(ASI) Partite così se non hai testa e gambe le perdi. Il Perugia è meno brillante del solito, ma riesce a dare sostanza e coraggio alla prestazione contro il Vicenza, sceso al Curi per limitare i danni e trovatosi in vantaggio a metà del primo tempo dopo aver rischiato lo 0-2 in almeno due circostanze.
La prima partita davvero di categoria della stagione, fa capire ai grifoni l'essenza di questo campionato. Avversari come i veneti, che chiudono gli spazi e giocano solo sul tuo errore, sono la norma in cadetteria e averne preso coscienza senza pagare troppo è, tutto sommato, un segnale buono per il Grifo. La testa della classifica rimane e la fiducia nelle proprie capacità di gestione della gara non viene inficiata, anche perché i ragazzi di Camplone hanno tenuto costantemente il pallino con personalità, anche se a tratti è mancata la lucidità e la precisione negli appoggi.
Il Vicenza è stato monotematico: si è difeso con ordine e ha cercato di bucare la difesa alta del Perugia con verticalizzazioni improvvise. Impresa riuscita con percentuale incredibile: due occasioni, due reti. Il Perugia ha creato diverse palle gol ma non le ha sapute sfruttare a dovere. Rabusic lavora per la squadra, ma non ha il piede caldo e la testa fredda che servirebbero nei momenti cruciali. E, nota costante, i calci piazzati non vengono sfruttati a dovere, anche se il gol è arrivato sugli sviluppi di un corner, ma non è apparso frutto di uno schema studiato e cercato. . Ha fatto il suo gioco, il Grifo e, se nel primo tempo ha tentato più la via delle soluzioni personali, nella ripresa è tornato a giocare da squadra. Camplone ha messo in campo ogni soluzione disponibile. La sostituzione di Fazzi con Parigini a inizio ripresa e, poi, l'ingresso di Vinicius anno disegnato alla fine, di fatto, un modulo con quattro attaccanti e due soli difensori. La pressione, però, ha dato i suoi frutti solo grazie ad una deviazione sul tiro di Del Prete dai quindici metri. Poi Rabusic ha sparato alle stelle la palla del possibile 3-2 e lì son finiti i giochi.
Ora ci sono poche ore per rifiatare e mettere in campo il turn over necessario ad affrontare, tra martedì e sabato, due ossi duri come il Modena di Novellino e il Brescia.
Daniele Orlandi - Agenzia Stampa Italia