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Canottaggio Mondiali: Marcello Miani campione mondiale nel singolo pesi leggeri

Bronzo per Laura Milani e per l'otto pesi leggeri

KARAPIRO (NZL), 07 novembre 2010 - Marcello Miani si laurea campione del mondo nel singolo pesi leggeri a Lake Karapiro. I Mondiali Assoluti e Pesi Leggeri in Nuova Zelanda si chiudono bene per l’Italia grazie all’oro del singolista ravennate e ai due bronzi conquistati dalla singolista leggera Laura Milani (Fiamme Gialle) e dall’otto pesi leggeri (Luigi Scala, Davide Riccardi, Luca De Maria, Armando Dell'Aquila, Matteo Pinca, Gennaro Gallo, Livio La Padula, Bruno Mascarenhas, tim. Vincenzo Di Palma). Sono in tutto sei le medaglie conquistate dalla Nazionale e il medagliere complessivo recita un oro, tre argenti (due nelle specialità olimpiche del quattro di coppia e del doppio pesi leggeri, uno nel due con) e due bronzi ai quali va sommato l’argento del ‘quattro con’ intellettivi nella categoria Adaptive Rowing. Gara aggressiva per Marcello Miani (Canottieri Ravenna), leadership conquistata poco dopo il primo quarto di gara e mai più mollata. Prima l’ungherese Galambos e poi lo slovacco Babac hanno provato a insidiarlo ma alla fine si sono dovuti arrendere incassando distacchi pari rispettivamente a 2’’37 e 4’’04. Stagione da incorniciare per Miani, un anno fa bronzo nel doppio pesi leggeri a Poznan e quest’anno primo ai Tricolori, agli Europei e, questa notte, ai Mondiali. “Oggi mi sentivo molto bene, ho razionalizzato l’uso delle mie energie e, poco dopo metà gara, ho lanciato l’allungo decisivo: a 500 metri dal traguardo ho capito che non mi avrebbero più preso. Dedico questo titolo mondiale a mio papà Luciano, a tutta la mia famiglia e alla mia ragazza Irene che ha sopportato questo lungo viaggio per seguirmi”.

Laura Milani (Fiamme Gialle) si conferma sul podio del Mondiale dopo l’argento di Poznan 2009: questa volta la piazza d’onore sfugge nel finale a vantaggio della neozelandese Ayling (56 centesimi) ma, dopo una gara impostata con grande intelligenza, l’azzurra riesce comunque a respingere il forcing della brasiliana Beltrame (13 centesimi).

Terzo anche l’otto pesi leggeri di Luigi Scala (Marina Militare), Davide Riccardi, Luca De Maria, Armando Dell’Aquila (Fiamme Oro), Matteo Pinca (Moto Guzzi), Gennaro Gallo (Marina Militare), Livio La Padula (Fiamme Oro), Bruno Mascarenhas (Roma), tim. Vincenzo Di Palma (Fiamme Gialle) che, dopo un buon avvio, viene passato dalla Germania e dall’Australia: la barca azzurra lotta sino alla fine portando a casa la terza medaglia, dopo il singolo e il doppio, per il settore pesi leggeri maschile. Al traguardo 3"63 il distacco dalla Germania e 1"97 dall'Australia.

Si chiude al decimo e al tredicesimo posto l’avventura dei due doppi femminile e maschile. Elisabetta Sancassani (Fiamme Gialle) e Laura Schiavone (Irno) si classificano al quarto posto nella finale B alle spalle di Nuova Zelanda, Cina e Danimarca. Gabriele Cagna (Eridanea) e Federico Ustolin (Saturnia) vincono la finale C contro Slovenia ed Egitto.

Nelle foto (D.Seyb ©): Marcello Miani; Laura Milani con il Presidente Federale Enrico Gandola; l'otto pesi leggeri (cliccare sulle immagini per ingrandirle)

Mondiali: le dichiarazioni degli azzurri dopo la terza giornata di finali

KARAPIRO (NZL), 07 novembre 2010 - Marcello Miani (Canottieri Ravenna) fa sentire l’inno italiano alle migliaia di persone in tribuna a Lake Karapiro per l’ultima giornata delle finali dei Mondiali. Il ventiseienne ravennate racconta così la sua gara. “Oggi mi sentivo molto bene, ho razionalizzato l’uso delle mie energie e, poco dopo metà gara, ho lanciato l’allungo decisivo: a 500 metri dal traguardo ho capito che non mi avrebbero più preso. Dedico questo titolo mondiale a mio papà Luciano, a tutta la mia famiglia e alla mia ragazza Irene che ha sopportato questo lungo viaggio per seguirmi”.

“Ero molto concentrata, avevo un obiettivo in testa e il forte desiderio di raggiungerlo: volevo vincere un’altra medaglia ai Mondiali – dice la coetanea milanese Laura Milani (Fiamme Gialle) - A metà gara ho pensato di bissare l’argento di Poznan 2009, alla fine ero molto contenta per il bronzo. Non posso proprio lamentarmi: sono stata ferma parecchio per la mononucleosi a partire da inizio agosto, eppure sono arrivata terza agli Europei. Appena arrivata in Nuova Zelanda ho avuto la febbre a 40 e mi sono bloccata per tre giorni ma poi, anche qui, alla fine il risultato importante è arrivato. Ringrazio tutte le Fiamme Gialle, i miei allenatori Franco Cattaneo e Rocco Pecoraro: a loro, alla mia famiglia e al mio ragazzo, al CT Josy e al suo collaboratore Andrea Benecchi dedico questa medaglia e rivolgo poi uno speciale ringraziamento alla mia compagna di squadra Enrica Marasca”.

“Per me il finale di stagione è stato davvero orribile: l’ultima parte del raduno l’ho passata in ospedale per un problema poi risolto – dice il capovoga dell’otto pesi leggeri Bruno Mascarenhas (Canottieri Roma) - Abbiamo dato il nostro massimo, ce l’abbiamo messa tutta e, nonostante sia arrivato solo un bronzo dopo l’oro di un anno fa, non abbiamo rimpianti sulla gara mentre la preparazione, comprendendo poi l’infortunio di Emiliano Ceccatelli e sostituito bene da Matteo Pinca, è stata purtroppo un po’ improvvisata”.

 

“Quattro folate di vento ci hanno inchiodato, peccato davvero perché eravamo in testa – aggiunge Livio La Padula (Fiamme Oro) – Voglio sottolineare il buon apporto del giovane Matteo Pinca, salito in corsa al posto di Emiliano cui va il nostro pensiero adesso”.

“Finalmente ho rotto il sortilegio dei quarti posti, ben tre tra il 2007 e il 2010 nelle categorie Junior e Under 23 – prosegue Matteo Pinca (Moto Guzzi) – Averlo rotto in occasione del mio primo Mondiale Assoluto è davvero un bel motivo di soddisfazione”.

 

Prima medaglia al primo Mondiale nella Nazionale maggiore anche per Luca De Maria (Fiamme Oro). “Spiace non aver vinto ma per me va in archivio una bellissima stagione, culminata in due medaglie mondiali nel quattro senza under 23 in Bielorussia e nell’otto qui in Nuova Zelanda”.

“Puntavamo certamente a vincere, è venuta fuori una bella gara contro avversari tosti – dice Armando Dell’Aquila (Fiamme Oro) – Per quest’anno sono contento di aver fatto esperienza con un gruppo nuovo e gente giovane con cui lavorare il prossimo anno in prospettiva olimpica”.

“Ringrazio i miei compagni per la loro grinta e dedico questa medaglia ad Animosa, la fondazione da me presieduta e creata per sostenere i giovani disagiati della Colombia” conclude Davide Riccardi (Fiamme Oro).

 

 

Beppe De Capua, Applaudo l’applicazione dell’intera squadra

KARAPIRO (NZL), 07 novembre 2010 - Il Commissario Tecnico della Nazionale Senior Maschile Giuseppe De Capua commenta il Mondiale di Lake Karapiro concluso con gli argenti del quattro di coppia e del due con, il quarto posto del due senza, il sesto del quattro senza e il tredicesimo del doppio.

“Abbiamo raggiunto l’obiettivo preposto: siamo riusciti a piazzare due barche olimpiche nei primi quattro posti grazie al quattro di coppia e del due senza e mi piace evidenziare poi la prestazione tecnicamente molto valida del quattro senza, la medaglia nella barca non olimpica e anche l’importante esperienza del doppio.

A distanza di poco più di un anno, abbiamo portato due vogatori in meno in finale rispetto al 2009 perché il mio progetto prevedeva che dalla quantità si alzasse un po’ l’asticella e i verdetti di questo Mondiale, frutto anche di una crescita graduale dopo Lucerna, dimostrano che stiamo lavorando nella direzione giusta.

Sono contento perché in raduno a Varese e qui a Lake Karapiro c’è stata un’applicazione impeccabile dei titolari e delle riserve: è importante proseguire la strada verso Londra 2012 con questa dedizione e ritengo che questi risultati rappresentino ulteriori stimoli per tutti.

Oltre ad aver centrare l’obiettivo, ci sono altre note positive: un gruppo di giovani emergenti sta dando belle conferme insieme al sempre maggiore impegno dei veterani. Sono contento per Matteo Stefanini e Simone Venier perché hanno centrato la loro prima medaglia a un Mondiale Assoluto anche se Simone già aveva conquistato il podio alle Olimpiadi.

Tutti noi dobbiamo investire bene in quantità di tempo e qualità di programma: la prima componente dipende dagli atleti, la seconda da me.

Come già annunciato, si riprenderà la preparazione a dicembre e per Bled il mio nuovo obiettivo sarà portare due barche olimpiche in medaglia.

In chiusura, desidero fare ancora un grande applauso a tutta la squadra e ringraziare i miei collaboratori Riccardo Dezi e Gianluca Farina nonché lo staff medico, in testa i dottori Poli e Pucci, per il supporto”.

Giuseppe Polti, Abbiamo chiuso in bellezza

KARAPIRO (NZL), 07 novembre 2010 - Ecco le riflessioni del Commissario Tecnico del settore Pesi Leggeri Maschile Giuseppe Polti alla conclusione del Mondiale di Lake Karapiro.

“Ho assistito a delle gare molto equilibrate in tutte le specialità, anche in quelle non olimpiche dove il livello è cresciuto grazie alla decisione della FISA di spalmare le finali su tre giornate dando così la chance a molte nazioni di impiegare i migliori atleti in due gare.

Mi complimento con Lorenzo ed Elia per la loro grande reazione dopo la delusione per la finale degli Europei. Nel corso del raduno si sono allenati con serietà e dedizione alla causa e venerdì hanno dimostrato tutto il loro valore in una gara difficile contro i campioni olimpici ed i campioni mondiali del doppio.

Bravissimo Marcello che, nell’unico giorno in cui le condizioni del lago sono state perfette, non ha proprio sbagliato nulla e ha stravinto grazie a una tattica molto intelligente permettendo alla nostra Nazionale di chiudere il Mondiale in bellezza.

Per il quattro senza accettiamo il responso del campo, un sesto posto che arriva dopo le medaglie in Coppa del Mondo e il quarto posto agli Europei. Ci sono stati problemi di direzione, a causa del mancato equilibrio tra le bordate e per gli effetti negativi derivanti dal vento laterale. Magari, con il campo di gara in altre condizioni, non avremo ugualmente centrato il podio ma saremmo potuti arrivare a ridosso dei primi.

Per l’otto ci sono stati molti problemi di infortuni, Mascarenhas prima e Ceccatelli poi, che hanno impedito il regolare svolgersi della preparazione: considerando tutto quanto, compresa anche la difficoltà di una gara che ci vedeva opposti a nazioni che hanno impiegato anche i più forti uomini del quattro senza, questa medaglia mi va assolutamente bene.

Il due senza di Luca e Giorgio è cresciuto molto dal Portogallo in avanti, ha lottato per il podio e, nonostante la loro generosità, l’obiettivo è sfuggito di poco.

Certamente mi aspettavo di più dal quattro di coppia: almeno il bronzo, ma purtroppo i ragazzi si sono disuniti dopo aver constatato la superiorità dei tedeschi e nel finale è mancato quel qualcosa in più che poteva aiutarci a fare la differenza contro la Danimarca.

Per il futuro saremo ancor più concentrati sulle barche olimpiche: ribadisco che le porte sono aperte per tutti coloro che dimostrano di avere le carte in regola per far parte del gruppo dei PL azzurri”.

L’analisi di Josy Verdonkschot

KARAPIRO (NZL), 07 novembre 2010 - Il CT della Nazionale Femminile Josy Verdonkschot analizza il Mondiale delle sue ragazze.

“Sono stati Mondiali strani, Mondiali che comunque abbiamo concluso bene con il terzo posto di Laura che in finale è riuscita a disputare la gara come voleva lei e come volevo io. Argento perso? No, bronzo guadagnato perché nelle ultime palate poteva anche arrivare la beffa ed è stata brava a tener dietro la brasiliana.

Nel settore Pesi Leggeri si vede che il gruppo è sempre più ampio. Dispiace aver mancato la medaglia di bronzo nel quattro di coppia. La mia scelta di puntare sulla doppia gara è stata la conseguenza dell’intera stagione in cui le vogatrici più esperte hanno remato in campo internazionale assieme a quelle più giovani. In quest’ottica voglio ringraziare proprio Erika per aver favorita la crescita delle sue compagne: sono soddisfatto per la posizione raggiunta al Mondiale insieme a Giulia nel doppio.

Betta e Laura non erano purtroppo le vere Betta e Laura. Con tutti i loro problemi, specialmente la schiena per Betta, hanno fatto davvero quello che hanno potuto.

A dicembre si riparte subito in previsione della qualificazione olimpica: con un gruppo di ragazze si riprenderà per costruire il due senza, il quattro di coppia e il doppio pesi leggeri”.

 

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