(ASI) Il Milan ha preso Balotelli, l’Inter Kuzmanovich, Schelotto e il gioiellino Kovacic, il Napoli Rolando, Armero e Calaiò. La Juve il finora imbarazzante Peluso e il quasi ex giocatore Anelka.
Un calciomercato pietoso, dove si vedono rafforzate tutte le avversarie e che ancora una volta non ha preso un centroavanti efficace. Si ripete un let motiv: nel 2010 doveva arrivare Dzeko e arrivò Quagliarella, nel 2011 Kun Aguero e arrivà Vucinic nel 2012 da Van Persie si passò per Berbatov e si concluse con Bendtner e ora dopo Drogba e Lisandro Lopez si è preso Anelka. Dopo la confusione di Conte, le amnesie difensive della difesa e gli errori in attacco anche Marotta, già reo di accuse inqualificabili per un dirigenti Juve per il post Genoa. Non arriva il bomber né quello di prospettiva come Belfodil (era difficile) né Lisandro Lopez valutato 5 milioni solo come un Peluso o un Padoin e non ha fatto uno sforzino per arrivare a 7, dando così ai tifosi un po’ di speranza. Per continuare il trand positivo è pure sfumato per problemi tecnici la comproprietà dell’interesante Poli. Il gioco latita, l’infermeria è sempre affollata, è uscita dalla Coppa Italia e il Napoli ha il fiato sul collo. Ci sono tutte le premesse per passare da una stagione trionfale a fallimentare e il mese di febbraio è quanto mai decisivo. Magari Conte riprende la testa e la calma o la fortuna ritornerà a sorridere oppure il bidone Anelka si trasforma in un nuovo Pirlo, ma per il momento i tempi sembrano molto bui. E il voto per questa sessione di mercato è gravemente insufficiente. La parola al campo.
Daniele Corvi – Agenzia Stampa Italia
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