(ASI) Dopo 2 (immeritate) sconfitte, il Perugia vuole invertire il trend negativo e per farlo, devono fare risultato su un campo estremamente difficile.
Due squadre che giocano a calcio Perugia e Lanciano, i grifoni amano impostare l‘azione già dalle retrovie, praticare un possesso palla ragionato e sfruttare la spinta degli esterni, gli abruzzesi invece amano un gioco più “verticale”, spesse volte scavalcano la mediana e puntano sui fraseggi del tridente (Gatto-Cerri-Thiam), sfruttando gli inserimenti di Vastola.
Due filosofie di gioco diverse quindi, entrambe coi loro pro e i loro contro.
CENTROCAMPO SPERIMENTALE: Coi vari Verre, Taddei e Fossati indisponibili, Camplone deve reinventarsi il reparto che finora ha fatto le fortune dei grifoni. Fazzi e Nicco andranno a comporre i 2/3 del centrocampo, nel ruolo di terzo invece sarà adattato un difensore, 2 le opzioni: Crescenzi che nel secondo tempo di Bari ha già dimostrato di poter ricoprire il ruolo di mezz’ala, Flores, che si andrebbe a piazzare davanti alla difesa con mansioni di incontrista puro.
ARGINARE IL TRIDENTE DEL LANCIANO: La vera forza della Virtus è il settore offensivo: la fisicità ed il fiuto del gol di Cerri, la tecnica di Gatto e la velocità di Thiam (senza trascurare l’ipotesi Piccolo dal 1’) rappresentano il pericolo numero 1 per gli uomini di Camplone. In questo senso l’esperienza di Comotto ed il dinamismo di Crescenzi (probabile terzo di difesa) saranno fondamentali, come la presenza di Goldaniga (che spesso si troverà a uomo su Cerri), ma sarà necessario anche il sacrificio dei centrocampisti in fase di non possesso. Fondamentale anche l’apporto dei terzini (Vinicius e Del Prete), a loro spetterà il compito di scalare su Gatto e Thiam, che spesso tendono ad allargarsi per muovere la difesa.
BLOCCARE LE FONTI DI GIOCO AVVERSARIE: Gli attaccanti biancorossi oltre alle mansioni offensive, dovranno essere bravi a pressare gli avversari in fase d’impostazione. Molte delle offensive della Virtus nascono dai piedi di Mammarella, di ruolo terzino sinistro, ma effettivo playmaker dell’11 di Roberto D’Aversa. Limitare lui e Paghera (o Bacinovic) equivarrebbe a centellinare i rifornimenti al settore offensivo.
SFRUTTARE LE CORSIE ESTERNE: I 2 terzini del Lanciano sono piuttosto propositivi in fase offensiva, ma perforabili in fase di non possesso. Se Del Prete e Vinicius aggrediranno la metà campo come sanno fare, costringeranno i centrali a raddoppiare liberando spazi per Rabusic e Falcinelli, o i centrocampisti ad arretrare consentendo a Nicco e Fazzi di inserirsi a turno.
Alessandro Antoniacci-Agenzia Stampa Italia