(ASI) La risposta è arrivata. Una riposta, almeno, visto che in questa serie B combattuta ed equilibrata le certezze assolute non sembrano esserci per nessuno.
Ma il Perugia dà tre calci al momento di crisi con annessi dicitur su dissidi, veri o presunti, di interpretazioni e analisi tra società e allenatore. Vince, il Grifo, essenzialmente perché recupera lo spirito di lotta dei tempi migliori e un equilibrio tattico in campo con il modulo dell’albero di Natale e con i giusti interpreti. Nicolussi garantisce un centrocampo anche più di gamba, Capone porta in dote le sue qualità tecniche che, se unite e non disgiunte alla visione di gioco di squadra, possono fare la differenza. Carraro assicura in mezzo la campo qualità e quantità, metodicità e ordine; mentre Dragomir torna ad essere presente con dinamismo a sé stesso e alla squadra. Dietro, poi, Gyomber e Sgarbi non fanno passare quasi niente, Nzita garantisce un presidio difensivo maggiore a sinistra e permette a Rosi, dall’altra parte, di sganciarsi più spesso e di essere decisivo come assistman nei primi due gol del Grifo. E dato che Iemmello continua ad essere il cecchino freddo che tocca tre palloni e ne infila due in gol, la serata del Perugia, come singoli e come gioco d’insieme, è quasi perfetta. Quello che serviva per battere il Pescara, formazione in gran serie positiva, forte nei singoli, ottima nel palleggio, capace di costringere il Perugia nella propria metà campo per larga parte della partita. Ma proprio nello stringere i denti e colpire nelle ripartenze al momento giusto si sono distinti i grifoni stasera. Il Pescara ha condotto il gioco, ma non ha concluso quasi mai efficacemente verso la porta di Vicario. Il Perugia, come ha rivelato Oddo nel dopo gara, l’aveva preparata per difendersi più alto, ma la pressione e la qualità degli abruzzesi lo hanno costretto ad erigere le barricate più vicino alla propria area di rigore. Però, Carraro e compagni, lo hanno fatto con ordine, lucidità e coraggio. Si, anche coraggio, perché spesso hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo e non hanno mai corso a vuoto. Un dato su tutti: stasera la partita delle seconde palle, che spesso negli ultimi tempi vedeva il Perugia perdente, è stata spesso appannaggio dei grifoni. E a questo ritrovato spirito di sacrificio si è poi unito in un connubio vincente l’equilibrio tattico del modulo di partenza. Un equilibrio che si è mantenuto anche quando Oddo ha rinforzato gli argini con l’ingresso di Mazzocchi, passando al 4/4/2. Ora per i grifoni la Coppa Italia a Sassuolo e, poi, la partita interna col Cosenza nel posticipo di lunedì 9. Per dare continuità alla virata di stasera, occorrerà molta concentrazione e nessun calo d tensione.
Daniele Orlandi - Agenzia Stampa Italia