(ASI) Già campione d'Europa alla guida del Chelsea nel 2012, torna su una panchina prestigiosa come quella dello Shalke 04 subentrando all'esonerato Jens Keller per il pessimo inizio di stagione, 8 punti in 7 giornate in campioanto e l'incerto cammino in Champions League, 2 punti in 2 partite.
Per l'allenatore italiano si tratta della prima avventura da allenatore fuori dall'Inghilterra: è il terzo italiano a sedersi su una panchina di Bundesliga dopo Giovanni Trapattoni (Bayern Monaco) e Nevio Scala (Borussia Dortmund). Occassione buona per dimostrare di nuovo tutto il suo valore, potrà cambiare l'inerzia della stagione non solo in fase di impostazione di gioco ma anche per ritrovare la grinta, l'entusiamo e la voglia di vincere.Nel 2009 viene ingaggiato dal West Bromwich Albion in Championship dove al termine della stagione riesce a promuovere il club inglese in Premier League. Dopo l'esonero dal club inglese nel 2011, dove viene sostituito da Roy Hodgson viene scelto dal Chelsea di Abramovic come vice allenatore di Andrè Villas Boas. A causa di problemi sia di spogliatoglio che di risultati il portoghese viene scaricato dal gruppo ed esonerato, la stagione sembra perduta, quello che resta è una squadra che non ha voglia di fare il lavoro preteso, tutto viene affidata a Di Matteo. La sua storia si potrebbe paragonare a quella di un parcheggiatore di un resort a sette stelle: portami la Rolls in garage senza graffiarla, quello invece parte a razzo e comincia a vincere di tutto, dai rally ai gran premi. Come fai a chiedergli le chiavi in dietro ? cosa deve fare di più ? Con lui la squadra ricomincia a vincere, ridà fiducia a giocatori spaesati, ricreando il famoso "spirito di gruppo" perso da tempo. Fondamentalmente si presenta nello spogliatoio come il tecnico della caldaia: "I padroni di casa siete voi, io sono solo di passaggio per darvi una mano". Il 5 maggio 2012 battendo il Liverpool nella finale di FA Cup conquista il suo primo trofeo, il 19 maggio si ripede realizzando il suo capolavoro vincendo la prima Champions League della storia dei Blues in finale contro il Bayern Monaco ai calci di rigore. Ribattezzato il "Normal One" in antitesi allo "Special One Mourinho" per il basso profilo e per l'umiltà nel concedere i riflettori ai vari giocaotori piuttosto che a se stesso.
Francesco Rosati di Monteprandone Delfico - Agenzia Stampa Italia