(ASI) Il calcio ha origini antichissime, le prime tracce si ritrovano in Giappone e in Cina che furono i primi a inventare e a scoprire i giochi con la palla, grazie alle loro antichissime civiltà sviluppatesi migliaia di anni fa.
A ogni angolo del quadrato è presente una pianta a rappresentare una stagione: il pino sta per l'inverno, il ciliegio per la primavera, il salice o il susino per l'estate, l'acero per l'autunno. Gli alberi venivano potati in modo che la palla non potesse incastrarsi tra i rami, ma che anzi venisse "restituita" come con un colpo di rimbalzo. Un arbitro contava silenziosamente il numero dei passaggi ed erano previsti dei punti bonus in caso di palleggi particolarmente belli. Intorno al VIII-XII secolo a.C. in Giappone si dilettavano con il Kemari: in un campo quadrato, relativamente piccolo, otto uomini contro altri otto dovevano passarsi la palla, un involucro di cuoio al cui interno era inserita una vescica di animale gonfiata, senza che questa toccasse terra e spedirla in un'area segnata da alberi. Invece in Cina si giocava a Tsu-Chu, che impiegava una palla ripiena di piume e capelli di donna, per giocarci era necessario infilare il pallone in una porta fatta da due canne di bambù con al centro un buco , utilizzando soltanto i piedi.Dall'altra parte del mondo, nell'America Centrale, la palla veniva usata per giochi decisamente più "seri" da molti popoli. In particolare la civiltà Maya, che raggiunse il massimo splendore tra il IV e il X secolo, ha fatto della pelota non solo un gioco, ma una questione di vita o di morte. Il terreno di gioco della pelota è ancora visibile in diversi siti archeologici maya; lungo intorno ai 100 metri e largo circa 40, sui lati era percorso da alte mura nelle quali erano infissi due grandi anelli di pietra. Le due squadre partecipanti si battevano per far passare la palla in questi anelli colpendola con le spalle, le ginocchia, le anche e forse anche coi gomiti. La squadra vincente aveva in premio la vita, mentre il capitano della squadra perdente veniva decapitato. Alcuni studiosi sostengono però che fosse il capitano della squadra vincente a venire ucciso, considerando la morte un privilegio. Anche i greci antichi avevano elaborato un gioco con la palla chiamato Episkyros, che i romani adattarono chiamandolo Harpastrum che significa letteralmente "strappare con forza, afferrare". Nel II secolo a.C. si utilizzava una piccola palla fatta di cuoio e ripiena di piume, due squadre si affrontavano in un campo rettangolare delimitato da linee di contorno e da una linea centrale. Lo scopo era quello di riuscire a poggiare la palla sulla linea di fondo del campo avversario. Inoltre era possibile utilizzare anche le mani, una via di mezzo tra calcio e rugby. Nel Medioevo i giochi con il pallone furono soprattutto espressione dell'antagonismo tra villaggi. Infatti le cronache locali narrano delle crescenti violenze legate a questo gioco soprattutto durante il periodo del carnevale. Dal 200 d.C. arrivano notizie della presenza di un gioco con la palla, il Large-football dalle Isole Britanniche, sempre caratterizzato dalla violenza del gioco. La palla utilizzata veniva ricavata da vesciche di maiale che venivano gonfiate. Italia - Inghilterra: 0-1. Storica, nel 276 d. C., la partita di harpastrum tra legionari romani e britannici, che vinsero. Comunque, pare che la Britannia ospitasse già da tempo giochi simili: con il nome di "hurling", verbo di origine scandinava che significa colpire, si intendeva un gioco che consisteva nel portare avanti a calci una palla di stracci nonostante l'opposizione degli avversari. Una variante fu la "soule", nata agli inizi di questo millennio in Francia e poi diffusa in Gran Bretagna: far passare una palla di cuoio in un traguardo delimitato da due pali o da un cerchio. Nella seconda metà del 400 il calcio fiorentino, Florentinum Harapastum, assai diffuso a quei tempi era noto più che altro come uno scontro tra partiti politici, quello dei verdi e quello dei bianchi, rispettivamente della riva sinistra e destra dell'Arno. Le due squadre si sfidavano in Piazza Santa Croce ed il partito che vinceva si appropriava delle insegne avversarie.
Il 24 ottobre 1857 viene fondato il primo club di football al mondo, lo Sheffield Football Club durante una riunione presso il Freemasons Arms, che gioca la sua prima partita al Parkfield House e nel 1858 furono scritte le Sheffield Rules (Regole di Sheffield). Ed ecco la svolta, Il 26 ottobre 1863 a Londra viene creata la prima federazione calcistica nazionale, una struttura unitaria che prenderà il nome di Football Association che ha come scopo primario di codificare in maniera organica e omogenea il nuovo gioco. Il 21 maggio 1904 viene fondata per mano di Francia, Svizzera, Olanda, Belgio, Svezia, Danimarca, Spagna la FIFA, acronimo di Federazione Internazionale Associazione Calcio. A partire dall'anno successivo entra a far parte anche l'Inghilterra. Il calcio del futuro ? probabilmente è destinato, come l'uomo a sbarcare sulla Luna. Con tutto lo spazio a disposizione non mancherà la possibilità di costruire campi da calcio a gravità zero. La palla utilizzata potrebbe essere virtuale, data l'assenza di gravità, la palla sarà un ologramma controllato dalle nostre reti neurali che attiveranno il movimento per mezzo di un telecomando.
Redazione Agenzia Stampa Italia