(ASI) Continuano le violenze in Iraq: oggi altre nuove esplosioni avrebbero causato almeno 63 morti e 130 feriti tra la popolazione sciita. Quattro ordigni sono esplosi nella capitale Baghdad, mentre l'attentato più sanguinoso è avvenuto a ovest di Nassiriya, dove un uomo si è fatto brillare tra un gruppo di pellegrini sciiti prevocando 38 uccisioni.
L'acutizzarsi dei fenomeni violenti sarebbe causato dal tentativo del Primo Ministro sciita, Nuri al-Maliki, di allontanare due politici sunniti dall'esecutivo, dopo il ritiro delle truppe Usa dal suolo iracheno.