Teorico della società liquida e testimone della crisi tra il XX e il XXI secolo
(ASI) Leeds - E’ morto oggi all’età di 91 anni il grande sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman.
Bauman è nato a Poznań, il 19 novembre del 1925 da genitori ebrei , fuggì nella zona di occupazione sovietica dopo che la Polonia fu invasa dalle truppe tedesche nel 1939 all'inizio della seconda guerra mondiale. Successivamente, divenuto comunista, si arruolò in una unità militare sovietica. Dopo la guerra, iniziò a studiare sociologia all'Università di Varsavia, dove insegnavano Stanislaw Ossowsky e Julian Hochfeld. Durante una permanenza alla London School of Economics, preparò la sua maggiore dissertazione sul socialismo britannico che fu pubblicata nel 1959.
Bauman collaborò con numerose riviste specializzate tra cui la popolare Socjologia na co dzien ("La Sociologia di tutti i giorni", del 1964), che raggiungeva un pubblico più vasto del circuito accademico. Inizialmente, egli rimase vicino al marxismo-leninismo ufficiale, per poi avvicinarsi ad Antonio Gramsci e Georg Simmel soprattutto dopo il 1956 e la destalinizzazione.
Nel marzo del 1968, la ripresa dell'antisemitismo, utilizzato anche nella lotta politica interna in Polonia, spinse molti ebrei polacchi a emigrare all'estero; tra questi, molti intellettuali distaccatisi dal regime. Bauman, che aveva perso la sua cattedra all'Università di Varsavia, fu uno di questi. Egli dapprima emigrò in Israele per andare a insegnare all'Università di Tel Aviv; successivamente accettò una cattedra di sociologia all'Università di Leeds, dove dal 1971 al 1990 è stato professore. Dal 1971 ha quasi sempre scritto in lingua inglese. Sul finire degli anni ottanta, si è guadagnato una fama internazionale grazie ai suoi studi riguardanti la connessione tra la cultura della modernità e il totalitarismo, in particolar modo sul nazismo e l'Olocausto. Ha infine assunto anche la nazionalità inglese.
Il 17 aprile del 2015 Zygmunt Bauman ha ricevuto la laurea honoris causa in Lingue moderne, letterature e traduzione letteraria presso il complesso Ecotekne dell'Università del Salento.
Nei suoi ultimi lavori, Bauman ha spiegato la postmodernità usando le metafore di modernità liquida e solida. Nei suoi libri sostiene che l'incertezza che attanaglia la società moderna deriva dalla trasformazione dei suoi protagonisti da produttori a consumatori. In particolare, egli lega tra loro concetti quali il consumismo e la creazione di rifiuti umani, la globalizzazione e l'industria della paura, lo smantellamento delle sicurezze e una vita liquida sempre più frenetica e costretta ad adeguarsi alle attitudini del gruppo per non sentirsi esclusa, e così via.
Secondo Bauman il povero, nella vita liquida, cerca di standardizzarsi agli schemi comuni, ma si sente frustrato se non riesce a sentirsi come gli altri, cioè non sentirsi accettato nel ruolo di consumatore. In tal modo, in una società che vive per il consumo, tutto si trasforma in merce, incluso l'essere umano.
Numerosi sono i riconoscimenti attribuiti al celebre sociologo e filosofo polacco tra cui, nel 1989 il Premio europeo Amalfi per la sociologia e le scienze sociali, nel 1998 il Premio Theodor Adorno della città di Francoforte e nel 2010 il Premio Principe delle Asturie (in comunicazione e discipline umanistiche).
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Zygmunt_Bauman
Edoardo Desiderio – Agenzia Stampa Italia