(ASI) Milan-Catania: Il Milan nel posticipo delle 20.45 di domenica ospitava a “San Siro” il Catania di Rolando Maran, che coltivava ancora qualche flebile speranza di conquistare un piazzamento in Europa, i rossoneri invece erano pressoché costretti a vincere per operare il controsorpasso ai danni della Fiorentina e riappropriarsi del 3° posto.
Allegri opta per il tridente Boateng-Balotelli-El Sharaawi e schiera il rientrante Flamini a centrocampo, gli etnei invece scendono in campo con la formazione tipo, che prevede Gomez e Barrientos alle spalle di Bergessio. Fin dalle prime battute il Milan palesa una certa fame di vittoria, creando nella prima frazione molti pericoli a Frison (in campo al posto di Andujar): Prima ci prova Boateng con un tiro da fuori, poi Balotelli su punizione, ed infine dopo un batti e ribatti in area ancora Boateng di sinistro, ma complice la buona vena del portiere catanese i rossoneri non riescono a sfondare. Anzi, paradossalmente è il Catania a passare in vantaggio, in virtù dell’incornata di Legrottaglie che sfrutta un calcio piazzato sulla trequarti di destra battuto da Lodi. La reazione dei padroni di casa è immediata, tanto che in chiusura di primo tempo, Flamini entra in area da destra e col destro incrocia a rete; si va negli spogliatoi sull’1-1. Nella ripresa l’impostazione rimane la stessa, il Milan fa la partita ed il Catania difende e sfrutta le ripartenze, e proprio sugli sviluppi di una riartenza condotta alla perfezione, gli etnei tornano in vantaggio: Izco recupera palla sulla propria trequarti e appoggia per Barrientos, il quale serve in maniera chirurgica Bergessio, che a tu per tu con Amelia lo beffa con un fantastico pallonetto. Il Milan non ci sta, Allegri mette dentro Pazzini al posto di un evanescente Nocerino e il cambio dà subito i suoi frutti: al 74° Balotelli scarica un violento destro da fuori, Frison respinge corto e proprio Pazzini ribadisce in rete col sinistro. Appena 3 minuti dopo il Milan si riaffaccia in avanti, Montolivo serve El Sharaawi in area, il faraone si fa respingere il sinistro dal portiere, ma ancora una volta Pazzini su ribattuta segna il gol del vantaggio rossonero. A questo punto il Milan può gestire il match, il Catania subisce notevolmente il contraccolpo psicologico, ciò nonostante però si ributta in avanti in cerca del 3-3, ma i tentativi degli ospiti risulteranno vani. Anzi In pieno recupero Balotelli si conquista e realizza il penalty del 4-2 finale. Il Milan ottiene quindi una vittoria fondamentale per la volata al terzo posto, gli etnei invece abbandonano definitivamente i propri sogni europei.
Pescara-Napoli: Nell’anticipo serale del sabato Il Napoli voleva e doveva vincere sul campo di un Pescara praticamente retrocesso , al fine di blindare il secondo posto e posticipare la festa scudetto della Juventus. Privo dello squalificato Cavani, Mazzarri affida l’attacco alla coppia Insigne-Pandev con Hamsik a supporto e ripropone Inler dal primo minuto in virtù dell’assenza di Behrami. I partenopei provano a sbloccare il risultato già nella prima frazione, ma il muro pescarese regge l’urto e resiste, complice anche qualce bella parata di Pelizzoli, che respinge una bella punizione di Dzemaili (conclusione potente sul palo del portiere) e un bel tiro a giro di Insigne. Si va a riposo a reti inviolate, ma con la netta sensazione che il gol ospite sia nell’aria. Nella ripresa i Napoli torna in campo ancora più motivato, Hamsik è ispiratissimo, tutte le offensive passano per i suoi piedi, compresa l’azione che al 1° minuto del secondo tempo porta al vantaggio del Napoli: dopo un paio di rimpalli la palla finisce sui piedi di Inler, il centrocampista svizzero da fuori area lascia partire una saetta che, complice la deviazione di un difensore abruzzese si infila alle spalle dell’incolpevole Pelizooli. Il raddoppio arriva al minuto 58, quando Maggio da destra crossa rasoterra, Pandev aggancia col destro in area e di precisione la piazza bassa sul secondo palo. Da qui in poi sarà ancor di più una gara a senso unico, la formazione di Bucchi stordita dall’uno-due non ha la forza di reagire, il Napoli invece continua ad attaccare con un’intensità notevole. All’ 82° arriva la rete del definitivo 3-0 con Dzemaili, autore di un destro violentissimo da fuori area che si infila all’angolino alla sinistra di Pelizzoli. Napoli che vince e convince quindi, si mantiene a +7 dal Milan e legittima il proprio secondo posto (che regala l’accesso diretto alla prossima Champions league).
Roma-Siena: Dopo il deludente pareggio interno contro il Pescara la Roma di Andreazzoli si voleva riscattare all’”Olimpico” contro un Siena bisognoso di punti salvezza. Il tecnico giallorosso schiera il tridente Lamela-Totti-Osvaldo dal 1°, a centrocampo preferisce nuovamente Florenzi a Bradley. Il Siena nei primi minuti anziché contenere le offensive dell’ attacco avversario, mostra un atteggiamento fin troppo offensivo, portando troppi uomini oltre la metà campo e tralasciando un po’ la fase di contenimento. I padroni di casa invece esprimono un calcio qualitativamente eccelso, la circolazione palla è veloce e concreta e al 14° trovano il vantaggio con Osvaldo, che a tu per tu con Pegolo lo batte di destro, sfruttando un bell’assist di Lamela. Il raddoppio giallorosso arriva 2 minuti dopo, Totti crossa dalla trequarti di sinistra per Lamela che di sinistro al volo infila il portiere toscano per la seconda volta. Il Siena è stordito e non riesce a reagire, la Roma invece continua a costruire occasione e al 41° Osvaldo, al termine di una bell’azione di Florenzi realizza la rete del 3-0. Nel secondo tempo si ricomincia sulla falsariga del primo, con la Roma attacca ed il Siena che subisce, tanto che al 67° gli uomini di Andreazzoli calano il poker ancora con Osvaldo (15° gol stagionale al pari di Lamela), che realizza la sua prima tripletta in giallorosso sfruttando un passaggio filtrante di capitan Totti (autore dell’ennesima straordinaria prestazione). Da lì alla fine non accadrà più nulla, la Roma conquista quindi 3 punti fondamentali per la lotta al quinto posto (valido per l’accesso in Europa league), palesando un ottima condizione di forma anche in vista della finale di Coppa Italia.
Torino- Juventus: Il derby della mole, risultava fondamentale per entrambe le contendenti, per la Juventus, che vincendo avrebbe avuto la possibilità di festeggiare lo scudetto allo “Juventus stadium” in caso di vittoria alla 35°, ma soprattutto il Torino, ancora invischiato nella lotta salvezza e bisognoso di punti in tal senso. Conte conferma lo schieramento ad un'unica punta, ovvero Vucinic, con Marchisio ad agire alle sue spalle e Pogba a centrocampo; Ventura invece, Opta per Meggiorini al fianco di Bianchi, preferendolo a Barreto che tanto bene aveva fatto nelle ultime apparizioni, al fianco degli attaccanti schierati come di consueto Santana a destra e Cerci a sinistra. In un primo tempo molto tattico e poco spettacolare, sono comunque i bianconeri a creare il maggior numero di occasioni, con gli inserimenti di Vidal e le conclusioni dalla distanza di Paul Pogba, la difesa granata però riesce a tenere botta guidata da un ottimo Ogbonna, si va quindi a riposo sul punteggio di 0-0. Nella prima parte della ripresa la partita rimane piuttosto bloccata, con la Juve che rimane padrona del campo, ma complice un Vucinic poco ispirato non riesce a sfondare, il Torino dal canto suo è molto attento dietro grazie anche al sacrificio in fase di contenimento degli esterni. Conte allora ci prova con i cambi, al 77° rileva un Vucinic sottotono inserendo Quagliarella, qualche minuto dopo gioca la carta Liechtsteiner per Caceres, al fine di rafforzare l’out di sinistra in fase di spinta. I cambi pagano, perché all’86° la capolista passa in vantaggio, Marchisio dopo una progressione a trequarti campo scarica su Vidal, il cileno lascia partire un destro dai 30 metri che si infila sull’angolino basso del primo palo. Galvanizzati dalla rete i bianconeri nel finale continuano a spingere (palesando anche una notevole condizione fisica) e al primo minuto di recupero raddoppiano con Marchisio (3 gol in 2 derby), che con una semirovesciata di destro batte Gillet sfruttando la sponda aerea di Quagliarella. Al 90° il Torino era rimasto in 10 in virtù dell’espulsione di Glik per doppio giallo. La Juventus quindi, alla luce dei 3 punti conquistati hanno la possibilità di festeggiare il titolo già domenica prossima in caso di vittoria contro il Palermo; per il Torino invece la pratica salvezza non è ancora chiusa, dato che Genoa e Palermo si sono riportate a -4.
Le altre partite: Il Palermo di Sannino trova 3 punti fondamentali per la corsa alla salvezza contro l’Inter, i rosanero al “Barbera” si impongono 1-0 grazie alla rete di Ilicic, autore di un bel tiro da fuori, da segnalare il serissimo infortunio di Javier Zanetti (rotture del tendine d’Achille). La Fiorentina di Vincenzo Montella prosegue la sua corsa grazie al 3-0 rifilato alla Sampdoria a “Marassi”, le reti viola portano la firma di Cuadrado (conclusione da 30 metri alla destra di Romero), Liajc (8° gol stagionale) e Aquilani; grazie a questi 3 punti i viola restano a -1 dal Milan. Pareggiano 1-1 Atalanta e Bologna nell’anticipo delle 18 del sabato: bergamaschi in vantaggio grazie alla rete di Giorgi al 67°, di Gilardino al 76° il pareggio dei felisnei. L’Udinese si impone sul campo del Cagliari e prosegue la propria corsa verso un piazzamento in Europa, di Pereyra a metà ripresa la rete decisiva. Il Genoa trova 3 punti fondamentali in casa del Chievo grazie alla rete di Borriello al 73° e si porta a quota 32, a pari merito col Chievo e a +2 sul Siena. 0-0 tra Parma e Lazio.
Alessandro Antoniacci – Agenzia Stampa Italia