Al GP di Francia Johann Zarco imperatore dopo il caos. Poi Márquez e il rookie Aldeguer
ll francese Johann Zarco, CASTROL Honda LCR

(ASI) Le Mans – Questa è casa mia e qui comando io. Sembra conoscerla bene Johann Zarco la canzone italiana degli anni Settanta. Oggi, al Gran Premio di Francia 2025, tra condizioni meteo non ottimali e la pista insidiosa di Le Mans, Zarco la musica la sa tutta. È un caos calmo per lui questo primo podio, che si porta a casa nella sua terra natale, davanti a circa trecentomila spettatori, che lo guardano estasiati compiere l’impresa eccezionale.

All’ultima curva, saluta il suo pubblico e, a gara finita, lo omaggia con un salto mortale all’indietro. Un salto che, metaforicamente rimanda a quel 1954, quando a vincere, sempre a Le Mans, fu il pilota Pierre Monnet.

È proprio il caso di dirlo, per Zarco oggi è il grande giorno della “gara bagnata, gara fortunata”, dove ha tenuto un vantaggio di circa venti secondi su Marc Márquez. Lo stratega Zarco, visibilmente commosso, ha centrato il bersaglio, utilizzando la tattica giusta: scegliere di far montare sin da subito alla sua Honda le gomme rain. La scelta più prudente e quella vincente che, unita alla sua esperienza e concentrazione, ha fatto risuonare, nel circuito Bugatti, l’inno francese, che ha incoronato il suo meritatissimo primo posto.

Ma come se la sono cavata gli altri piloti, in questa gara, dove è accaduto tutto e il contrario di tutto? Nella pista difficile ed insidiosa di Le Mans, ad ottenere il secondo posto è un Marc Márquez stranamente più prudente del solito.

Ottima gara per Fermín Aldeguer, che ha dimostrato di avere grandi capacità, a soli venti anni e a soli sei Gran Premi alle spalle. Il sorpasso su Viñales al ventesimo giro, la doppia caduta al ventunesimo e ventitreesimo giro di Alex Márquez, che ha dovuto abbandonare la corsa a tre giri dalla fine, hanno visto Aldeguer dietro ad Acosta. A quattro giri dalla fine, il Rookie ha continuato a mantenere ampi ritmi di recupero su Acosta e, al penultimo giro, entrando in piena percorrenza della curva sei, è arrivato su di lui e si è aggiudicato il sudato terzo posto.

Ma se i piloti del podio esultano, per molti altri il Gran Premio di Francia è stato un massacro. Lo potremmo definire il Gran Premio del long lap penalty, del cambio moto, delle cadute e dei ripensamenti: una bandiera bianca, poco dopo una bandiera rossa, che costringe i piloti a rientrare nei box; poi, a pochi minuti dall’inizio della gara, il susseguirsi delle numerose scivolate dei piloti. Oltre alla doppia caduta di A. Márquez, a terra anche Quartararo e Binder, che hanno avuto una collisione tra loro, Morbidelli, Bezzecchi, Oliveira, Bagnaia, Bastianini e Mir, che, ricoverato in ospedale, ha riportato una frattura alla mano destra e dolori al collo. Insomma, un lazzaretto.

IL WEEK END NERO DI FRANCESCO BAGNAIA

Per Pecco non sta andando come dovrebbe e come si meriterebbe. Questa gara, si può dire nemmeno mai iniziata per lui, lo ha visto capitolare quando stava affrontando la terza curva del circuito. Ad agganciarlo è stato Enea Bastianini, che è stato sanzionato al termine del GP di Francia per avere provocato l'incidente. Ad essere coinvolto nella dinamica è stato anche Joan Mir. Pecco, che già ad inizio gara aveva le rain, dopo l’incidente ha effettuato il cambio moto ed è rientrato in pista. Poi però, causa pioggia, è stato costretto a rientrare nei box per riprendere la moto incidentata e per lui non c’è stato più molto da fare.

“Week end veramente da dimenticare. - ha dichiarato Bagnaia. - Penso sia la mia prima volta che faccio ‘zero’ in tutte e due le gare. Andavo forte, ma continuo a non avere feeling sul davanti e sul bagnato è ancora peggio. È stato un peccato, perché la mia strategia era perfetta. L’unica che l’ha seguita era Zarco. Nonostante la caduta fossi ripartito, mi sono dovuto fermare perché la leva del cambio era semi-bloccata e l’ho dovuta cambiare. Oggi non ha funzionato niente. È una situazione difficile da accettare da parte mia, perché, essendo abituato ad altro, trovarmi in una situazione dove il mio feeling con la moto non c’è, nonostante la Ducati abbia dato tanti feedback, adesso queste sensazioni non le ho più. Questo è il limite più grande. È da inizio di quest’anno che è così. Si sta lavorando tutti nella ricerca della soluzione di questa situazione, che al momento non si trova”.

LE DICHIARAZIONI DI ZARCO, M. MÁRQUEZ E ALDEGUER (fonte Sky).

Johann Zarco: “E difficile da credere. Ancora non capisco cosa sta succedendo. Gli ultimi giri sono stati parecchio lunghi. È davvero magico, perché con le gomme da bagnato, oggi, ho cercato di controllare. Non volevo bruciare le gomme. Poi è scesa più pioggia e per me andava bene. È arrivato abbastanza veloce Marc, però ho controllato il vantaggio. Questa scelta di gomme è stata giusta. La pioggia era stata dichiarata e, quando qualcuno si bruciava le gomme, abbiamo avuto un grosso vantaggio. Salutare il pubblico all’ultimo giro è uno stato uno dei momenti più emozionanti della mia vita che mi ricorderò per sempre”.

Marc Márquez: “Gara pazza, specialmente la prima parte, ma con queste regole per tutti, è più chiaro quello che devi fare. Io ho copiato il principale avversario del Campionato, che è mio fratello Alex. Quando l’ho visto rientrare, l’ho seguito. Credo sia stata la strategia giusta. Sono contento perché oggi era una di quelle domeniche in cui puoi perdere tanti punti e io ho già sprecato due domeniche, per cui oggi ero particolarmente concentrato”.

Fermín Aldeguer: “Sono sorpreso, perché questa mattina, quando ho visto il meteo, mi sono detto ‘non so se oggi potremo lottare,perché non ho tanta esperienza in condizioni di bagnato’. Però alla fine, ho cominciato a sentirmi meglio, avevo un passo incredibile e sono felicissimo di aver ottenuto una terza posizione, il mio primo podio. Grazie alla Ducati Gresini e alla famiglia che mi guarda da casa”.

Benedetta Orsini Federici - Agenzia Stampa Italia

 

 

Fonte foto https://commons.wikimedia.org/wiki/File:MotoGP_2024_Malaysian_Grand_Prix_-_Castrol_Honda_LCR_-_Johann_Zarco.jpg Attribuzione: Liauzh, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

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