(ASI) Abbiamo cantato insieme alla squadra: “Ce ne andiamo in B”;abbiamo coronato un sogno che qualcuno ha voluto spezzare.
Una intera città si è stretta intorno ad una squadra che domenica dopo domenica, goal dopo goal, ha fatto sognare il popolo biancorosso.
Senza se e senza ma, Teramo ha vinto sul campo.
E lo ha dimostrato con i goal e con i risultati. Non possiamo dimenticare le telecronache delle partite che vedevano altre squadre vincere troppe volte in "zona Ceaarini" mentre il Teramo macinava gioco e punti.
Ed allora mi chiedo: qualcuno ha provato a combinare la partita? Ci sono prove? Se così è, va punito ed anche severamente. Ma l’eventuale presunto coinvolgimento di altri, senza prove, su indizi peraltro non concordanti, non può condannare una squadra, una città, un popolo.
Lo ha detto il CONI: anche nella giustizia sportiva ci vogliono prove.
Teramo ha battuto le sue rivali sul campo; mentre le rivali hanno dimostrato di essere più brave con le carte bollate.
E veniamo alla sentenza o meglio veniamo al dispositivo, perchéad oggi delle motivazioni su una sentenza “aberrante e contraddittoria” nessuna traccia.
Vorrà dire qualcosa? Non lo so ma io, da amministratore onesto, serio e puntuale, che tutti i giorni si confronta con la dura realtà quotidiana, mi sarei aspettato che subito, coloro che hanno deciso la condanna del Teramo, ci rendessero edotti delle colpe e delle responsabilità dei nostri presidenti, direttori sportivi , giocatori. Questo non è avvenuto, tanto da rendere quasi impossibile il ricorso alla Corte di Giustizia Sportiva del CONI sulla quale pende una grande responsabilità: dire all’intero Paese se la condanna di Campitelli e la revoca, ripeto la revoca, del titolo sportivo al Teramo calcio sia giusta; se in Italia una volta tanto possiamo dire giustizia è fatta, Troppe volte abbiamo assistito ad una giustizia forte con i deboli e debole con i forti.
Io dico basta.
Un sogno cullato per 102 anni è svanito nel nulla, sulla base di semplici indizi, come confermano gli stessi giudici. Ed allora io posso fare due cose:
- la prima, chiedere alla Corte di Giustizia Sportiva del CONI di mettere la parola fine a questa angosciante situazione, lasciando ad ogni cittadino teramano la serenità di un giudizio;
- la seconda, che da oggi in poi l’Ufficio Legale del Comune di Teramo (ed ogni avvocato teramano che lo vorrà fare) monitorerà tutte le sentenze in materia di illecito sportivo per verificare se, in casi analoghi, soggetti deferiti, magari di serie A, saranno valutati con lo stesso severissimo metro di giudizio dagli organi di Giustizia Sportiva. Perché di questo si tratta; una sanzione gravissima in assenza di prove. Una campagna di moralizzazione voluta dalla FIGC che ha il suo agnello sacrificale. Seguiremo tutti i processi per illecito sportivo e segnaleremo alle competenti autorità in ogni sede giudiziaria, sportiva ed ordinaria, le eventuali disparità di trattamento rispetto al caso Campitelli e Teramo calcio.
Perché io voglio vivere, e voglio che soprattutto i miei figli vivano, in un paese dove a pagare non siano sempre gli stessi.Il campionato deve essere sospeso.
Maurizio Brucchi
Sindaco di Teramo