(ASI) Può la componente artificiale aiutare a risolvere l’emergenza dello stato dei campi di calcio italiani, troppo spesso negli ultimi anni non all’altezza dello spettacolo sportivo che tutti, a cominciare dai tifosi, si aspettano? Se ne discuterà in un convegno in programma per giovedì prossimo, 10 marzo, alle 16.00, presso la sede della LND, in via Prepo, 1 a Perugia.
L'argomento è sicuramente di rilevanza ed interesse che va al di là dei confini della regione. Si tratterà delle tematiche legate agli sviluppi e all'applicazione di unatecnologia tutta italiana che risolve la problematica della praticabilità dei campi di gioco di calcio, rugby, calcetto ecc.
L'assemblea dei lavori sarà moderata dal giornalista sportivo Massimo Caputi e sarà suddivisa in tre distinte sessioni.
- Terreni di gioco, in Italia si cercano soluzioni sostenibili. E' tempo di aprire a tecnologia e innovazione.
- Campi da calcio in pessime condizioni, ripercussioni e risvolti di un problema che si trascina da anni.
Nuove superfici: una realtà nel calcio del futuro.
Interverranno il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti della FIGC, Carlo Tavecchio, il Presidente della FSSC, Giorgio Crescentini, il Vicepresidente FIGC, Demetrio Albertini, il Presidente della Commissione Impianti Sportivi della FIGC-LND, Antonio Armeni, il tecnico Renzo Ulivieri, presidente AIAC, oltre al responsabile calcio di RAISPORT, Marco Mazzocchi ed altre personalità dello sport più amato nella nostra nazione.
Al centro del dibattito, il nuovo modello di campo in “erba naturale rinforzata”, un mix tra erba naturale e erba artificiale(in fibra di cocco), già sperimentato a Tirrenia dall’aprile 2008 presso il Centro di Preparazione Olimpica CONI e poi realizzato allo stadio “Serravalle” di San Marino, il primo campo da gioco utilizzato anche per partite internazionali di competizioni UEFA. Il campo, chiamato Football Green Live e già brevettato da Limonta Sport Italia, coniuga i vantaggi dell’erba artificiale e quelli dei manti erbosi naturali. A seguito di accurate ricerche, infatti, realizzate in collaborazione con la LND (dal 2001 impegnata a sviluppare i campi artificiali per i campionati dilettantistici e giovanili) e con l’Università degli studi di Pisa, si è giunti alla realizzazione di questo terreno che si basa sulla convivenza di un manto in erba artificiale, sul quale, grazie ad un intaso composto da fibre organiche di origine vegetale, cresce il manto in erba naturale, molto più protetto dal sistema in cui viene inserito.
La centralità del ruolo dello stadio nel calcio di oggi e la fruibilità dello spettacolo calcistico attraverso un terreno idoneo non è secondaria alla volontà della Federazione di concedere le licenze annuali ai club professionisti, sulla base di verifiche economico-finanziarie, ma anche secondo una pluralità di criteri, tra i quali quelli infrastrutturali, e dunque stadi e campi i cui criteri saranno varati di concerto con le Leghe.
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