(ASI) La questione dell’occupazione sembra essere radicata fortemente al centro dell’agenda politica del Governo svedese.
Il primo ministro svedese Reinfeldt ha nuovamente sottolineato questo tema nel suo discorso al Congresso nazionale del suo Partito Moderato. Oltre a ciò, ha sferrato un duro attacco alle politiche invocate dai Socialdemocratici.
Prima di essere Primo Ministro della Svezia, Fredrik Reinfeldt è anche il segretario del Partito Moderato (liberale conservatore) il partito guida della coalizione di centro destra attualmente al governo. Nel suo discorso ai membri del Partito, ha criticato fortemente i Socialdemocratici all’opposizione per aver definito alcuni tipi di lavoro “lavori sporchi”.
Hans Juholt, leader dei Socialdemocratici, sbeffeggia i lavori reali, secondo Reinfeldt.
“Noi stiamo parlando di più lavoro, non di lavori sbagliati” ha detto, rivolgendosi alle persone impiegate nel settore dei servizi, come parrucchieri, domestici e camerieri.
“Siete lavoratori necessari e richiesti” ha continuato.
Il partito lancerà inoltre una campagna per l’impiego, attraverso agevolazioni per chi assume. La campagna è diretta contro i Socialdemocratici, che non vogliono la riduzione delle tasse per i servizi domestici e vogliono porre fine alla riduzione delle tasse sui salari per il personale giovane.
Reinfeld difende inoltre quella che viene chiamata “Fas tre”, il tanto criticato programma per l’impiego finanziato dal governo. La linea essenziale di questo programma consiste nel concetto che l’attività sia meglio dell’inattività, e che i problemi esistenti devono essere resi visibili, scrive il quotidiano Stockholm News.
“L’alternativa è far partire per l’ennesima volta la giostra dei prepensionamenti” ha detto agli oltre 1700 membri del Partito moderato accorsi da tutto il Paese.
“Nel 2015 dovrebbero esserci 320.000 nuovi posti di lavoro, se l’economia continua a rimanere sana, secondo Reinfeldt. Questo consiste in un tasso di disoccupazione del 5%, equivalente al 3% secondo lo standard per i paesi dell’area non euro” ha continuato.
Ha inoltre espresso preoccupazione per parte dei lavoratori del settore pubblico rassicurando comunque sul fatto che il Partito moderato “non è rivoluzionario” esortando invece i colleghi di partito “a muovere potere ed influenza verso il basso”