(ASI) Il Brescia fa della solidità della forza fisica del proprio reparto offensivo le sue armi principali. Le rondinelle amano il controllo del possesso palla e tendono a rallentare il ritmo, aspettando l’attimo giusto per colpire con conclusioni da fuori (Olivera, Scaglia e Sestu sono ottimi tiratori) o sfruttando le doti aeree e fische dei suoi 2 attaccanti.
In base alla riflessione appena fatta, queste saranno le contromisure che i grifoni dovranno prendere:
ARGINARE LE DOTI AEREE DI CARACCIOLO E CORVIA: Sarà compito dei 3 centrali biancorossi tener botta col tandem offensivo bresciano sulle palle alte, e compito di Crescenzi e Del Prete arginare le discese di Sestu e Scaglia sulle fasce laterali, consentendogli di andare al cross il meno possibile.
GESTIRE IL POSSESSO PALLA: La missione di Taddei e Verre sarà quella di prevalere in termini di qualità su Olivera e Bentivoglio (o Benali), al fine di gestire il possesso palla ed alzare i ritmi a proprio piacimento, così da alzare il baricentro e non consentire agli avversari di poter sviluppare la manovra. Fazzi dovrà fare l consueto lavoro di rottura e, all’occorrenza, lui e Verre dovranno aggredire l’area avversaria al fine di cogliere d’infilata una difesa statica come quella bresciana.
BLOCCARE LE FONTI DI GIOCO DEL BRESCIA: Non deve ripetersi quanto è accaduto contro il Vicenza, con Di Gennaro e Sciacca troppo liberi in fase d’impostazione che hanno imbeccato a getto continuo le ripartenze avversarie (soprattutto in occasione dei 2 gol di Ragusa). Starà quindi ai centrocampisti sacrificarsi a turno per bloccare le iniziative di Olivera e Bentivolgio in fase di non possesso e ai 2 attaccanti, pressare alto per impedire a Budel di far partire l’azione da dietro.
IL MOVIMENTO SENZA PALLA DEGLI ATTACCANTI BIANCOROSSI: I 2 attaccanti che sceglierà Camplone, presumibilmente Falcinelli e Parigini, dovranno essere abili a buttarsi negli spazi e dettare il passaggio ai centrocampisti, a Parigini in particolare, sarà affidato il compito di svariare su tutto il fronte offensivo, al fine di muovere la difesa avversaria e creare superiorità grazie ai suoi uno contro uno. A Falcinelli invece toccherà il solito lavoro di sacrificio, giocare di sponda spalle alla porta e portare via l’uomo per consentire gli inserimenti dei centrocampisti.
Alessandro Antoniacci-Agenzia Stampa Italia