(ASI) Oggi 8 Marzo, proprio nel giorno della "Festa della donna" si riporta l'intervista alla giornalista e scrittrice, Catia Acquesta, che ha scritto il libro: "Persona Rinasci Ama" sulla violenza di genere.
1. Quali sono gli elementi chiave che il libro/spettacolo affronta riguardo alla violenza di genere?
La nascita di un amore, i campanelli d’allarme per capire quando si è in una storia malata, tossica. La capacità di uscirne senza finire uccisa. L’importanza del coltivare le passioni per ricredere in se stessi. La possibilità di perdonare per poter rinasce e amare.
2. In che modo il perdono, la rinascita e l’amore possono essere strumenti di guarigione per le vittime di violenza?
Il perdono ci salva. Se non impariamo a perdonare non possiamo rinascere e quindi amare di nuovo. Il perdono ci permette di non vivere ancorati nell’ odio e nel rancore di quello che abbiamo subito. E’ un regalo che facciamo alla nostra anima, alla nostra vita, a noi.
3. Qual è il ruolo dell’arte, della musica e del teatro nella sensibilizzazione su questi temi?
Hanno un ruolo importantissimo. Sono strumenti che ci permettono di essere felici e rendere felici. Di arrivare a più persone e aiutarle. Di curare. Di dare speranza, positività e gioia.
4. Quali sono le principali difficoltà che le vittime di violenza di genere affrontano nel loro percorso di ricostruzione?
Sono tantissime. In particolare la difficoltà di credere in se stessi. Di credere di potercela fare. Chi è rimasto vittima di violenza deve fare i conti con tante difficoltà e paure. Deve fare i conti con la paura di fidarsi ancora, di amare, di accogliere e di riuscire a donare ancora come prima e più di prima.
5. Che tipo di supporto sociale e psicologico può fare la differenza nella vita di chi ha subito discriminazioni o violenze?
Sicuramente l’aiuto principale è quello di non far sentire sola la vittima. Nella coralità si arriva a curare tutto. Ci si ritrova con persone che come te hanno subìto e insieme si inizia un percorso verso la rinascita. Fatto di supporto psicologico, di aiuto, per affrontare e superare anche il trauma più terribile.
Noi con l’associazione “Alleati con Te” che ho fortemente voluto e creato, fra le varie attività indirizziamo anche le vittime alle associazioni competenti. Fondamentale per essere seguiti da persone esperte e arrivare prima alla risoluzione del problema ad esempio.
6. Come possiamo contribuire attivamente a contrastare la violenza di genere nella nostra comunità?
Questa si che è una bella domanda!
Forse basterebbe un po’ più di rispetto e di educazione.
Basterebbe essere meno istintivi.
Avete più gentilezza verso il prossimo.
La piaga culturale la conosciamo benissimo. E’ presente ed è complicato abbatterla anche lavorando e facendo prevenzione tra i giovani che come esempio hanno degli adulti. Istituire nelle scuola lezioni sul rispetto e l’amore. Valori che ormai stanno sempre più scomparendo. I giovani hanno bisogno di una guida. Sono assetati di sapere e di stare bene con loro stessi. E invece li ritroviamo pieni di sofferenze e traumi.
Con sempre meno punti di riferimento. Con genitori, di corsa e presi dalle loro vite frenetiche.
Il futuro che ci attende preoccupa non poco.
Salvo Nugnes