(ASI) Perugia - Oggi per gli speciali di A.S.I. lo facciamo sulla sanità in Umbria con la dottoressa Francesca Castellani, specialista in otorino-laringoiatria e patologia cervico-facciale, fondatrice e presidente dell'Associazione Culturale e la Bilancia della Salute, inoltre ricopre importanti ruoli sindacali nel sindacato SUMAI Assoprof sia a livello regionale, come segretario dell'Umbria che a livello provinciale, come segretario provinciale di Perugia.
La sanità è il settore più importante dell'Umbria. Qual è lo stato della sanità regionale?
La sanità è un bene di tutti, la sanità tocca a tutti e tutti sono sensibili a questo tema. Io posso dire che in Umbria la sanità sta bene, e come tutte le cose, si potrebbe migliorare. Adesso c'è l'argomento delle liste di attesa. Secondo me è stato già fatto abbastanza, ci sono delle possibilità da cogliere e delle strategie da adottare. Noi del sindacato Sumai Assoprof , riferimento degli specialisti ambulatoriali, siamo pronti a collaborare con la Regione per dare un contributo e cercare di limitare il problema delle liste d'attesa.
Parliamo del sindacato, il sindacato Sumai Assoprof nasce nel 1976, è presente in tutto il territorio nazionale, è articolato in sezioni provinciali e regionali, è un sindacato autonomo, indipendente e appartitico e rappresenta il 90% dei medici specialisti ambulatoriali presenti nel territorio. Ecco, proprio alla luce di questa considerazione, dottoressa Castellani, quali sono le principali sfide che i medici del Sumai Umbria si trovano ad affrontare attualmente e quali sono le priorità del sindacato per supportare questi professionisti nel loro lavoro quotidiano?
Volevo partire dicendo chi sono gli specialisti ambulatoriali sono medici di tutte le branche, ma anche veterinari, chimici, biologi, psicologi che lavorano nell'azienda sanitaria e pubblica, essenzialmente nelle aziende territoriali, quindi sono dei professionisti convenzionati, quindi giuridicamente non sono pubblico impiego, ma la cosa importante è che erogano pubblico servizio e quindi la loro peculiarità è proprio il loro contratto. È un contratto flessibile che permette di farli lavorare dappertutto, in maniera capillare, su tutto il territorio e quindi fare quello che è la sanità di prossimità. Perché lo specialista ambulatoriale lavora per le ore che servono. Esempio, servono due ore di oculistica valfabbrica, sta per due ore a valfabbrica, servono tre ore a fabbro di cardiologia, sta per quelle tre ore.
Quindi fa quella che è la vera sanità di prossimità, come ci ricorda il DM77, che fa in dettaglio il riordino della sanità territoriale. Quindi il nostro obiettivo è essere protagonisti con gli altri professionisti che orbitano il territorio, come i medici di medicina generale, come i pediatri di libera scelta, ma anche gli infermieri. Stare nel territorio e fare quella che è la sanità di prossimità per curare e prendere in carico le persone affette, soprattutto da cronicità.
Perché noi sappiamo che l'Umbria è una regione con molta popolazione anziana, un quarto della popolazione è anziana, e quindi c'è proprio bisogno di questo, di agire sulle cronicità, in modo tale da non appesantire quello che è l'ospedale.
Noi chiediamo di aumentare le ore di pubblicazione della specialistica ambulatoriale proprio per risolvere questi problemi che dicevo prima, cioè le cronicità, le liste di attesa, quindi essere considerati per quello che è la nostra flessibilità contrattuale che può essere molto utile alla sanità pubblica, perché siamo dove serviamo e quindi anche nell'argomento delle liste di attesa noi potremmo, con ore aggiuntive, contribuire ad aumentare quella che è l'offerta.
Quindi il nostro ruolo è stato quello di collaborare con i decisori politici e legislativi in modo tale da dare un contributo per soddisfare i bisogni della salute dei cittadini.
Ringraziamo la dottoressa Castellani
Redazione Agenzia Stampa Italia