(ASI) La Federazione internazionale degli scacchi ha deciso di non seguitare nell’ostracismo imperante nei confronti dei cittadini russi.
L’ex vice primo ministro russo, Arkadij Dvorkovič, è stato ieri rieletto presidente della Federazione Internazionale degli Scacchi (Fide), vincendo il ballottaggio con l’ucraino Andrey Baryshpolets, secondo il quale, la posizione del russo era discutibile a causa del suo passato come consigliere personale del presidente della Federazione Dmitrij Medvedev (dal maggio 2008 al maggio 2012). Una valanga di voti invece, ben 157 su 179, hanno chiuso la diatriba confermando Dvorkovič. Sebbene non siano mancate le polemiche, prima della votazione, Arkadij aveva preso una solida posizione sulla situazione in Ucraina, sostenendo anche le decisioni del Consiglio FIDE in merito ad una forte riduzione del coinvolgimento della Russia nella federazione.
Il Cremlino ha accolto con favore la vittoria di Dvorkovič, affermando che: “l’elezione del capo della FIDE è molto importante, è un evento globale e ovviamente facevamo il tifo per Dvorkovič, nostro concittadino”. Queste affermazioni fanno da contraltare alle feroci critiche di Russia Unita di marzo, dove Dvorkovič venne spinto a lasciare la presidenza della prestigiosa fondazione Skolkovo, dopo alcune affermazioni negative dello stesso sull’invasione russa in Ucraina. “Ho avuto pressioni in Russia per proteggereseguire una linea di protezione degli interessi patriottici, ma ho avuto pressioni anche dall’opinione pubblica occidentale. È una situazione difficile, ma sto facendo le cose per bene e in cui credo. La mia speranza, e quella di molte altre persone in tutto il mondo, è quella che la pace arrivi e che la situazione possa tornare stabile” ( intervista concessa a chess24- 21/06/2022).
Emilio Cassese - Agenzia Stampa Italia