La ripresa sembra una partita a scacchi, con i padroni di casa che pressano a tutto campo senza lasciare respiro agli ospiti, che faticano a superare la metà campo. Il Toro sembra sulle corde, la tattica tutto pressing di Zeman manda in tilt la squadra più forte del campionato. Le poche idee, il mancato passaggio dei palloni sembra facilitare il gioco dei padroni di casa che senza troppi patemi cercano anche il terzo gol; per fortuna negli ospiti gioca sempre il centrale della Nazionale Italiana che mette una pezza. Alla mezz’ora un esausto Iori perde l’ennesima palla a metà campo, Sansovini s’invola verso la porta di Benussi ma sbaglia la diagonale. Ventura non sa più che fare toglie l’ottimo Pasquato per Sgrigna, inconsistente, e Iori per De Feudis ma il ritmo non cambia. Quando l’arbitro alza la lavagnetta luminosa l’unico sussulto è un palo colpito anche di fortuna da Sgrigna. Al triplice fischio esplode l’urlo dei 20mila dello stadio Adriatico di Pescara. I tifosi cantano torneremo in Serie A. mi pare giusto festeggiare, ma urlare e fare caroselli a quattro giornate dalla fine del campionato sembra quasi inutile. In testa ora Torino, Sassuolo e Pescara devono recuperare una partita ricordiamo che quest’ultimi stavano perdendo contro il Livorno. L’ex capolista invece affronterà i neroverdi oggi bloccati sul pareggio contro la rivale dell’attuale capolista. Insomma martedì ennesima prova del 9 per queste tre squadre che dall’inizio del campionato si sono date battaglia senza fine. Non dimentichiamoci del Verona che lunedì potrebbe per 24ore scavalcare i granata. Infine un plauso ai 600 tifosi granata che nonostante le nove ore di viaggio e la batosta ricevuta in campo non hanno smesso di incitare la squadra. Ora occhi puntati sul recupero. La svolta del campionato passa da Torino.