(ASI) Alicante, Spagna – 21 marzo 2012 – Rallentati da una zona di vento leggero e instabile, i cinque team di testa sono racchiusi in un fazzoletto di sole sei miglia. In testa i francesi di Groupama, tallonati da Team Sanya che da ieri ha recuperato tre posizioni e quasi quaranta miglia. Poi PUMA, CAMPER e Telefónica mentre anche Abu Dhabi si riavvicina. Tutti hanno approfittato del momento di calma per riparare i danni e fare un check-up completo a barche e attrezzature in vista delle condizioni impegnative che li attendono oltre il sistema di alta pressione.
Un sistema meteo di alta pressione ha intrappolato gran parte della flotta in una zona di vento debole e, durante la notte quando la brezza superava a malapena i quattro nodi, le distanze fra i cinque team di testa si sono ulteriormente ridotte, dando nel contempo agli inseguitori di Abu Dhabi qualche speranza di poter recuperare sul gruppo che si sta preparando per l’arrivo di un fronte che si muove verso est e una corsa veloce verso Capo Horn. Sebbene a bordo di quasi tutte le barche si siano registrati danni di diversa entità, prontamente riparati nelle ore di calma, la flotta è uscita praticamente intatta dalle prime terribile giornate di regata. E anche gli uomini hanno avuto la chance di riposare e di rimettersi in forma.
Secondo lo skipper di CAMPER Chris Nicholson, sono state le cadute rovinose sulle onde a provocare la delaminazione nella paratia prodiera della barca. Pur non essendo una parte vitale, si tratta sempre di una componente importante per la struttura longitudinale dello scafo, che non deve avere problemi o debolezze di sorta. Nicholson stamattina ha informato che la riparazione era stata portata a termine con successo e che la barca era al 100% del suo potenziale e pronta per la prossima fase cruciale della tappa.
Anche Mike Sanderson su team Sanya ha avuto la sua dose di rotture e preoccupazioni dovute alla pompa del desalinatore che ha smesso di funzionare, un danno che avrebbe potuto avere conseguenze catastrofiche se Richard Mason non fosse riuscito a sostituirla e a fermare una via d’acqua dal cilindro, che si era staccato dal supporto a causa del continuo sbattere sulle onde. Inoltre il team cinese ha rischiato di dover navigare privo di informazioni meteo perché entrambe le parabole satellitari hanno smesso di trasmettere nel corso della prima notte. Fortunatamente il problema è stato relativamente facile da risolvere, sostituendo i cavi, e ora i sistemi di comunicazione funzionano correttamente.
Durante la notte la graduatoria è cambiata, Telefónica che aveva la leadership si è visto costretto a cederla ai francesi di Groupama. Da notare che il team di Iker Martínez con un bordo, a metà mattinata, si è portato più a sud, scendendo di 13 miglia, alla stessa latitudine a cui si trova anche CAMPER. Al rilevamento delle ore 14 il team di Mike Sanderson ha recuperato ulteriormente, portandosi in seconda piazza scavalcando PUMA. “Stiamo tutti aspettando la stessa cosa, cioè una strada per passare attraverso questa linea di alta pressione che ci ha inghiottito.”Scrive oggiAggiungi un appuntamento per oggi il Media Crew Member di PUMA Amory Ross. “La prima barca che riuscirà a uscire potrà far rotta a est e a cominciare la discesa veloce di poppa, ma non si può dire chi ce la farà. C’è anche la possibilità che questo fronte passi via e che si debba tornare a nord per prendere il prossimo, che arriverà dalla Nuova Zelanda.” Intanto da bordo della barca americana arrivano buone notizie: i due velisti feriti, Johanson e Smith stanno meglio, stanno riprendendo le forze e sono tornati nel ritmo dei turni di bordo.
In una brezza inferiore ai 10 nodi, sono stati i francesi di Groupama 4 stamattina a emergere come nuovi leader mentre CAMPER e Team Telefónica si sono spinti più a sud alla ricerca di una via d’uscita dalla bolla di altra pressione e hanno perso posizioni, ma la loro sembra essere una strategia sul medio periodo. “C’è questa alta pressione che ci ha bloccato e i software di navigazione sono sempre troppo ottimisti sulle possibilità di passare oltre, perciò abbiamo deciso di andare a sud per cercare di evitarla dal basso e prendere più vento.” Ha spiegato il navigatore di CAMPER Will Oxley. “Credo che siamo in una fase iniziale al momento, speriamo di essere in un bel vento fra una dozzina di ore.”
Secondo il navigatore francese Jean-Luc Nélias ci sono due opzioni, che comportano diverse soluzioni per i team. “Una è più lenta ma più facile, l’altra è più veloce ma non si presenta molto bene, anzi sembra proprio infernale, con un sacco di vento freddo e instabile e molto mare. Saremmo in una bassa fino a Capo Horn, con aria sempre superiore ai 30 nodi. D’altra parte se stanotte saremo troppo lenti, non arriveremmo ad agganciare quella bassa e saremmo di nuovo in una transizione con vento leggero. Stiamo cercando di trovare una via di mezzo fra le due opzioni: prendere la depressione e avere condizioni terribili o perderla e navigare in un Pacifico più “pacifico”. Siamo in regata e quindi credo che cercheremo la soluzione più veloce pur provando a non rompere.”
In sesta posizione Abu Dhabi sta ancora lottando con una situazione che impedisce al team di recuperare sul plotone quanto si aspettava. Tuttavia, Azzam è ora a meno di 300 miglia dai battistrada e lo skipper Ian Walker ritiene che ci sia un’opportunità per il suo team di riavvicinarsi se il sistema di alta pressione che sta costringendo i leader verso sud si dovesse muovere a nord-est. “Abbiamo già ridotto il distacco di un centinaio di miglia. Non è stato facile con l’aria leggera, e forse avremmo potuto avvicinarci di più con un po’ più di vento. Nelle prossime 12 ore dovrebbe andare meglio ma forse loro saranno già oltre la parte peggiore. Prevedo che la alta si muova a nord est e allora potremo recuperare della strada.” Walker ha anche dichiarato che spera di poter vedere presto le navigazioni veloci che ci si aspettano da questa tappa. “Fra 12 o 24 ore dovremmo poter dare lo spinnaker e navigare veloci. Lo scenario meteo per il resto della tappa però è complicato e quindi il bello potrebbe durare poco e potremmo ritrovarci presto di bolina.”
Nelle ultime ore il vento ha cominciato a risalire gradualmente, superando i 10 nodi, e secondo le previsioni dovrebbe continuare ad aumentare e girare provenendo da ovest e permettendo quindi alla flotta un’andatura più larga e veloce verso la zona di esclusione dalla navigazione, che si trova a 49°sud, ossia ad appena 480 miglia più a sud della latitudine in cui si trova ora il gruppo di testa.
Al rilevamento delle 14, la flotta è racchiusa in un fazzoletto, Groupama 4 è primo con un margine leggerissimo, 0,6 miglia su Team Sanya, PUMA è terzo con 2 miglia di distacco, 2,5 ne ha CAMPER e solo 6 Team Telefónica, quinto. Chiude il gruppo Abu Dhabi, a 289,7 miglia che è però il più veloce della flotta con 17,5 nodi contro i 12/14 degli avversari.
L’andamento della tappa si può seguire con le notizie e la cartografia elettronica aggiornata ogni tre ore sul sito www.volvooceanrace.com
Posizioni al rilevamento delle ore 13 GMT (14 ora italiana) del 21 marzo 2012:
1. Groupama sailing team a 5.938,6 miglia da Itajaí
2. Team Sanya, +0,6
3. PUMA Ocean Racing powered by BERG, +2
4. CAMPER with Emirates Team New Zealand, +2,5
5. Team Telefónica, +6
6. Abu Dhabi Ocean Racing, +289,7
La Volvo Ocean Race in pillole
· La Volvo Ocean Race è partita dal porto spagnolo di Alicante lo scorso 29 ottobre e finirà a Galway, in Irlanda nell’estate del 2012.
· La regata toccai porti di Città del Capo in Sudafrica, Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, Sanya in Cina, Auckland in Nuova Zelanda, Itajaì in Brasile, Miami negli USA, Lisbona in Portogallo e Lorient in Francia.
· La prima edizione della regata, che si snodava su un percorso di 31,250 miglia si è svolta 39 anni fa, quando era conosciuta con il nome di Whitbread Round the World Race ed è considerata come la più difficile e impegnativa regata oceanica in equipaggio.
· L’edizione 2011-12 è l’undicesima della storia