In testa c’è la Paganese, che non passa a Lametia nonostante il vantaggio iniziale, ed anzi rischia in dieci nella ripresa, a dimostrazione che i calabresi non sono un bluff. Difatti salgono a 15 col Perugia corsaro nel mare di Giulianova. Subito dietro l’Arzanese che vince ancora, ma col derelitto Celano e con un fiatone finale preoccupante. Insieme al Catanzaro che invece si sbarazza in scioltezza del Chieti. Poi Gavorrano e l’Aquila, entrambe balbettanti in casa. Fra i toscani torna al gol Fioretti, ma non basta contro un Milazzo che lotta per sopravvivere. Gli abruzzesi fanno zero a zero col Fondi, con un palo per parte, e aspettano di rinforzarsi. A 12 resta fermo il Giulianova e sappiamo come. A quota dieci il Campobasso sconfitto in casa senza appello da un Fano che comincia a carburare, ritrova quella che sembrerebbe la sua reale classifica. Ed il Neapolis che ha smesso di pareggiare e adesso vince pure i derbies, anche se contro l’Aversa gli è andata di lusso. Domenica verdremo di che pasta è fatto. Subito sotto con 8 punti, due laziali. Isola Liri e Aprilia. I Frusinati l’hanno svangata a Melfi nella ripresa. Mentre i Pontini, con tre schiaffi nel secondo tempo, si son riappropriati della partita, cacciando di fatto il tecnico Vibonese Ferrante. Anche se la classifica ci indica l’allenatore come il meno colpevole. Domenica il Lametia riposa, ma la Paganese riceve la non trascendentale Aprilia ed il Catanzaro va ad Aversa. Il Gavorrano scende a Vibo e l’Aquila va ad Isola Liri. Vincendo, il Perugia potrebbe già lanciare il volatone a tre, con Pagani e Catanzaro. Che poi è quello che si aspettano un po’ tutti, anche se ancora è un po’ presto. Ma come si dice: “Chi ha tempo, non aspetti tempo”.