Calcio Serie A, Il punto sulla ventinovesima giornata

 

(ASI) Bologna-Juventus: La capolista nell’anticipo serale del sabato era attesa dal difficile confronto del “Dall’Ara” dove ad attenderla c’era un Bologna galvanizzato dalla vittoria in casa dell’Inter (terza consecutiva), trascinato da un Diamanti in condizione eccelsa.

Conte si affida al tandem offensivo Vucinic-Giovinco, con Vidal, Marchisio e Pirlo al centro del campo, per Pioli invece solito 4-2-3-1 con Konè, Diamanti e Gabbiadini a supporto di Gilardino. La prima frazione di gara riserva poche emozioni, la Juve ci prova in un paio di circostanze; prima Giovinco salta un paio di avversari e batte a rete, poi Vidal si inserisce bene e lascia partire il tiro, ma entrambe le conclusioni si spengono sul fondo. I felsinei si affidano alla fantasia di Diamanti e agli inserimenti di Gabbiadini (il cui cartellino è di proprietà dei bianconeri), senza però produrre occasioni nitide. Nella ripresa il copione del match cambia, la Juventus intensifica la manovra e Vucinic decide di inventare calcio: al minuto 62 il montenegrino riceve in area da Marchisio, con un tocco d’esterno sinistro elude un difensore e di punta col destro batte Curci. 12 minuti dopo Vucinic decide di restituire il favore a Marchisio pescandone con un tocco delizioso l’inserimento in area, il “principino” a tu per tu con Curci non sbaglia infilandolo con un preciso diagonale rasoterra; 2-0. Da lì al termine accadrà poco altro, i padroni di casa provano a reagire, ma gli ospiti si difendono bene preservando il risultato fino al 90°. Juve che si mantiene a +9 dal Napoli (con scontro diretto a favore) e +11 dal Milan, Pioli al termine del match polemizza per l’esultanza di Conte al secondo gol, ritenuta eccessiva ed irrispettosa dall’allenatore del Bologna.

 

Napoli-Atalanta: Dopo 5 partite senza vittoria il Napoli era chiamato al riscatto casalingo contro l’Atalanta di Colantuono, col “Matador” Cavani intenzionato ad interrompere un astinenza dal gol che andava avanti da metà gennaio. Per Mazzarri solito 3-5-2 con Pandev al fianco di Cavani ed Hamsik a supporto, per i bergamaschi invece Bonaventura e Maxi Moralez sulla trequarti e Denis unica punta. I partenopei partono a 1000, al 4° Zuniga entra in area da sinistra, Raimondi lo stende ed induce il direttore di gara ad assegnare il calcio di rigore; dal dischetto Cavani non sbaglia e porta in vantaggio i suoi. Qualche minuto dopo i padroni di casa potrebbero raddoppiare, Zuniga da sinistra mette un bel cross sul quale si fionda Hamsik, lo slovacco però da due passi incorna sopra la traversa. L’Atalanta non ci sta e alla mezz’ora, complice una sbandata della difesa di Mazzarri pareggia: Denis sugli sviluppi di un contropiede si ritrova da solo in area, serve al centro un solissimo Bonaventura che inciampa sul pallone, la carambola però fa sì che Cannavaro di testa infili l’incolpevole De Sanctis nella più classica delle autoreti; 1-1. Nella ripresa il match non cala di intensità, al 65° Cavani addomestica un traversone di Pandev, con una finta sullo stretto elude i centrali bergamaschi e con un destro rasoterra coglie in controtempo Consigli firmando il 2-1 e la personale doppietta. Al 73° però l’Atalanta pareggia ancora con Denis, che lanciato in contropiede resiste a Cannavaro, salta De Sanctis e batte a rete trovando il gol del 2-2; il “tanque” però non esulta, anzi chiede scusa ai suoi ex tifosi. Ma rispetto alle ultime partite gli uomini di Mazzarri hanno un piglio ed una convinzione diversa, cercano con insistenza il gol vittoria e all’81° lo trovano con Pandev (che si sblocca dopo più di 20 partite a secco), che di interno sinistro corregge a rete un traversone di Armero da sinistra. Napoli che ottiene i 3 punti quindi, mantenendo invariata la distanza da Juventus (-9) e Milan (+2), difendendo il secondo posto.

Milan-Palermo: Dopo la cocente sconfitta del Nou Camp, ci si aspettava una reazione da parte dei rossoneri già a partire dal match casalingo contro il Palermo. Allegri opta per l’ormai consueto 4-3-3 con Balotelli punta centrale ed El Shraawi e Boateng sulle ali, Sannino (ritorno in panchina dopo l’esonero alla 5° giornata) invece schiera i rosanero con un 5-3-1-1 con Ilicic a supporto di Dybala. I rossoneri partono fortissimo e già all’8° incanalano il match nei binari giusti: sugli sviluppi di un corner infatti Balotelli strattonato da Aronica si conquista un calcio di rigore, dal dischetto va lo stesso super Mario e non fallisce (12 su 12 in carriera) portando in vantaggio i suoi. In chiusura d prima frazione il Milan costruisce altre 2 palle gol con El Sharaawi prima e ancora con Balotelli poi, senza però riuscire a finalizzare, si va a riposo sull’1-0. Ad inizio ripresa il Palermo abbozza una reazione, Ilicic va via sulla corsia di destra, si accentra e conclude di sinistro, ma la sua conclusione viene agevolmente controllata da Abbiati. Al 66° arriva il gol sicurezza per i padroni di casa, Niang (subentrato ad El Sharaawi) va via sulla sinistra e mette in mezzo un cross teso, Sorrentino non riesce a bloccare la sfera e Balotelli ne approfitta scaraventandola in rete da 2 passi, realuzzado il gol del 2-0 e la personale doppietta. Da lì al fischio finale accadrà poco altro, il Milan prosegue la propria striscia positiva in campionato e si mantiene al terzo posto a -2 dal Napoli.

Fiorentina-Genoa: Davanti al proprio pubblico la Fiorentina di Vincenzo Montella, la squadra che gioca per distacco il calcio più spettacolare del campionato, voleva confermarsi anche sul piano della classifica ed alimentare il sogno Champions, per farlo però doveva battere il Genoa di Ballardini, bisognoso di punti salvezza. I viola fin dalle prime battute producono una manovra avvolgente ed un possesso palla veloce, grazie ai soliti Pizarro e Borja Valero, con Jovetic (affiancato da Lijac) che al quarto d’ora sfiora la rete con un rasoterra dal limite. Al 20° Jovetic pesca un inserimento in area di Liajic, ma il serbo a tu per tu con Tsorvas (sostituto di Frey), spara a lato col destro in allungo. Al 33° la Fiorentina trova il meritato vantaggio: Liajic va via sull’ out di sinistra, entra in area e serve l’accorrente Aquilani, che dopo essersi liberato (irregolarmente) di Granqvist appoggia in rete col destro. A inizio ripresa però i viola calano d’intensità e gli ospiti al 58° ne approfittano con Portanova, che di testa sugli sviluppi di un corner riequilibra il punteggio. 4 minuti dopo la Fiorentina ritrova il vantaggio, un traversone apparentemente innocuo di Pasqual da sinistra sfugge alla presa di Tsorvas, Cuadrado si ritrova la palla sui piedi e da 2 passi non può esimersi dal segnare: 2-1. Al 67° gli ospiti pareggiano di nuovo; un traversone da sinistra trova la sponda aerea di Jankovic che pesca l’inserimento di Antonelli, il quale di destro batte Viviano e realizza il suo primo gol in serie A. Ma la Fiorentina vuole e deve vincere e complice anche la superiorità numerica (espulso Bertolacci al  75°), trova la rete del definitivo 3-2 grazie ad un autorete di Cassani su un corner battuto da sinistra da Borja Valero. Vittoria fondamentale dunque per i viola, che con questi 3 punti si portano a quota 51, a -3 dal Milan e -5 dal Napoli, in piena corsa per un piazzamento Champions.

Roma-Parma: La Roma di Andreazzoli voleva continuare a stupire e coltivare le proprie ambizioni d’Europa nel posticipo serale della domenica contro il Parma. Giallorossi che scendono in campo  con un 3-5-2 con Totti e Lamela davanti (Osvaldo in panchina), emiliani invece con Sansone a supporto di Amauri e folta mediana. All’8° la Roma è già in vantaggio; De Rossi mette in mezzo un cross teso da destra sul quale si avventano Floernzi e Lamela, è l’argentino però a deviare in rete la sfera con il destro. Qualche minuto dopo, una respinta corta di Mirante fa carambolare il pallone sui piedi di Perrotta, che a porta sguarnita coglie la traversa. Sul finire della prima frazione è ancora Perrotta a ritrovarsi sui piedi la palla del potenziale 2-0, ma a tu per tu con Mirante si incarta e gli conclude addosso. Nella ripresa sale in cattedra Francesco Totti, che prima sugli sviluppi di una ripartenza lascia partire una violenta conclusione sul primo palo, deviata da Mirante in corner, poi, al 70° con una punizione rasoterra batte per la seconda volta il portiere emiliano e realizza il suo gol numero 226 in serie A (secondo posto solitario nella classifica all time). Nel finale Donandoni inserisce Biabiany e Belfodil, ma la mossa risulterà improduttiva, il match si chiude sul 2-0. Roma che quindi sale a quota 47, raggiungendo Lazio ed Inter al 5° posto.

Le altre partite: Il Catania di Rolando Maran continua a vincere e stupire, riproponendo la prppria candidatura per un posto in Europa, nel 3-1 casalingo inflitto all’Udinese a segno Gomez 2 volte (

di testa su cross di Castro e di destro su assist di Barrientos) e Lodi su punizione; d Muriel la rete friulana.Terza sconfitta consecutiva per la Lazio di Petkovic sul campo del Torino, i biancocelesti però hanno dovuto fronteggiare le avverse condizioni climatiche (la neve ha reso il campo pesantissimo) e l’espulsione di Ciani al 16° ; la rete decisiva per i granata l’ha realizzata Jonathas sugli sviluppi di un corner al 78°. 2-0 esterno del Chievo sul campo di un Pescara con un piede e mezzo in serie B, per i clivensi a segno Stoian a 2 minuti dal termine e Thearau in pieno recupero. 0-0 tra Siena e Cagliari.

Alessandro Antoniacci-Agenzia Stampa Italia

 

 

 

 

 

 

 

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