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(ASI) La Juventus torna a vincere e convincere e non lo fa in una partita normale, bensì nel derby della Mole. Contro un Torino motivatissimo e ben disposto in campo da Giampiero Ventura, Alessio schiera Pogba in mezzo al campo e Giaccherini sull’ out di sinistra, al fine di concedere un turno di riposo a Vidal ed Asamoah in prospettiva della partita di martedì contro lo Shakhtar, davanti al fianco di Vucinic, Giovinco viene preferito a Quagliarella. I bianconeri partono subito forte, facendosi vivi dalle parti di Gillet con un paio di conclusioni da fuori di Pogba, ma non riesce a cogliere d’ infilata la difesa granata, apparsa solida ed ordinata, col Torino che riesce a rendersi pericoloso sulle fasce grazie alle iniziative di Cerci e Santana. La chiave di volta del match arriva alla mezz’ora, quando Glik si rende protagonista di un entrata killer su Giaccherini a centrocampo, strameritandosi il rosso diretto. Al 40’ per un contatto nell’area del Torino l’ arbitro sanziona il calcio di rigore a favore dei bianconeri, dal dischetto si presenta Pirlo, che però calcia alle stelle, vanificando tutto. Dopo l’ intervallo Alessio inserisce Bendtner per Giaccherini al fine di dare più peso all’ attacco e sfruttare la superiorità numerica. L’ arrembaggio juventino si concretizza al 57’ quando un cross di Giovinco dalla destra pesca un perfetto inserimento sul secondo palo di Marchisio, che di testa trafigge Gillet. Da quel momento il Torino è costretto ad alzare il proprio baricentro, concedendo inevitabilmente spazio alle offensive dei bianconeri che al minuto 67 raddoppiano; Vucinic serve Giovinco fuori area, la formica atomica punta un difensore e con un bel diagonale di destro batte per la seconda volta il portiere granata. Nel finale c’ è tempo anche per la seconda rete di Marchisio, che con un rasoterra ad incrociare di sinistro sigla il 3-0, un bel colpo di testa di Pogba con Gillet abile a respingere e una conclusione ravvicinata di Bendtner col portiere belga ancora provvidenziale nell’ intervento. Con questa vittoria i bianconeri mantengono la vetta della classifica portandosi a quota 35. Secondo a -2 si mantiene il Napoli di Walter Mazzarri, che al “San Paolo” nell’anticipo della domenica mattina travolge il Pescara di Bergodi. Partenopei in vantaggio al 10’ con una bella conclusione da fuori di Inler che si infila alla sinistra di Perin, il raddoppio arriva dopo 5 minuti grazie a Marek Hamsik, che conquista palla sugli sviluppi di una mischia in area e col sinistro scarica in rete. Il Pescara reagisce e un paio di minuti dopo accorcia con Bjarnason di testa; il primo tempo si conclude sul 2-1. Nella ripresa i padroni di casa ricominciano a spingere e Bocchetti al quarto d’ ora si rende protagonista di un’ intervento sconsiderato nell’ area abruzzese che induce l’arbitro d assegnare il rigore ai partenopei e ad espellere il difensore degli ospiti. Dal dischetto Cavani realizza portando i suoi sul 3-1 con un uomo in più. Al minuto 63’ Hamsik si invola sulla sinistra e mette a centro un perfetto cross basso sul quale si avventa ancora Cavani che realizza il 4-1. Nel finale c’ è tempo anche per il 5° gol, a realizzarlo ci pensa ancora Gokhan Inler che di nuovo da fuori area lascia partire un missile di destro che bacia il palo e si infila in rete. L’ Inter dopo 3 partite nelle quali aveva ottenuto soltanto 2 punti ritrova la vittoria contro il Palermo allenato dall’ ex Gasperini. Gli uomini di Stramaccioni però hanno dovuto sudare oltremisura per strappare il successo ai siciliani, apparsi solidi e organizzati. Nei nerazzurri Coutinho, preferito ad Alvarez, completa il tridente con Palacio e Milito, centrocampo di quantità con Cambiasso e Gargano davanti alla consueta difesa a 3. Nel primo tempo i padroni di casa attaccano, ma i fraseggi del tridente interista si infrangono di fronte alla difesa avversaria, coi rosanero che provano a far male in contropiede con Dybala (attaccante argentino classe ’94) schierato al posto di Miccoli. Nella ripresa l’ assedio prosegue, ma la manovra nerazzura risulta essere piuttosto sterile, l’ uomo più pericolosa è Andrea Ranocchia, che dapprima sugli sviluppi di una mischia conclude alto di poco, poi al 74’ si sgancia sulla corsia di destra e dalla trequarti fa partire un traversone sul quale si avventa Santiago Garcia, ma il difensore palermitano nel tentativo di mettere in angolo devia verso la propria porta ingannando Ujkani. L’ Inter vince 1-0 convincendo relativamente quindi, ma si riporta a -4 dalla Juve mantenendo intatta la propria candidatura al titolo. Mezzo passo falso della Fiorentina di Vincenzo Montella che non va oltre il 2-2 interno contro la rigenerata Sampdoria di Ciro Ferrara. I viola privi di Jovetic, Toni e Liajc davanti, affidano il reparto offensivo ad El Hamdaoui con Mati Fernandez a sostegno, in difesa Tomovic viene preferito a Roncaglia. I toscani partono bene e dopo una deviazione in area di El Hamdaoui che fa la barba al palo, trovano il vantaggio al 17’ con Savic che di testa su corner anticipa tutti. La Fiorentina sembra poter gestire il vantaggio, nel primo tempo controlla il possesso palla e concede poco alle offensive doriane. Nella ripresa però l’ inerzia del match cambia, tanto che i blucerchiati trovano subito il pareggio con Kristicic, che con una finta di corpo elude Rodriguez e di sinistro trafigge Viviano sul primo palo. Montella vuole vincere ed inserisce Seferovic al posto di Romulo, con lo svizzero che entra subito in partita e trova anche il gol, che però viene annullato per fuorigioco. Nel momento di maggior spinta da parte dei viola però, gli ospiti orchestrano una buona ripartenza, con Poli che da sinistra mette a centro area, Rodriguez nel tentativo di anticipare un doriano mette la palla nella propria rete, 2-1 Samp. I padroni di casa però non demordono e ancora con Savic, sempre di testa trovano il pareggio al 75’. Nel finale i viola ci provano a più riprese, ma l’ assedio sarà improduttivo. La Lazio di Petkovic vince ancora, stavolta la vittima è il Parma di Donadoni. I biancocelesti dopo un paio di conclusioni di Candreva in avvia, trovano il vantaggio con Biava, abile a risolvere una mischia e battere Mirante di destro; alla mezz’ora arriva il 2-0 con Klose che taglia a centro area e su millimetrico servizio di Gonzalez, incrocia di destro sul secondo palo. Nel secondo tempo la reazione degli emiliani è piuttosto veemente, Belfodil, inserito ad inizio ripresa al posto di un Amauri sottotono, si incarica della battuta del rigore assegnato al Parma al minuto 66, il tiro viene inizialmente respinto da Bizzarri, ma il francese è abile nel tap in e accorcia le distanze. Nel finale gli ospiti ci provano ancora con Belfodil che sul primo palo gira verso la porta un cross da destra, ma l’estremo difensore biancoceleste si oppone, assicurando la vittoria finale ai suoi. Terza vittoria consecutiva per la Roma di Zeman, che oltre allo sconfinato potenziale offensivo di cui dispone, sembra aver trovato anche un certo equilibrio in difesa. A Siena i giallorossi, privi di Lamela, scendono in campo col tridente Totti-Destro-Osvaldo e Pjanic a centrocampo con Tachtsidis e Bradley; nei primi minuti la Roma si rende pericolosa soprattutto col capitano, ma le sue conclusioni trovano puntualmente l’ opposizione di Pegolo (autore di un vero e proprio miracolo su una punizione dal limite di Totti). Al 25’ gli uomini di Cosmi trovano il vantaggio a sorpresa grazie a Neto, che su corner da destra incorna in mezzo all’ area e regala l’1-0 ai suoi. Nella ripresa però sul “Franchi” si abbatte una mare giallorossa, gli ospiti pareggiano con Destro, che al gol dell’ ex esulta eccome, trovano il vantaggio a 10 dalla fine col redivivo Perrotta (rasoterra dl limite) e al 90’ chiudono la pratica ancora con Destro, che imbeccato da Pjanic incrocia di sinistro e batte per la terza volta Pegolo. Il Milan sembra essere davvero uscito dalla crisi, il tutto grazie ad Allegri che ha finalmente dato un equilibrio tattico alla squadra, ma grazie soprattutto ad El Sharaawi, che pur essendo un ’92, si sta confermando sempre più il leader dei rossoneri. A Catania i padroni di casa partono bene, tanto che con Legrottaglie trovano il vantaggio sugli sviluppi di un corner al minuto 10; il Milan prova a reagire ma la manovra rossonera risulta piuttosto sterile fino all’ intervallo. Nella ripresa il match cambia completamente quando al 49’ Barrientos rifila un calcione a Nocerino lasciando i suoi in inferiorità numerica, col Milan che qualche attimo dopo trova il pari con El Sharaawi, partito in posizione di leggero fuorigioco. 3 minuti dopo Boateng trova il raddoppio con un fantstico tiro a giro dal limite, col Milan che sfiora a più riprese il terzo gol con Robinho. Nel finale il3-1 arriva ancora per merito di El Sharaawi con un bel destro sul secondo palo (palo-gol), dopo che Boateng si era fatto espellere un minuto prima. L’ Udinese risorge dopo la sconfitta dell’ “Olimpico” con la Lazio, lo fa travolgendo 4-1 il malcapitato Cagliari con Totò Di Natale che non segna ma fa segnare. Le reti friulane portano la firma di Pereyra, Angella, Danilo e Pasquale. Importantissima vittoria in chiave salvezza anche per il Bologna di Pioli, i felsinei si impongono sull’ Atalanta per 2-1, grazie alla splendida punizione di Diamanti da 40 metri e la rovesciata di Gabbiadini nella ripresa (che da buon ex non esulta). Sorprendente vittoria esterna anche per il Chievo di Eugenio Corini che passa sul campo di un Genoa sempre più in crisi..

Alessandro Antoniacci- Agenzia Stampa Italia

 

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