(ASI) Perugia – Lunedì 6 febbraio, Renato Del Ponte ha terminato il suo viaggio terreno per intraprendere il cammino verso le dimore celesti. Storico e docente d’impostazione tradizionalista, Del Ponte è stato un’autorità nella storia delle religioni e, in particolare, della Tradizione romana. Nella sua intensa attività di ricerca e letteraria ha prodotto opere di altissimo valore storiografico, come Dei e miti italici, La religione dei romani, Favete Linguis! e molti altri.
L’amore per Roma e la Tradizione italico-romana, prima che interesse di studio, in Del Ponte fu, soprattutto, passione ideale. Infatti, il suo avvicinamento a tali temi inizia negli anni ’60, durante la militanza giovanile nel FUAN (il Fronte Universitario d’Azione Nazionale, movimento politico universitario vicino al Movimento Sociale Italiano).
In quegli anni, negli ambienti giovanili, vicini all’MSI, s’iniziò a cercare nuove parole d’ordine, nuove idee forza che permettessero alla destra nazionalpopolare l’uscita dalle secche del nostalgismo e dal culto delle rovine. Nella “cultura di Destra”, al tempo, un nome in particolare rappresentò questa spinta, quest’esigenza a volere un “mito” e non un “passato” a cui rivolgersi, ovvero quello di Giulio Cesare Andrea Evola, meglio conosciuto con il suo pseudonimo “Julius”. Quest’autore e filosofo, che con le sue opere, delineatrici della “rivolta contro il mondo moderno”, influenzò gran parte della destra giovanile, divenne fonte d’ispirazione per lo stesso Renato Del Ponte.
E’ dai testi di Evola che il giovane Del Ponte trasse nutrimento per il suo interesse verso Roma e le antiche tradizioni, tanto da fondare un Centro Studi Evoliani e, in particolare, la rivista di studi tradizionali Arthos, nata nel 1972 e tuttora presente. Dal momento della reciproca conoscenza, avvenuta nel 1971, il rapporto tra Julius Evola e Renato Del Ponte proseguì fino al 1974, anno della morte del filosofo. Inoltre, Del Ponte fu tra coloro che trasportarono le ceneri di Evola sul Monte Rosa, per poi farle sprofondare in un crepaccio del Colle del Lys.
La passione ideale per la Romanità, divenuta adesione sacrale e rituale alla Religione dei Padri, si evolse ulteriormente in Del Ponte, portandolo a fondare il Movimento Tradizionalista Romano, con l’intento di favorire la riscoperta della sacralità italico-romana.
La morte di Renato Del Ponte lascia un grande vuoto nel campo della ricerca storica, ma primariamente in chi, come lui, ha teso e tende la sua vita nella riscoperta delle sacre origini dell’Italia e nella riaffermazione del fuoco primigenio, il Fuoco di Roma.
Agenzia Stampa Italia ebbe il piacere d’intervistare il professore Del Ponte nel 2017, durante il IV Campo Italico organizzato, a Gualdo Cattaneo in provincia di Perugia, dall’associazione culturale “Il Solco della Tradizione”. Ripubblicando, di seguito, la videointervista che gli venne fatta, si desidera riportare le parole, in essa contenute, con cui Del Ponte evidenziò chiaramente il significato di Tradizione e, segnatamente, della Tradizione italica e romana: «La Tradizione, semplicemente, è la fedeltà a un ideale dei nostri antenati: cioè seguire la via indicata dai nostri antenati. La Tradizione italica, o meglio la Tradizione italica e romana, è quella che accumuna tutti i popoli d’Italia nel nome della civiltà di Roma, nella fedeltà a un ideale religioso».
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia
Intervista di Federico Pulcinelli per Agenzia Stampa Italia al prof Renato Del Ponte https://www.youtube.com/watch?v=c2dGRe0ev4U