(ASI) Nei giorni scorsi, è avvenuto l’incontro ufficiale tra il Comitato Direttivo dell'Amsi e del Co-mai, e il console tunisino in Italia, Marwan Kalbouti. Non è un caso che il cordiale confronto si sia tenuto proprio nei giorni in cui si svolge il Summit Italia-Africa.
Amsi, Associazione Medici di Origine Straniera in Italia, nata lontano 2000, accanto alla Co-mai, Comunità del mondo arabo in Italia, attiva dal 2008, ed il Movimento Uniti per Unire (2012) e ancora l'UMEM, Unione medica euro mediterranea (2016), sostengono da tempo il progetto “Aiutiamoli a casa loro”, rivolto sia agli italiani che agli stranieri.
L’obiettivo comune è quello della cooperazione internazionale, che può e deve vedere protagoniste le nazioni con l’economia più solida.
L’Italia e gli altri paesi europei devono essere pronti a sostenere quelli più deboli, creando per loro, “a casa loro appunto”, il terreno fertile per la loro rinascita, tramite l'occupazione giovanile, l’istruzione e lo sviluppo per impedire la fuga all'estero.
Lo scopo è anche quello di istituire una legge d'immigrazione europea, come viene proposto da anni, tramite i “manifesti gemelli” #Buona Immigrazione e #BuonaSanitàInternazionale, a favore di una immigrazione programmata e qualificata, senza dimenticare capisaldi come la solidarietà, il diritto alla salute, i diritti umani e l'integrazione per contrastare il traffico di esseri umani e la violenza sulle donne e minorenni non accompagnati.
Questo, per Amsi e le altre associazioni e comunità aderenti al Movimento Uniti per Unire in 120 paesi, non vuol dire non incentivare l’immigrazione, tutt’altro, quando quest’ultima è sinonimo di competenze, di globalizzazione legata a professionisti che lasciano il proprio paese per offrire le proprie capacità e il proprio talento, il proprio bagaglio di esperienza, mettendo tutto questo nelle mani di una nuova nazione che li accoglie e li mette nella condizione di integrarsi, di offrire il proprio contributo alla nuova collettività di cui fanno parte.
Durante l’incontro tra Amsi e il console tunisino, si è discusso della necessità di rafforzare i rapporti tra Italia e Tunisia, di sostenere sempre di più la numerosa comunità tunisina in Italia, perché non dimentichiamo che, da ben 24 anni, Amsi offre il suo costante impegno anche per i professionisti sanitari stranieri che sono già nel nostro Paese, oltre che dialogare con la nostra politica, al fine di arginare la fuga all’estero di medici e infermieri italiani.
Inoltre si è parlato del delicato tema della salute e di tanti argomenti legati alla cooperazione internazionale tra l'Italia e la Tunisia. Si è parlato anche del sostegno e della fornitura di servizi gratuiti ai membri delle comunità araba e tunisina. Gli obiettivi del protocollo sono quelli di rafforzare cooperazione internazionale in molti campi.
"A nome dell’Umem, della Co-mai e dell'Amsi diamo, inoltre, il benvenuto all’Ambasciatore della Repubblica di Tunisia a Roma, Mourad Bourahla, augurandogli pieno successo per i suoi nuovi compiti e la sua delicata missione diplomatica, per il bene di tutti i membri della comunità tunisina in Italia. Inoltre offriamo sin da subito la sua piena disponibilità al nuovo Ambasciatore per avviare nuovi proficui progetti congiunti sull’asse Italia-Tunisia", hanno dichiarato i vertici di Amsi. "Ci aspettiamo, inoltre, molto dal Summit Italia-Africa, ci auguriamo che si rafforzi il sostegno dell’Italia all’Africa, a favore dello sviluppo, della sanità, dell’immigrazione qualificata, e anche per contribuire a combattere la tratta di essere umani e qualsiasi forma di violenza, in particolare contro le donne e i bambini”.
Inoltre Amsi ha ringraziato per il suo impegno Faouzi M'rabet, Direttore della Casa Tunisina in Italia, per la proficua e continua collaborazione a favore dell'integrazione della comunità tunisina ed araba in Italia in particolare le nuove generazioni.
Foad Aodi - Agenzia Stampa Italia