Quello dell'Adriatico è un successo in cui, anche grazie ai movimenti del brasiliano, si è rivista la mano del tecnico Ventura, quel gioco sulle fasce (complice anche il ritorno dall'infortunio di Santana) che ne è sempre stato il marchio di fabbrica. La squalifica di Rolando Bianchi ha spalancato le porte dell'undici titolare a Barreto, compito del tecnico, ora, è quello di assemblare una coppia d'attacco potenzialmente micidiale. Intanto, è arrivato un successo che lontano dall'Olimpico mancava da quasi quattro mesi (ultima vittoria in trasferta data 30 settembre, 5-1 in casa dell'Atalanta) e che tiene i granata a debita distanza dalla parte bollente della classifica.
Primo tempo alla Ventura, quello sì. Ritmo alto, fasce presidiate finalmente da uomini con il cambio di passo a disposizione (Santana e Cerci), Meggiorini e Barreto in attacco a far movimento, nodo cruciale attorno al quale la difesa pescarese ha finito per capire davvero poco. Il debutto del brasiliano è stato incoraggiante ma a sbloccare il risultato ci ha pensato Mario Alberto Santana, al rientro dopo l'infortunio e lesto a correggere in rete un assist dalla destra di Cerci. Nell'occasione lascia dubbi la posizione di partenza dell'ex cesenate, probabilmente al di là della linea difensiva abruzzese al momento dell'assist di Cerci. Il Toro crea palle gol in quantità industriale nel corso della prima frazione, Meggiorini ne divora almeno un paio, la reazione del Pescara è tutta in un lampo di Weiss poco prima della mezz'ora che sfiora il palo alla sinistra di Gillet. E' un fuoco di paglia, perchè al 41' Cerci realizza il 2-0, superando Perin dopo una combinazione con Meggiorini.
Bergodi prova a mischiare le carte ad inizio ripresa, dentro Abbruscato e Cascione al posto di Jonathas e Nielsen, ma il canovaccio della partita non subisce modifiche. L'islandese Bjarnason ha un paio di buone occasione, la più ghiotta attorno all'ora di gioco, quando Gillet chiude benissimo sul suo doppio tentativo ravvicinato. Con il senno di poi è qui che la partita avrebbe potuto girare, ben prima che il Pescara perdesse mordente e motivazioni e finisse in dieci uomini per l'espulsione di Weiss, con due gialli per simulazione in meno di un quarto d'ora: giusti o meno, per lo slovacco non è stata per niente giornata, esattamente contro l'Inter, non è un caso che in entrambi i casi gli abruzzessi siano usciti a mani vuote. Pochi istanti prima del 90' è Meggiorini a colpire il palo esterno, ma il 3-0 sarebbe stata punizione troppo severa per i biancazzurri.
Amedeo Baratta – Agenzia Stampa Italia