(ASI) Oggi il Primo Ministro cinese, Wen Jiabao, durante l'Assemblea nazionale popolare, ha affermato che il malcontento si sta diffondendo tra la popolazione a causa dell'elevata inflazione.
"Il recente innalzamento dei prezzi e le crescenti differenze tra ricchi e poveri stanno creando insoddisfazione tra la popolazione" - ha affermato il Premier - "La Cina deve garantire stabilità sociale, riducendo inflazione e corruzione. Questo problema riguarda il benessere dell'intera popolazione, incidendo sugli interessi di tutti e ripercuotendosi sulla stabilità sociale. Nel 2011 la crescita 'ideale' dell'economia e' dell'8% e il deficit dello Stato deve essere mantenuto entro il 2% del pil".
Sembrerebbe quindi che gli strascichi delle rivolte arabe stiano raggiungendo anche la Cina: dopo l'oscuramento della "Rivolta dei Gelsomini" da internet, da parte del Governo, continuano nella rete gli inviti esteri alla popolazione cinese, ad aderire ogni domenica a proteste pacifiche nelle maggiori città, chiedendo più libertà e meno corruzione. Le forze di sicurezza di Pechino e Shanghai avevano impedito la formazione dei raduni nelle scorse settimane ed oggi, in concomitanza con le dichiarazioni del preimer, arriva l'invito di una delle principali testate giornalistiche della capitale, il "Beijing Ribao", a mantenere la calma e la stabilità nel Paese. "Tutti sanno che la stabilità è un bene e il caos una sciagura" - si legge nell'editoriale del giornale - "Va notato che, in Cina come all'estero, alcune persone che hanno secondi fini, tentano di instaurare il caos utilizzando internet per incitare e organizzare raduni illegali. Non dobbiamo permettere che poche persone all'estero ed in Cina sfruttino i problemi che esistono nel nostro sviluppo e causino problemi".