Il punto sulla ventiquattresima giornata di serie A

(ASI) Juventus-Fiorentina: La Juventus ottiene una vittoria tanto difficile quanto importante e lo fa dominando dall’inizio alla fine la Fiorentina di Vincenzo Montella. I viola arrivano a Torino con i migliori propositi, forti del bel gioco che li contraddistingue e reduci dalla vittoria col Parma che li aveva rilanciati per la lotta al terzo posto.

Conte schiera il tandem Vucinic-Matri davanti, il centrocampo titolare (Marchisio recuperato in extremis) e De Ceglie sulla sinistra; i bianconeri partono forte, palesando una buona condizione atletica e mostrando la concentrazione delle grandi occasioni, ma la prima occasione è viola, con Jovetic che si smarca in area e conclude di sinistro, Buffon devia in angolo non senza difficoltà. La Juve man mano prende il campo e comincia a creare occasioni, prima Marchisio conclude di poco a lato, poi al 20’ i bianconeri passano; Vucinic si procura palla ai 30 metri, la sfera gli salta bene dopo il controllo e il montenegrino spara una saetta di collo destro che si infila alle spalle di Viviano. Il monologo bianconero prosegue e al 41’ i padroni di casa raddoppiano con Matri, che di interno destro in area spiazza Viviano, approfittando di un delizioso servizio di Vidal. Qualche minuto prima Vucinic approfittando di un errore grossolano di Rodriguez si era trovato a tu per tu col portiere viola, ma gli aveva sparato addosso. Nella ripresa l’inerzia del match non cambio, un Pirlo in giornata di grazia, un Barzagli pressoché insuperabile e un Vidal che corre per 3 mantengono il pallino del gioco in mano alla Juve, che al 60’ sfiora la terza rete con Matri, che di interno sinistro mette di poco a lato. Vucinic si fa male, al suo posto entra Giovinco che a 10 dalla fine cerca la segnatura con un destro a giro ben neutralizzato da Viviano, finisce 2-0. Con questa vittoria i bianconeri mantengono saldamente la vetta della classifica e si preparano al meglio al match di Champions in casa del Celtic.                                                                                                                                                                                              

Lazio-Napoli: L’anticipo delle 20.45 del sabato vedeva il Napoli di Mazzarri far visita alla Lazio di Petkovic, reduce da 2 brutte prestazioni e priva di Klose. I partenopei vista la vittoria della Juve erano costretti a vincere per alimentare le proprie speranze di titolo, Mazzarri schiera la consueta formazione , con Pandev al fianco di Cavani e Hamsik a supporto, Petkovic invece si affida a Floccari (reduce da 4 gol nelle ultime 5) davanti ed una folta trequarti formata da Candreva, Hernanes e Mauri. I padroni di casa partono meglio e dopo una conclusione di Candreva fuori misura trovano il vantaggio all’ 11’ proprio con Floccari, che di petto mette giù un traversone di Konko e con un rasoterra di sinistro infila De Sanctis. Il Napoli prova a reagire, ma la manovra azzurra è piuttosto macchinosa e raramente trova sbocchi offensivi, l’unica occasione nitida capita sulla testa di Cavani, che incorna un cross di Zuniga e centra la parte bassa della traversa; si va al riposo sull’1-0. Nella ripresa Mazzarri schiera un Napoli a trazione anteriore, inserendo Insigne ed El Kaddouri per Behrami e Mesto, i risultati si vedono immediatamente, Insigne é incontenibile e con un paio di serpentine da urlo mette in difficoltà la retroguardia biancoceleste, senza però arrivare alla conclusione. A 20 dalla fine ci prova Inler da fuori, Marchetti devia sulla traversa. Mazzarri inserisce anche Calaiò per Zuniga e all’87’ il Napoli pareggia: El Kaddouri batte un corner da destra e Campagnaro trova una spettacolare quanto efficace acrobazia ristabilendo il pareggio. Finita? Macchè, la Lazio reagisce, Candreva lascia partire un traversone da destra e Floccari di testa scheggia la traversa. Il risultato non cambia, il match si chiude sull’1-1, il risultato più giusto per un match spettacolare disputato a viso aperto da 2 grandi squadre.                                                                                                                                                                                

Cagliari-Milan: Il Cagliari di Cellino, riuscito dopo mille polemiche ad ottenere l’autorizzazione per giocare ad “Is Arenas”, ospitava il Milan autore di 29 punti nelle ultime 13, in piena corsa per il terzo posto e sulle ali dell’entusiasmo dopo l’acquisto di Mario Balotelli. Allegri riparte col supertridente  El Sharaawi-Balotelli-Niang, ma deve rinunciare all’estro di Montolivo a centrocampo e all’apporto di Bonera dietro. Nella prima frazione sono i sardi a giocare meglio, Conti è ispiratissimo in cabina di regia, la difesa tiene bene e Ibarbo davanti crea scompiglio. E’ proprio il colombiano in chiusura di tempo a portare in vantaggio i rossoblù,  con una splendida torsione di testa su assist di Conti. Al 60’ Allegri modifica il tridente inserendo Boateng al posto di un El Sharaawi poco ispirato, ma i rossoneri si affidano in toto a Mario Balotelli, che prima impegna  Agazzi di testa sugli sviluppi di un corner, poi realizza con una splendida rovesciata, ma la rete viene annullata perché prima del cross la palla era uscita. A 10 dalla fine Robinho rileva Niang, 2 minuti dopo Astori atterra Balotelli in area, l’ arbitro assegna giustamente il rigore, dal dischetto Balotelli non sbaglia. Nel finale il Milan cerca insistentemente la rete del 2-1, ma la difesa di casa, pur priva di Astori (espulso in occasione del rigore), resiste trascinando il match fino al fischio finale. Milan che rimane a -2 dal terzo posto e Cagliari che ottiene un punto importantissimo in ottica salvezza.                                                                      

Inter-Chievo: Nel posticipo della domenica l’Inter voleva a tutti costi la vittoria per invertire il trend negativo delle ultime giornate e riprendere la Lazio a quota 43. Stramaccioni ritrova Milito dopo un mese di assenza e lo colloca al centro di un tridente completato da Cassano e Palacio, data l’assenza per squalifica di Guarìn. I nerazzurri spingono fin dalle prime battute e dopo 10 minuti Cassano trova il vantaggio con la collaborazione di Puggioni. Al 21’ però Jokic pesca l’inserimento in area di Luca Rigoni, che sorprende la retroguardia nerazzurra e realizza il gol del pareggio. Per il nuovo vantaggio interista bisogna attendere 7 minuti, quando sugli sviluppi di un corner da destra di Cassano Ranocchia svetta in area e di testa mette alle spalle di Puggioni. Nella ripresa i nerazzurri rientrano con la stessa grinta e al 50’ trovano la rete della sicurezza; Milito in appena dentro l’area lascia partire una violenta conclusione di destro che si infila sul secondo palo. Sul 3-1 gli uomini di Stramaccioni giocano più distesi, ma non rinunciano ad attaccare e vanno vicini alla quarta rete con una doppia conclusione di Palacio miracolosamente respinta da Puggioni, che riscatta ampiamente l’errore sul primo gol. Ad un quarto d’ora dalla fine c’è spazio anche per il ritorno in campo di Dejan Stankovic, uno dei simboli del triplete, chiaramente accolto da una grande ovazione dal pubblico di “San Siro”. Il match finirà 3-1, con l’Inter che interrompe il proprio periodo negativo e riaggancia la Lazio al terzo posto.                                                                                                                                                               

Sampdoria-Roma: La Roma, alla prima senza Zeman (con Andreazzoli in panchina), era ospite della Sampdoria di Delio Rossi, che aveva ottenuto 7 punti nelle ultime 3 partite. Dopo una prima frazione piuttosto noiosa, la ripresa si accende e al 10’ Estigarribia batte Stekelenburg con una conclusione da sinistra, dopo che qualche minuto prima l’arbitro aveva ingiustamente annullato un gol a Lamela per fuorigioco. La Roma avrebbe anche la possibilità di pareggiare subito quando Osvaldo si procura un rigore e si incarica della battuta (imponendo a Totti il suo volere), ma la punta giallorossa batte debolmente fra le braccia di Romero. Al 73’ la Samp raddoppia con Sansone (subentrato a Soriano ad inizio ripresa), che da fuori lascia partire un bolide che si infila al sette. Un paio di minuti dopo la Roma accorcia le distanze con Lamela, che a tu per tu con Romero non sbaglia. Al 75’ però la Samp si porta sul 3-1, con Icardi che dimostra di saperci fare anche nel gioco aereo e di testa trafigge Stekelenburg per la terza volta.

Le altre partite: Il Palermo doveva vincere contro il Pescara per dare una svolta al proprio campionato ed alimentare le proprie speranze di salvezza, invece nel giorno dell’esordio di Malesani sulla panchina, i siciliani non sono andati oltre l’1-1. Anzi a trovare il vantaggio è stato proprio il Pescara, con Bjarnason che di testa ha infilato Sorrentino, all’80’ è arrivato il pari di Fabbrini. Pareggio interno anche per il Bologna di Pioli contro un buon Siena; i toscani erano passano addirittura in vantaggio con Emeghara (2° gol consecutivo), ma i felsinei pareggiano in chiusura di prima frazione con Konè. L’Udinese trova un importante vittoria interna contro il Torino, il gol del definitivo 1-0 lo realizza Pereyra in apertura, con questi 3 punti la formazione di Guidolin rilancia le proprie ambizioni europee. Nell’anticipo domenicale delle 12.30 il Parma non va oltre lo 0-0 interno contro il Genoa, sono anzi gli uomini di Ballardini a esprimere il miglior calcio e ad andare più volte vicini alla rete con Bertolacci, che nel primo tempo centra l’incrocio con una conclusione da fuori e nella ripresa prende un palo. 0-0 anche tra Atalanta e Catania.

Alessandro Antoniacci- Agenzia Stampa Italia

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