Poco dopo le 12.30 è stata udita una potente esplosione a Tel Aviv dopo che per il secondo giorno consecutivo si erano udite le sirene d'allarme per il possibile lancio di missili. La seconda città d'Israele ieri è stata colpita da un razzo proveniente dalla Striscia di Gaza, caduto in mare senza procurare danni davanti al sobborgo sud-occidentale di Giaffa. In occasione della visita odierna a Gaza del primo ministro egiziano, Hisham Kandil, Israele aveva accettato una tregua. Benjamin Netanyahu, da fonti di governo: "ha accolto la richiesta egiziana di un cessate il fuoco questa mattina durante la visita del primo ministro egiziano, che dovrebbe durare circa tre ore".
Nella notte appena trascorsa l'aviazione israeliana aveva effettuato almeno 130 raid sulla Striscia di Gaza. La notizia viene dal portavoce del ministro dell’Interno di Hamas, Islam Shahwan.
Il bilancio delle vittime palestinesi e' molto alto: 19 morti tra i quali diversi bambini I feriti invece sarebbero almeno 235. Dall'inizio della campagna militare i raid sono stati 466, direttamente dalle forze armate israeliane, e che nella notte sono stati sparati da Gaza 11 razzi. 280 sono stati i colpi in totale provenienti dalla Striscia di Gaza, compresi i due che sono finiti nei pressi di Tel Aviv. Di questi Tre gli israeliani uccisi. Monsignor Waldemar Sommertag, responsabile della Nunziatura apostolica in Palestina e a Gerusalemme, in merito agli scontri in Medio oriente ha detto: "Confidiamo nella mobilitazione della Comunità Internazionale, speriamo che possa cessare il fuoco da una parte e dall'altra. Ogni persona che muore e' un oltraggio a Dio. Siamo preoccupati, la situazione è molto delicata e speriamo che non degeneri ulteriormente. Che le iniziative dell'Onu, della Ue e della Comunità Internazionale riescano a fermare la violenza. Preghiamo affinché il recente, importante appello di Benedetto XVI per la pace in Medio Oriente possa far riflettere tutti".
Davide Caluppi - Agenzia Stampa Italia