(ASI) Milano. Martedì la sfuriata che ha scosso l'ambiente nerazzurro, dopo la sconfitta subita in rimonta in casa del Borussia Dortmund al Signal Iduna Park. Nella conferenza stampa che precede la sfida contro l'Hellas Verona l'allenatore dell'Inter ha messo invece in chiaro alcuni punti, ma senza fare passi indietro. «Non voleva essere un attacco alla società, ma una critica costruttiva, volta a fare sempre meglio. La dirigenza è d'accordo con me quando parlo di rosa corta ed è evidente non poter giocare al meglio 7 partite in 20 giorni con gli stessi uomini. I giocatori sono un gruppo unito che mi sta dando tante soddisfazioni, ma per competere serve uno sforzo maggiore, anche sul mercato».
Il mister si riferisce al mancato arrivo di Dzeko in estate e alla possibilità, ancora abbastanza remota, che a gennaio arrivi un centrocampista di fama internazionale come Arturo Vidal. Il calo fisico di Dortmund è un campanello di allarme evidente, quando a fronte degli infortuni i ricambi vengono a mancare. In attacco, dopo l'infortunio di Politano, c'è solo il giovane Esposito a subentrare al posto di uno fra Lautaro Martinez e Lukaku. In difesa, dopo un buon inizio con pochi gol subiti, fino al match di Champions contro il Barcellona, solo De Vrij è al di sopra della sufficienza, mentre faticano ancora Skriniar e Godin.
«Siamo l'Inter», ribadisce il tecnico «Quindi è normale per me essere esigente. Sono qui per dare una mentalità diversa, per fare la storia, possibilmente vincente, ma abbiamo bisogno di ricambi. D'altra parte non posso però negare quanto stiano dando i miei ragazzi, ma dobbiamo alzare l'asticella, pretendendo sempre tutto da tutti. Non posso snaturarmi, il messaggio che voglio far passare è questo, che riesca a farlo nel modo migliore o meno».
Dall'altra parte c'è una delle difese meno battute della Serie A. Il Verona di Ivan Juric ha subito finora solo nove reti. In attacco i gialloblù l'ex nerazzurro Salcedo ancora titolare, mentre non ci saranno Kumbulla e Veloso, bloccati da problemi muscolari. Al posto del centrocampista ci sarà Pessina, mentre l'unico ballottaggio sarà proprio in difesa, fra Dawidowicz ed Empereur.
«Conte è un vincente, lo apprezzo tanto per la sua ambizione e per l'attenzione che mette in ogni partita», ha detto il tecnico dei veneti, «ma noi non cambieremo il nostro atteggiamento e proveremo a dire la nostra anche a San Siro».
L'Inter avrà così una sfida importante, prima di riposare grazie alla pausa che darà spazio alle nazionali. Un tour de force, ma si sa, Conte non lo userà certo come alibi e proverà a vincere per tentare il sorpasso alla Juve ancora una volta.
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia