(ASI) E’ un crollo. Sicuramente la Juventus passerà alla storia per aver perso sei punti in mezza giornata. Prima è stato annullato il 3 a 0 a tavolino con il Napoli, poi è arrivato l’incredibile 0 a 3 contro la modesta Fiorentina.
La Juve di Pirlo alterna cose buone a negative, un Barcellona in piena crisi e un Parma allo sbando non erano il giusto biglietto di visita per una Juve gonfiata. Alla prima prova vera la Juve mostra tutta la sua immaturità e dopo 3’ va in svantaggio con una disattenzione di Bonucci e De Ligt, poi Cuadrado ci mette del suo e si fa espellere al 18’ per un’entrata folle su Castrovilli. A quel punto Pirlo deve inventarsi qualcosa e leva Ramsey, l’unico in grado di fare da collante tra centrocampo e attacco per mettere Danilo. Avrebbe potuto mantenere l’assetto spostando Ramsey o inserire Kulusevski al posto di Morata o Ronaldo e invece la soluzione è il nulla assoluto e solo Szczesny sala i suoi dal 2 a 0 di Castrovilli dopo un altro svarione di Bonucci. Pirlo capisce l’errore, così leva Morata, ma inserisce l’abulico Bernardeschi, poi la fa grossa levando McKennie e inserisce Kulusesvki in mezzo e da lì la Fiorentina dilaga prima grazie al cross di Biraghi che buca Bonucci e un Alex Sandro da “Mai dire goal” fa autogoal, poi sempre Biraghi mette in mezzo per un caricatissimo Caceres che dà una lezione ai suoi ex compagni.
Prandelli dà una lezione a Pirlo, riuscendo a dare una scossa ai viola, finora in difficoltà. Questa Juve però non è assolutamente da scudetto, difetta di concentrazione, continuità ed esperienza e il distacco con Milan e Inter potrebbe diventare di 10 e 9 punti.
Preoccupa moltissimo il calendario di gennaio con Udinese, Sassuolo, Bologna, più il recupero con il Napoli in casa e Milan, Inter in trasferta a cui c’è da aggiungere la Supercoppa contro il Napoli e la Coppa Italia contro il Genoa, sarebbero 8 partite in un mese per finire il girone di andata più la ripresa di quello di ritorno con la Sampdoria a Genova. Magari Pirlo potrebbe battere anche le milanesi, ma sarebbe capace di perdere con il Bologna o con l’Udinese.
Si criticava tanto Sarri, ma era di 11 punti avanti (13 Allegri) e alla fine riuscì tra mille difficoltà e con lo spogliatoio contro a portare a casa lo scudetto. Pirlo, amato da tutti, è artefice della Juve più brutta degli ultimi dieci anni e ha pure Cristiano Ronaldo che spesso ci mette del suo per salvarlo.
La realtà è che Pirlo sarà in futuro un bravo allenatore, alcune idee ci sono, ma non si possono fare esperimenti su una squadra come la Juventus. Se “vincere è l’unica cosa che conta” allora qualcosa non funziona e la dirigenza ci sta mettendo molto del suo. La Juve, complice anche le sue difficoltà economiche, si sta intestardendo su un progetto liquido che ora funziona ora no. Mancano gli stimoli dopo nove scudetti, ma rischiare pure l’Europa sarebbe un danno particolarmente consistente. I tifosi, giustamente, invocano il “Pirlout”, andrebbe bene pure il ritorno di Sarri, non parliamo di Allegri, che sicuramente saprebbero dare un verso a questa squadra immatura come il loro allenatore. Prima il Covid, poi il caso Suarez, ora le sentenze contro e le “pirlate”, la Juve lascia un 2020 che l’ha lasciata con tanti strascichi campione d’Italia, ma questa partita preludio del 2021 non è certo di buon augurio.
Daniele Corvi-Agenzia Stampa Italia