(ASI) Chieti - Abbiamo intervistato l'ex difensore della Juventus di Trapattoni, Sergio Brio, presso il Circolo degli amici di Chieti, in un evento organizzato con l'On. Antonio Razzi dall'Assesore Alessandro Bevilacqua, nel pomeriggio di Giovedì 14 Maggio 2015.
Il roccioso stopper della Juventus, a cavallo fra gli anni Settanta e gli anni Ottanta del Novecento, ha fatto parte, insieme a Gentile, Scirea e Cabrini di uno dei reparti difensivi più forti e insuperabili di tutti i tempi; di una Juve che con la Presidenza di Boniperti e con Trapattoni in panchina si è consacrata anche in Europa, assumendo quella dimensione internazionale che da allora ha caratterizzato il club più titolato d'Italia, arrivando a tagliare l'ambito traguardo di essere il primo club ad aver vinto tutte le competizioni europee.
A tal proposito, abbiamo posto le seguenti domande all'ex calciatore bianconero (uno fra i pochi giocatori ad aver vinto tutte le competizioni internazionali) attualmente opinionista televisivo, spaziando dalla sua Juve e dal calcio degli anni Ottanta, fino ad arrivare a parlare della squadra di Allegri.
1) Cosa è cambiato nel calcio di oggi rispetto a quello degli anni Ottanta?
2) Cosa ha insegnato la tragedia dell'Heysel al calcio europeo?
3) La Juve può considerare veramente sua quella Coppa vinta in quella drammatica tragedia?
4) La Juventus attuale può ripetere le gesta anche in campo europeo della tua squadra?
5) Quale calciatore della Juve di Allegri ti ha maggiormente impressionato in questa stagione?
Dunque, sentiamo cosa ha dichiarato Sergio Brio ai nostri microfoni:
https://www.youtube.com/watch?v=cIQ47Md_nnY
Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia