(ASI) Un anno dopo, il Curi cade. Passa il Frosinone, in una sorta di rivincita minore del 4 maggio. Partita decisa da un episodio, o meglio da un infortunio di Koprivec, schierato in porta perché Provedel era reduce dagli impegni in nazionale.

Ma sarebbe ingeneroso e ingiusto sottolineare l'errore, in verità marchiano, del ragazzo sloveno. E sarebbe intellettualmente sbagliato cancellare, a causa del risultato, quel che di buono il Perugia ha comunque messo in mostra, specie nel primo tempo. Nelle condizioni date (dieci assenti tra infortunati, squalificati e convocati nelle varie nazionali) il Grifo ha evidenziato una positiva continuità con le migliori prestazioni precedenti per fluidità di gioco, possesso palla e personalità nell'impostazione. Le occasioni nel primo tempo sono state nette: oltre aI tiri di Rabusic e Del Prete, che hanno esaltato Zappino, sono da registrare un rigore netto negato per trattenuta di Comotto su corner e un fallo del portiere ciociaro su Falcinelli al limite dell'area, non sanzionato dall'arbitro Minelli. L'arbitro non ha convinto perché è stato rigido con i perugini, che sono meno avvezzi a fare falli; è più permissivo coi frusinati, che Invece sulla tattica dei falli si applicano molto e in maniera scientifica. Proprio per questo, probabilmente, gli uomini di Stellone sanno fare più e meglio i falli, e alla fine questo arbitraggio li ha favoriti. 

La ripresa fa meno testo perché il Frosinone, che ha un gioco meno dispendioso, più speculativo, tutto forza fisica e palle lunghe per le torri, ha approfittato della mancanza di "cambi giusti" (parole di Camplone) che hanno tolto al Perugia verve e punti di riferimento. In particolare, l'infortunio del metronomo Fossati (continua il periodo sfortunato, evidentemente) ha fatto perdere equilibri e certezze. I ciociari ci hanno creduto, hanno avanzato il baricentro e accorciato il pressing sui centrocampisti biancorossi. Pian piano, le punte del Perugia son rimaste a secco di rifornimenti e incapaci di partecipare attivamente anche alla fase difensiva, perché venti metri troppo avanti rispetto al fulcro della manovra avversaria. Il Frosinone ha avuto tre limpide occasioni, ma ha segnato solo grazie alla papera di Koprivec, che poi si è (solo) parzialmente riscattato parando un rigore concesso per un suo fallo su Paganini (che però era in fuorigioco, non rilevato da Minelli).

Finisce 0-1, con molto amaro in bocca. Per quanto si è visto, il Perugia avrebbe meritato di non perdere e la sconfitta, per come è maturata, non mette in discussione le certezze e le prospettive della squadra di Camplone.

Daniele Orlandi - Agenzia Stampa Italia

 

Foto di Matteo Marzella

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