Calcio, Il punto sulla trentatreesima giornata di serie A

(ASI) JUVENTUS-MILAN: Il big match della giornata n° 33 si disputava alle 20.45 della domenica allo “Juventus stadium” e vedeva opposti i padroni di casa al Milan di Massimiliano Allegri. Conte conferma Vucinic unica punta, con Marchisio alle sue spalle e Pogba a centrocampo, il tecnico rossonero invece opta per il tridente El Sharaawi-Pazzini-Robinho con Boateng mezz’ala.

Nel primo tempo la partita è piuttosto noiosa, le 2 squadre si studiano e raramente costruiscono occasioni da gol, nei bianconeri Vucinic pare poco ispirato, mentre Pogba e Vidal mostrano una buona condizione, per gli ospiti spicca il solito Montolivo mentre Robinho denota una condizione rivedibile. Nella ripresa i bianconeri premono sull’ acceleratore nel tentativo di bucare la retroguardia avversaria e prima con Pirlo da fuori poi con un inserimento di Marchisio, impegnano Amelia (subentrato ad Abbiati nella prima frazione).                                                                Al 57° avviene l’episodio che cambia la partita: Asamoah viene lanciato in profondità, sullo scatto supera Abate e dribbla Amelia che lo abbatte in area, l’arbitro assegna il penalty. Dal dischetto si presenta Vidal e la piazza all’incrocio: 1-0. Al 70° Allegri prova a correre ai ripari inserendo Bojan al posto di un evanescente Robinho, ma neanche l’ingresso del catalano riesce ad impensierire la difesa di casa, e gli unici tentativi da rete dei rossoneri sono frutto di sporadiche conclusioni dalla distanza che non impensieriscono Buffon.  Finisce 1-0, coi bianconeri sempre più vicini alla conquista del titolo ed un Milan che ora deve stare attento alla Fiorentina (ormai a -1).

NAPOLI-CAGLIARI: Il Napoli di Walter Mazzarri, che sembra aver finalmente trovato la continuità di rendimento che mancava (13 punti nelle ultime 5 partite), affrontava al “San Paolo” il Cagliari del tandem Lopez-Pulga. I partenopei sembrano accusaree fin dalle prime battute il 4-3-3 ospite, tanto che al 18° i sardi si portano in vantaggio, grazie ad uno splendido destro dal limite di Ibarbo. I padroni di casa provano subito a reagire con Cavani, ma la conclusione da distanza ravvicinata del matador, viene contrata da Astori; si va a riposo col Cagliari in vantaggio. Nella ripresa il Napoli rientra in campo con uno spirito diverso e decisamente più convinto, tanto che al 48° trova il pari grazie ad un autorete di Astori, che corregge nella propria porta un tiro cross di Hamsik. Al 64°  Agazzi respinge corto su conclusione di Inler e Cavani si fa trovare prontissimo e ribadisce in rete (in sospetta posizione di offside); 2-1.  Il Cagliari però non ci sta e Marco Sau (subentrato nella ripresa a Nenè) da un saggio della sua classe e con un meraviglioso destro a giro sul secondo palo, ristabilisce la parità. Nell’ ultimo quarto d’ora i padroni di casa si riversano in avanti alla ricerca del gol vittoria, Mazzarri gioca anche la carta Insigne, e proprio l’attaccante classe 91 al 3° minuto di recupero fa esplodere il “San Paolo” con una bella conclusione da fuori che si infila all’ incrocio. Finisce 3-2 quindi, col Napoli che ottiene 3 punti fondamentali per consolidare definitivamente il secondo posto ed un Cagliari che esce a testa altissima nonostante la sconfitta.

UDINESE-LAZIO: Nell’anticipo serale del sabato l’Udinese di Francesco Guidolin affrontava la Lazio di Petkovic al “Friuli”. I padroni di casa, bisognosi dei 3 punti per alimentare le proprie chance di conquistare un posto in Europa, scendevano in campo con Di Natale vertice offensivo ed il giovane polacco Zielinsky (classe ’94) al posto dell’ indisponibile Muriel, biancocelesti invece con Klose unica punta, Mauri e Candreva alle sue spalle. L’ Udinese gioca meglio fin dalle prime battute, Pereyra è ovunque, Basta spinge senza sosta sull’out di destra e Zielinsky mostra grande intesa nel fraseggio con Totò di Natale. Al 19° proprio Di Natale, lanciato da Gabriel Silva, si trova a tu per tu con Marchetti e non sbaglia portando in vantaggio i suoi. Qualche minuto dopo i friulani sfiorano il raddoppio: sugli sviluppi di una ripartenza Zielinsky si fa 30 metri palla al piede e serve al limite Di Natale, il quale con l’esterno destro di prima fa la barba al palo alla destra di Marchetti. Nella ripresa Petkovic prova a dare la scossa ai suoi inserendo nell’ordine Hernanes, Ederson e Floccari, ma la manovra laziale è macchinosa e sterile, mentre i friulani in ripartenza si rendono pericolosi in un paio di circostanze con Pereyra prima e Zielinsky (migliore in campo) poi. Alla fine finisce 1-0 per la squadra di Guidolin, che può ritenersi più che soddisfatto della prestazione dei suoi, Petkovic invece deve fare i conti con le tante assenze e la scarsa condizione atletica della sua squadra e correre ai ripari per non perdere un piazzamento europeo, e in ottica finale di coppa Italia.

FIORENTINA-TORINO: La Fiorentina di  Vincenzo Montella, che necessitava di una vittoria per alimentare i propri sogni di Champions, affrontava al”Franchi” un Torino non ancora certo della salvezza. I viola, pur privi di Jovetic, esprimono un ottimo calcio fin dalle prime battute e dopo soli 8 minuti, trovano la meritata rete del vantaggio con Cuadrado, che con un delizioso pallonetto di destro beffa Gillet. Al 16° arriva il raddoppio, Borja Valero da destro fa partire un delizioso traversone che pesca col contagiri l’inserimento di Aquilani, che di testa infila Gillet per la seconda volta. Per il 3-0 bisogna attendere il 33°, quando Liajc su punizione mostra le sue notevoli doti balistiche e realizza la rete che sembra poter chiudere il match. Invece sul 3-0 i viola si rilassano oltremisura e in chiusura di tempo il Toro ne approfitta accorciando le distanze con Barreto, che corregge in rete un traversone di Santana.  Nella ripresa gli uomini di Ventura prendono fiducia e al 56° con Santana (ex di turno), lesto ad approfittare dell’assist di Meggiorini, realizzano la rete del 3-2. Ma la spinta dei granata non si esaurisce qui e ad un quarto d’ora dalla fine arriva l’inaspettato pareggio con un altro ex di turno, Alessio Cerci, che con un bel sinistro a giro supera per la terza volta Viviano. La Fiorentina prova a tirare fuori l’orgoglio, riversandosi nella metà campo avversaria alla disperata ricerca del nuovo vantaggio, vantaggio che a 4 dalla fine arriva per mano del neo entrato Romulo (che al 73° aveva rilevato Aquilani). Da lì al fischio finale non accadrà più nulla, gli uomini di Montella conquistano una vittoria tanto rocambolesca quanto importante, che in virtù della sconfitta del Milan, gli consente di avvicinarsi ulteriormente ai rossoneri.

ROMA-PESCARA: Galvanizzata dall’accesso alla finale di Coppa Italia, la Roma di Andreazzoli affrontava all”0limpico” un Pescara praticamente retrocesso, in un match il cui esito sembrava scontato.   Il tecnico giallorosso schiera Osvaldo dal 1° minuto, a completare il tridente con Lamela e Totti, e proprio il bomber italo-argentino sfiora la rete in apertura. Al 14° però, come un fulmine a ciel sereno arriva la rete degli abruzzesi per mano di Caprari, prodotto del vivaio giallorosso, che non esulta in quanto la proprietaria del suo cartellino è ancora la Roma. I padroni provano a reagire, ma praticano un possesso palla lento ed inefficace, tutt’altro che agevolato dalla scarsa vena di capitan Francesco Totti e Lamela. Nella ripresa Andreazzoli inserisce Destro al posto di Florenzi ed il cambio dà subito i suoi frutti perché proprio Destro, al termine di un flipper in area sugli sviluppi di una mischia, appoggia in rete da 2 passi. I giallorossi però nonostante abbiano 40 minuti per trovare il vantaggio, sbattono sulla difesa pescarese, che concede poche occasioni ai padroni di casa (complice anche un ottimo Pelizzoli), che non vanno oltre il pari. Pareggio ovviamente molto deludente, che compromette la corsa ad un piazzamento in Europa, al Pescara invece vanno i complimenti per aver onorato l’impegno e dato il massimo, nonostante la stagione sia già praticamente compromessa.

LE ALTRE PARTITE: Nell’anticipo domenicale delle 12.30 l’Inter di Stramaccioni torna alla vittoria in casa contro il Parma,  è stato Tommaso Rocchi a siglare il gol decisivo (raggiungendo quota 101 in A). 1-1 nella delicatissima sfida salvezza di Marassi tra Genoa e Atalanta: vantaggio rossoblu al 5° con Floro Flores che insacca di testa e pareggio bergamasco di Del Grosso all’8° con un bel sinistro dal limite.Il derby siciliano Catania-Palermo si conclude in pareggio, vantaggio etneo di Barrientos a 20 dalla fine e pareggio rosanero in pieno recupero con Ilicic.  Brutto passo falso del Siena che perde al “Franchi” la sfida salvezza contro il Chievo, decisiva per gli uomini di Corini la rete Sergio Pellissier in chiusura di prima frazione, nella ripresa annullato un gol regolare a Paci.     Si conclude sull’1-1 anche Bologna-Sampdoria, coi felsinei che erano andati in vantaggio con Gilardino, ma che sono stati poi raggiunti dai blucerchiati per merito della rete di Sansone.

Alessandro Antoniacci-Agenzia Stampa Italia

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