(ASI) Perugia - La Scuola di Lingue Estere dell’Esercito di Perugia, in data venerdì 16, ha aperto le porte ai curiosi che desideravano visitare e ammirare il complesso, ricco di arte e storia.
La proposta è stata organizzata in occasione del primo appuntamento di “Incontri e dialoghi al Santa Giuliana”, un progetto di alta cultura che prevede l'intervento di autorevoli personalità dell'Umbria ed in parte anche della Scuola, personaggi apprezzati sia in campo nazionale sia in quello internazionale.
Primo fra tutti a inaugurare il ciclo di incontri è stato Franco Venanti, pittore perugino di calibro internazionale, il quale ha intrattenuto e divertito il pubblico raccontando aneddoti celati della sua vita privata ripercorrendo la sua carriera da artista.
La visita guidata per il Complesso Monumentale di Santa Giuliana è iniziata con un preambolo sul passato dell’edificio e tutti i cambiamenti che ha attraversato nel corso dei secoli.
Il complesso fu originariamente fondato nel 1253 come monastero femminile benedettino cistercense per interessamento del cardinale Giovanni da Toledo, vescovo di Porto e medico del Papa Innocenzo IV. Nel corso dei secoli il monastero subì numerose modifiche e ampliamenti, arricchendosi di opere d’arte fino a raggiungere il culmine del suo splendore a causa della soppressione napoleonica: numerose opere vennero esportate in Francia e il complesso venne adibito ad una sorta di magazzino. Nel secolo successivo invece, il monastero venne utilizzato come ospedale militare fino al 1937, anno della riapertura al culto, ed è dal 1993 che ospita Scuola di Lingue Estere dell’Esercito.
Finita la visita, i presenti hanno potuto assistere all’incontro col pittore Franco Venanti. Ad accoglierli è stato il Generale di Brigata Emiliano Vigorita, Comandante della Scuola Lingue Estere dell’Esercito, il quale ha espresso il suo entusiasmo per l’inizio di questo ciclo di incontri.
Il Generale era accompagnato anche dall’Assessore all’urbanistica del Comune di Perugia Margherita Scoccia e i due giornalisti mediatori dell’evento, Mario Mariano e Cristiana Mapelli.
Venanti si è soffermato a lungo sul fascino di Perugia, città a lui molto cara, descrivendo il legame che lo lega ad essa e l’influenza culturale che gli ha trasmesso nell’arco della sua carriera da artista.
“Dobbiamo tornare a far risplendere la nostra città, a farla conoscere meglio anche a chi ci abita, distratto da tanti problemi. Non ci si può considerare perugini se poi si frequentano solo i centri commerciali delle periferie. Nessun cambiamento al mondo giustifica il disinteresse per il centro storico, quando posso ancora mi soffermo e guardare l’Arco Etrusco, per me uno dei monumenti italiani più belli in assoluto”.
L’artista ha anche svelato numerosi retroscena della sua vita, rispondendo a ogni domanda con piacere e con la gioia di ritrovarsi nuovamente di fronte a un pubblico:
“La mia vita è stata complessa e avventurosa, ho vissuto ogni istante come se davanti a me ci fosse una scena di un film da ammirare.”
Tommaso Maiorca – Agenzia Stampa Italia