(ASI) Il sogno del Perugia svanisce in una sera di mezza estate in riva al Tirreno.
Il Livorno vince 4-1 una sfida che alla fine del primo tempo vedeva il Grifo avanti di un gol e con una tenuta del campo per niente da squadra di categoria inferiore, nonostante l’inferiorità numerica per l’espulsione di Lebran. Un vantaggio che ci poteva stare, nonostante il Livorno avesse piazzato qualche incursione pericolosa tra le linee della difesa perugina, schierata in emergenza per le assenze di Martella e Jefferson. Il gol di Clemente, su rigore, ad un minuto dall’intervallo. Il capitano ha così riscattato l’errore dal dischetto del turno precedente di Coppa contro il Bari. Per tutti i primi 45’ il Perugia ha confermato le evidenze di questa prima parte della stagione: una buona predisposizione alla ricerca del fraseggio, anche se, stavolta, con una minor capacità di arrivare a giocate efficaci negli ultimi 20 metri. Nella fase difensiva, però, sono emerse le solite difficoltà a fronteggiare le ripartenze veloci e le verticalizzazioni degli avversari nei pressi dell’area di rigore (il Livorno schierava un tridente molto veloce e mobile).
Nella ripresa, i labronici, forti della superiorità numerica, hanno cercato da subito di schiacciare i grifoni indietro, e in pochi minuti hanno sferrato un 1-2 micidiale che ha minato le certezze dei biancorossi. Pur se al cospetto di una squadra di categoria più alta, e per giunta in superiorità numerica, ai ragazzi di Battistini si deve comunque muovere l’appunto di aver troppo accusato il colpo senza reagire come avrebbero potuto. Non lo hanno fatto nemmeno quando, per l’espulsione di Lambrughi al 19’, si è ristabilita la parità numerica. Il Livorno ha chiuso ben presto i conti con il terzo gol e con una serie di azioni pericolosi spesso salvate da un ottimo Koprivec. L’espulsione di Clemente e il quarto gol sono episodi avvenuti a match già deciso.
Come ha fatto notare Battistini, la sconfitta andrà analizzata con serenità in vista del campionato, per correggere le sfasature più evidenti. Il sogno di Coppa è finito in ua sera di mezza estate, ma quello del campionato deve ancora cominciare.
Daniele Orlandi- Agenzia Stampa Italia
Foto: Fabio Gasparri