(ASI) Uno dei calciatori più forti di sempre, splendido esempio dentro e fuori dal campo, sempre decisivo, rispettato da tutti per l’ umiltà e la semplicità che ha sempre mantenuto, benché fosse il simbolo della squadra più prestigiosa d’ Europa, con la quale ha vinto tutto.
Raùl è uno spot per il gioco del calcio, sprizza classe da tutti i pori, e questa classe l’ ha sempre messa a disposizione dei compagni; questa splendida caratteristica però, si è paradossalmente rivelata controproducente a livello personale. Perché? Perché è scandaloso che un immenso fuoriclasse come lui non sia mai stato premiato col pallone d’ oro, lui che ne meritava almeno 3 e probabilmente se fosse stato più “personaggio” e avesse sfoggiato un pizzico di egoismo in più in determinate circostanze, l’ avrebbe vinto almeno una volta.
Raùl (nato il 27 giugno 1977) però, i primi passi da calciatore li muove nelle giovanili dell’ Atletico Madrid, realizzando 146 gol in 67 presenze (niente male no?), fino a che l’ allora presidente Jesus Gil, che stava attraversando una notevole crisi finanziaria, decide di abolire il settore giovanile.
Così Raùl passa ai più famosi cugini, e anche nel settore giovanile delle merengues, mantiene medie realizzative disumane, segnando in tutti i modi, di destro, di sinistro, di testa, col cucchiaio e da fuori. Un repertorio così vasto non poteva non essere notato e nel 94, dopo 13 gol in 7 presenze col Real Madrid C, Rafa Benitez lo chiama nella formazione B e infine Jorge Valdano, allenatore della prima squadra, il 29 ottobre dell’ 94 lo fa esordire nella liga a soli 17 anni. In quella partita Raùl non segna, ma serve un assist ad Amavisca, e nella giornata successiva Valdano lo ripropone titolare nel derby contro l’ Atletico Madrid. Boom! Raùl segna un gol, serve un’ assist e si procura un rigore, è la nascita di una stella.
Entra stabilmente in prima squadra chiudendo la stagione con 9 reti. Nella stagione seguente le reti sono 19 nella liga e 4 in Champions league, nonostante l’ annataccia della squadra. La vera svolta però, arriva nella stagione 1996-97 con l’ approdo di Fabio Capello sulla panchina merengue, per Raùl quello rappresenta l’ anno della consacrazione, il Real vince il campionato, lui realizza 21 reti in 42 partita pur giocando da esterno sinistro, e viene eletto dalla stampa miglior giocatore della Liga. Nel 97-98 Raùl conquista la sua prima Champions league in finale contro la Juve e la stagione successiva la coppa Intercontinentale, grazie ad una sua rete ad 8 minuti dalla fine, lo definirà il gol più bello ed importante della sua carriera. Nel 98-99 si laurea Pichichi della Liga con 25 reti e appena ventiduenne raggiunge il traguardo delle 100 reti con la maglia del Real Madrid. Nel 1999-2000 arriva la seconda Champions league in virtù del 3-0 inflitto in finale al Valencia, con Raùl autore di un gol. Alla fine con la camiseta blanca vincerà 6 campionati, 3 Champions league (la terza nel 2001-02, 2-1 contro il Leverkusen, dove realizza il gol dell’ 1-0), 4 supercoppe di Spagna (1997,2001,2003, 2008), 1 supercoppa Europea (2002), e 2 coppe intercontinentali. Fine prima parte, segue.
Alessandro Antoniacci - Agenzia Stampa Italia
Fonte foto: Doha Stadium Plus Qatar [CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons