Sono trascorse dodici ore dal devastante terremoto che ha colpito Myanmar (ex Birmania) in Asia e il bilancio delle vittime si aggrava ulteriormente. Il Primo ministro Min Aung Hlaing conferma 144 morti e 732 feriti , mentre non sono ancora noti i numeri dei dispersi. Tuttavia in base alle valutazioni statistiche effettuate dal Servizio Geologico degli Stati Uniti, il quadro potrebbe essere destinato a peggiorare drasticamente.
L’USGS infatti, considerando che le aree del Paese più colpite dal sisma risultano densamente popolate, ha stimato che le vittime "potenziali" possano superare ampiamente le 1.000 unità. Sono le 14.20 ora locale, quando una fortissima scossa di terremoto fa tremare le profondità dell’ex Birmania; il sisma di una magnitudo catastrofica pari a 7.7 gradi della scala Richter, è stato avvertito in maniera chiara anche in Thailandia , dove è crollato un grattacielo in costruzione provocando 30 vittime e numerosi feriti, e in Cina dove sono stati rilevati consistenti danni a case e persone. Poco dopo il primo evento tellurico, un’altra forte scossa ha ulteriormente aggravato la situazione. Le prime notizie frammentarie della stampa locale, hanno sin da subito evidenziato la gravità degli eventi sismici, rilanciando foto e video di edifici, case e templi storici distrutti, immagini di strade squarciate dalle voragini, e testimonianze di gente in strada che fugge, piange e si dispera. Le comunicazioni sono limitate o addirittura interrotte in alcune zone; gli ospedali sono in piena crisi, vicini al collasso, presi d’assalto dai feriti che arrivano in massa, mentre si contano le vittime e proseguono senza sosta le ricerche delle persone disperse. Dopo la dichiarazione dello stato d’emergenza, l’appello del Premier risuona in tutti i canali mediatici: l’invito è indirizzato a tutti i leader internazionali affinché inviino soccorsi e aiuti umanitari di ogni genere, per far fronte comune all’emergenza che ha colpito Myanmar.
Armanni Carlo per Agenzia Stampa Italia