(ASI) Tra il 2 e il 5 giugno si è tenuto a San Pietroburgo del XXIV Forum economico internazionale. Il panel "Trasformazioni nel settore energetico globale" ha consentito a Igor Sechin, manager della compagnia petrolifera Rosneft, di svolgere un’analisi sulla situazione economica e sulle prospettive del mercato dei carburanti fossili.
La preoccupazione del numero uno della Rosneft è rivolta alla possibile carenza di risorse energetiche causata dagli scarsi investimenti nel settore petrolifero e dall’aumento dei consumi dovuto alla ripresa economica e al graduale superamento della crisi pandemica.
Non è infatti un caso che le riserve di petrolio e gas degli Stati si attestino ad oggi sui livelli più bassi di sempre. Oltre a ciò non va dimenticato come i progetti di sviluppo di energia alternativa volti alla tutela ambientale siano generalmente ancora in fase di sviluppo, richiedendo investimenti pari a quattro trilioni di dollari all’anno nel decennio 2030-2040. Aspetto che non può essere scollegato a sua volta dal problema della carenza dei metalli necessari per lo sviluppo del mercato di veicoli elettrici.
Per affrontare la congiuntura e garantire il soddisfacimento del fabbisogno energetico, la strategia messa in campo da Sechin punta, da un lato, ad aumentare fino al 25% della produzione complessiva l’estrazione di gas naturale (molto meno inquinante degli altri combustibili fossili) e, dall’altro, allo sviluppo di progetti di estrazione a basso impatto ambientale.
Su quest’ultimo fronte la Rosneft ha annunciato allo SPIEF di aver stipulato contratti per circa 6,3 miliardi di euro per la realizzazione del progetto Vostok Oil. Attraverso l’uso di moderne tecnologie specificamente rivolte alla tutela ambientale, il Vostok Oil realizzerà una perforazione e un trasporto dei carburanti fossili nel rispetto dell’ambiente, svilupperà la generazione dell’energia eolica, puntando al livello delle emissioni di tre quarti in meno rispetto ad altri nuovi progetti petroliferi.
L’auspicio rimane quello di una collaborazione con altri partner internazionali che consentirebbe, secondo Sechin, attraverso le esperienze positive maturate da Rosneft, di ottenere risultati importanti, utili per superare il difficile momento attuale evitando di andare incontro a una crisi nelle forniture energetiche nei prossimi anni. Parte del progetto è anche la Trafigura che con il suo AD Jeremy Weir, presente allo stesso panel di Sechin, si è dichiarata orgogliosa di essere stata coinvolta nel Vostok Oil. “Il Vostok Oil sta fornendo petrolio di alta qualità, a basso costo e a basse emissioni di carbonio, che sarà richiesto per gli anni a venire,” ha notato Weir.