 17 marzo molti marocchini sono scesi nelle piazze di molte città ma anche nelle campagne, per protestare contro la costrizione per diverse donne a sposare i loro stupratori i quali evitano così perfino di essere puniti.
Questa protesta è scattata a causa del suicidio della sedicenne Amina Filali che si è uccisa dopo essere stata obbligata a sposare - addirittura con l'approvazione di un giudice - l'uomo che l'aveva stuprata. Il suo suicidio ha innalzato un'ondata di reazioni sia sui social network sia all'interno della stessa società marocchina. Sabato scorso i marocchini di alcune delle grandi città come Casablanca e Rabat hanno organizzato una protesta davanti al Parlamento proprio per attirare più attenzione possibile su questo argomento e sulla condizione delle donne. Oggi il popolo marocchino si sta battendo molto per i suoi diritti e per il suo onore cercando di far mettere in pratica dalle autorità e dal Re una vera democrazia e più giustizia sociale.
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