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Rugby 6 Nazioni: Per l’Italia una doccia scozzese

(ASI) Una delusione cocente per i tifosi italiani accorsi a Murrayfield e collegati in televisione quest’oggi. Probabilmente le aspettative dopo la vittoria contro la Francia erano ben altre, ma nel rugby si sa che i valori espressi sulla carta difficilmente rispecchiano quelli che poi si ritrovano sul campo ad eccezione di alcune situazioni( all Blacks ecc.ecc.). Di perdere oggi ci poteva tranquillamente stare anche perché la Scozia ha una lunga tradizione in questo sport ed un esperienza sconfinata, e poi passare tra le mura amiche di Murrayfield è sempre durissima per tutti, grazie al famosissimo orgoglio scozzese che da uno sprint in piu alla squadra del cardo. C’è da dire poi che la Scozia è una formazione molto ringiovanita ed in campo iniziano a vedersi i frutti di un ottimo lavoro di coesione e di tecnica rispetto già lo scorso VI nazioni. Ma questi alibi non bastano a giustificare la prestazione della squadra italiana, oggi agli azzurri si chiedeva di fare un salto di qualità, non solo nel risultato perché non abbiamo mai vinto due partite in un VI nazioni ma almeno nel gioco. Bene questo salto di qualità non c’è stato, anzi si è vista un’involuzione soprattutto sull’aspetto caratteriale degli azzurri, quasi avessero dato tutto il fine settimana passato. È la Scozia a partire per prima all’attacco sfruttando molto il triangolo allargato delle ali e dell’estremo, mettendo subito in evidenza i problemi degli azzurri a coprire questo gioco. Gli scozzesi sembrano avere una marcia in piu’ e già al 2 minuto vanno vicini alla meta con Visser che per poco non raccoglie un calcio in profondità sull’ala scoperta degli azzurri. L'Italia prova ad imporsi con azioni corali ed al 7' Orquera cerca i pali da circa 40 metri per un fallo scozzese, il calcio non va, incoccia il palo e nulla di fatto, inizia così una giornata nera per Orquera “MAN OF THE MATCH” contro la Francia. L'Italia ora gioca, gli azzurri continuano a portarsi a ridosso dei 22 avversari. Un banale errore in avanti nega l'occasione all'Italia che in questa fase almeno sta’ controllando la partita e siamo nei primi 10 minuti di gioco. Due grossolani errori di Orquera ridanno orgoglio alla Scozia, è così che al 15' è la Scozia ad andare in vantaggio con Jackson che non sbaglia il piazzato conseguente ad un fallo degli azzurri. Sembra reagire l’Italia creando gioco ma è ancora la Scozia a concretizzare, dopo un lungo possesso degli azzurri nella metà scozzese, è ancora Jackson a piazzare il calcio del 6 a0 sempre per un errore grossolano degli azzurri. La Scozia non sembra proprio irresistibile, commette una marea di errori e spesso si disunisce in difesa creando buchi che gli azzurri non riescono a cogliere. Nonostante la Scozia non appare irresistibile gli azzurri mostrano di saper fare peggio, un mastodontico errore di Orquera ed uno scivolone sull’ ovale di Venditti,  lo testimoniano, soprattutto sul secondo, dove a salvarci dalla meta è un mastodontico placcaggio di Tobias Botes  su Matt Scott lanciato in meta. L’Italia ora soffre troppo e la Scozia affonda il colpo è Tim Visser a bucare la difesa azzurra e a marcare la prima meta della partita fissando sul 13-0 alla mezzora. L’ Italia non sembra saper reagire, solo al 39 minuto per un tenuto dei padroni di casa, Orquera ha la possibilità di realizzare i primi 3 punti azzurri della gara, centra i pali e si va nei spogliatoi sotto di 10 punti. L’Italia del primo tempo non appare neanche l’ombra del quindici vittorioso contro la Francia.La ripresa ricomincia come l’inizio gara con l'Italia che fa possesso e la Scozia che sfrutta ogni occasione. Bastano  4 minuti agli scozzesi per andare in meta con Matt Scott che approfitta di un buco difensivo italiano. Dopo tre minuti il colpo di grazia per gli azzurri , Orquera telefona un passaggio tra le mani di Stuart Hogg che fa un coast-to-coast  e realizza la meta che porta la Scozia sul 27-3.A questo punto Brunel prova a dare una scossa agli azzurri sostituendo totalmente la linea mediana, ma ormai i padroni di casa sono troppo lontani per tentare un recupero, e comunque il gioco italiano rimane sterile. Nonostante il cambio di ritmo dato da i nuovi mediani  Gori e Burton, la situazione non migliora, tutt’altro gli azzurri continuano a fare errori, sembra essere tornati indietro di due anni dopo  la vittoria con la Francia stessa pessima prestazione. Ad approfittare della pochezza azzurra è Sean Lamont che raccoglie un ovale malamente perso dall’Italia e marca la quarta meta a circa dieci minuti dalla fine. Arriva al 74' la inutile meta azzurra di Alessandro Zanni trasformata da Burton per il 34-10 finale.

Finisce una bruttissima partita per l’Italia, dove gli azzurri hanno mostrato un calo generale veramente preoccupante rispetto domenica scorsa. Il salto di qualità che tutti ci aspettavamo è stato rinviato a data da destinarsi. l'Italia ancora mostra l’incapacità di fare due risultati utili consecutivi ora contro Galles Irlanda ed Inghilterra sarà veramente durissima.

 

SCOZIA - ITALIA 34-10

Sabato 9 febbraio, ore 15.30 - Murrayfield, Edimburgo

Scozia: 15 Stuart Hogg (73' Max Evans), 14 Sean Maitland, 13 Sean Lamont, 12 Matt Scott, 11 Tim Visser, 10 Ruaridh Jackson, 9 Greig Laidlaw (75' Henry Pyrgos), 8 Johnnie Beattie, 7 Kelly Brown, 6 Rob Harley, 5 Jim Hamilton (67' Alastair Kellock), 4 Richie Gray, 3 Euan Murray, 2 Ross Ford, 1 Ryan Grant (60' Moray Low).

Italia: 15 Andrea Masi, 14 Giovambattista Venditti, 13 Tommaso Benvenuti, 12 Gonzalo Canale, 11 Luke McLean, 10 Luciano Orquera (48' Kristopher Burton), 9 Tobias Botes (48' Edoardo Gori), 8 Sergio Parisse, 7 Simone Favaro (68' Paul Derbyshire), 6 Alessandro Zanni, 5 Francesco Minto, 4 Quintin Geldenhuys (60' Antonio Pavanello), 3 Martin Castrogiovanni (64' Lorenzo Cittadini), 2 Leonardo Ghiraldini (60' Davide Giazzon), 1 Andrea Lo Cicero (60' Alberto De Marchi).

Arbitro: Jaco Peyper

Marcatori: 15' c.p. Laidlaw, 25' c.p. Laidlaw, 30' Meta Visser tr. Laidlaw, 40' c.p. Orquera, 44' Meta Scott tr. Laidlaw, 47' Meta  Hogg tr. Laidlaw, 70' Meta Lamont tr. Laidlaw, 74' Meta Zanni tr. Burton

Massimiliano Argenio-Agenzia Stampa Italia







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