In Italia registra un lieve miglioramento il settore dell’industria, da fonti che provengono dall'Istat, e a contenere dunque la caduta del Pil. Il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, da Londra in merito alla situazione dell’Italia sottolinea: "Non possiamo spettarci un impatto immediato ma la medicina sta funzionando".
Notizie non proprio rassicuranti arrivano dalla Banca Centrale Europea che avverte: la crescita resterà debole nel 2013 nell'Eurozona, nonostante sia sostenuta dalle misure della Bce e malgrado il miglioramento del clima di fiducia sui mercati. Dagli analisti dell'Eurozona le stime di crescita per il 2012, 2013 e 2014 sono invece riviste in peggio, tant’è che l’attuale situazione di crisi perdurerà ancora per molto in tutti i Paesi.
Eurostat riferisce che il Pil 2012 e' stimato a -0,5% (da -0,3%), nel 2013 a +0,3% (da +0,6%), nel 2014 a +1,3% (da +1,4%). In Europa invece nel terzo trimestre del 2012 la Germania frena più delle attese, con una crescita del Pil, sul trimestre precedente, dello 0,2%, come la Francia.
La Spagna mostra un negativo, con -0,3% rispetto al trimestre precedente. Questo anche con l’attuale stato di agitazione che si vive nel Paese dove la gente è scesa nelle piazze contro il rigido sistema di austerità approvato dal Governo su pressioni dell’U.E.
Il Pil dell'Ue nel suo complesso ha registrato una lieve crescita, segnando nel terzo trimestre +0,1% dopo il -0,2% del secondo e la crescita zero del primo. Anche il Portogallo, come la Spagna, Grecia, Italia; si conferma in recessione con un segno del -0,8%, anche Cipro con un -0,5%.
Segno meno anche per il Belgio. Lo stesso dicasi per l'Austria, -0,1%. La crisi colpisce ora anche l'Olanda. Segno positivo invece per la Finlandia che si rialza, passando rispettivamente dal -1,1% allo 0,3%. L'Italia e' ormai al quinto trimestre consecutivo con il segno meno. A sentire autorevoli voci che provengono dai palazzi dell’Eurozona la recessione inizierebbe ora.
Ma basta vedere con dati alla mano che così non è. Basta vedere le decine e decine di proteste ormai quotidiane che avvengono in Europa che la dicono in maniera ben diversa da quella prospettata dai tecnici Eurozona.
Le associazioni dei consumatori, Adusbef e Federconsumatori, parlano di dati allarmanti e chiedono al governo provvedimenti seri di sostegno ai consumi, come ad esempio la detassazione delle tredicesime.
Molto critica anche la Confcommercio che dice: "Le prime stime sull'andamento del Pil nel terzo trimestre, pur evidenziando una dinamica economica meno negativa rispetto a quanto registrato nei primi sei mesi, non possono essere lette come segnale di inizio di uscita dalla recessione per il nostro Paese. I primi dati relativi a settembre indicano un deterioramento in termini di consumi, produzione ed occupazione rispetto a quanto registrato nei mesi di luglio ed agosto. Date queste dinamiche e' presumibile che anche il quarto trimestre registri una contrazione dell'attività economica".
Davide Caluppi - Agenzia Stampa Italia