(ASI) Roma. Dopo le quattro vittorie consecutive che avevano permesso alla Roma di continuare ad alimentare una piccola speranza di rincorsa scudetto sulla Juventus, la striscia di successi dei giallorossi si interrompe con il pareggio per 1-1 giunto in casa contro l’Atalanta.

Con tale risultato, la formazione capitolina scivola a meno otto punti dalla capolista (vittoriosa a Pescara), con il rischio concreto di trovarsi il Napoli sotto di sole due lunghezze qualora i partenopei battano stasera l’Udinese al San Paolo nel posticipo della 32esima giornata di Serie A.

 

Ad incidere sulla mancata vittoria contro i bergamaschi è stato certamente un primo tempo giocato sotto tono dai giallorossi, lenti nella manovra e costantemente in difficoltà di fronte al pressing alto e all’ottima organizzazione dell’Atalanta. La squadra di Gasperini infatti ha interpretato bene la gara sin dai primi minuti, rischiando pochissimo in fase difensiva e trovando il vantaggio a metà frazione grazie ad una splendida rete di Kurtic.

Nel secondo tempo, però, si è vista tutta un’altra Roma, con gli uomini di Spalletti capaci di rimettere in equilibrio l’incontro e di sfiorare più volte il gol del sorpasso.

Nonostante un costante pressing offensivo nella metà campo bergamasca, i padroni di casa non sono riusciti a completare la rimonta, complice anche una buona dose di sfortuna visti i legni colpiti da De Rossi e Nainggolan subito dopo il pareggio firmato dal solito Edin Dzeko.

Rispetto all’undici titolare visto nella trasferta di Bologna, Spalletti decide di effettuare due cambi, inserendo Perotti e Mario Rui rispettivamente per El Shaarawy e Juan Jesus. Nel 4-3-3 disegnato dal tecnico toscano, dunque, l’esterno argentino ex Genoa va completare il tridente d’attacco insieme a Salah e Dzeko, supportati in mediana dal centrocampo titolare composto da Strootman, Nainggolan e De Rossi, quest’ultimo recuperato in extremis da Spalletti dopo un lieve infortunio muscolare accusato in settimana.

Costretto a fare i conti con le pesanti assenze di Spinazzola e, soprattutto, del Papu Gomez, Gasperini non rinuncia al suo collaudato 3-5-2, con Hateboer schierato titolare come esterno destro e Conti dirottato sull’altro versante. In attacco l’inamovibile Petagna con Kurtic ad agire alle spalle dell’ariete nerazzurro.

L’inizio del match vede l’Atalanta tenere bene il campo e impedire alla Roma di prendere il pallino del gioco. Sin dai primi minuti, infatti, gli ospiti pressano alto sui portatori di palla della Roma e mettono in seria difficoltà la retroguardia giallorossa, tanto da andare vicini al vantaggio dopo pochi minuti con Hateboer, il cui tiro insidioso termina sul fondo dopo una deviazione.

Il primo squillo della gara sembra non svegliare la squadra di Spalletti che appare lenta, macchinosa e priva di idee al cospetto di un’Atalanta compatta ed aggressiva. L’atteggiamento propositivo degli ospiti viene premiato a metà primo tempo con il gol del vantaggio. Conti va via sull’out di sinistra e pesca libero in mezzo Kurtic il quale, dall’altezza del dischetto del rigore, si coordina perfettamente e con un sinistro di prima intenzione non lascia scampo a Szczesny.

Dopo lo svantaggio subito ci si attende una reazione immediata della Roma che tuttavia non arriva, sia a causa dell’imprecisione dei giallorossi in fase di impostazione sia per la grande prova disputata nel primo tempo dalla compagine bergamasca, sempre pronta a raddoppiare le marcature sulle fonti di gioco dei padroni di casa. Fatto che sta che l’unica vera insidia verso la porta difesa da Gollini viene creata sugli sviluppi di un calcio d’angolo, con De Rossi che trova bene il tempo dello stacco ma colpisce troppo centralmente favorendo la facile parata del portiere. Il primo tempo si chiude senza ulteriori sussulti, con l’Atalanta meritatamente in vantaggio per 1-0.

Durante l’intervallo Spalletti sostituisce Manolas con Bruno Peres, riportando Rudiger nel ruolo di centrale, in modo da garantirsi una maggiore spinta sulla corsia di destra dove Conti ha nettamente vinto il duello con Salah per tutta la prima frazione. La mossa effettuata dal tecnico toscano sortisce gli effetti sperati in quanto nella ripresa si assiste a tutt’altra partita. La Roma scende in campo con il piglio giusto e dopo aver esercitato un costante pressing offensivo al 50’ trova la rete del pareggio. Cross dalla sinistra di Mario Rui, sponda di Salah e facile tap-in da due passi di Edin Dzeko, abile a farsi trovare pronto sotto porta e a battere Gollini per il gol dell’1-1, 25esimo in campionato per l’attaccante bosniaco.

Il gol del pareggio infonde ulteriore fiducia alla Roma, che continua ad attaccare e va vicinissima al vantaggio in almeno due circostanze. Al 57’ De Rossi, sugli sviluppi di un corner, si libera sul secondo palo e cerca il gran gol in semi-rovesciata, trovando sulla sua strada il palo esterno. Sette minuti più tardi Nainggolan, servito da Perotti dopo una palla persa in uscita da Masiello, si libera per la conclusione ma il suo destro potentissimo si stampa sulla traversa a Gollini battuto.

Dopo il doppio pericolo corso nel giro di pochi minuti, al culmine una prima parte di secondo tempo tutt’altro che semplice vista i continui attacchi giallorossi, l’Atalanta si ricompatta e Gasperini decide di inserire forze fresche mandando in campo Cabezas per Kurtic.

Spalletti risponde con El Shaarawy al posto di De Rossi e, successivamente, con Totti per Perotti, utilizzando uno schieramento ultra-offensivo con l’obiettivo di effettuare un assalto finale in grado di condurre al gol del 2-1. Gol che non arriva nonostante gli ultimi disperati attacchi giallorossi che si infrangono sul muro eretto dalla retroguardia bergamasca, che riesce a mantenere la porta inviolata negli ultimi minuti portando a casa un punto preziosissimo per la classifica che le consente, visti anche i risultati delle dirette concorrenti, di continuare a cullare il sogno di un piazzamento in Europa League.

Con questo risultato la Roma ottiene invece il primo pareggio stagionale tra le mura amiche e adesso, oltre a rinunciare forse definitivamente anche all’ultima piccola speranza di rincorrere il sogno scudetto, è costretta a guardarsi le spalle e a difendere il secondo posto dal ritorno del Napoli.

Mauro Colini – Agenzia Stampa Italia

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