Cina. Intervento in esclusiva di Zheng Xuan, Incaricato d'Affari ad Interim dell'Ambasciata

(ASI) Cinque giorni fa è calato il sipario sul XX Congresso del Partito Comunista Cinese, evento che ha aperto un nuovo quinquennio politico-istituzionale nel vasto Paese asiatico.

Gli occhi degli osservatori internazionali erano puntati soprattutto sul discorso inaugurale del presidente Xi Jinping, che ha riassunto i traguardi raggiunti nel corso degli ultimi dieci anni di mandato ed indicato gli obiettivi per il futuro. A questo proposito, Agenzia Stampa Italia ospita in esclusiva un intervento della Signora Zheng Xuan, Incaricato d'Affari ad Interim dell'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia.

 

Un decennio straordinario illumina la strada della modernizzazione cinese

 

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di Zheng Xuan

 

Il 22 ottobre si è concluso a Pechino il XX Congresso del Partito Comunista Cinese. Negli ultimi dieci anni, la forza della Cina dal punto di vista economico e tecnologico nonché la capacità generale del Paese sono cresciute costantemente. La Cina sta accelerando il suo incedere verso una via di sviluppo caratterizzata da alta qualità, maggior efficacia, equità, sostenibilità e sicurezza.

Questa via di modernizzazione non ha solo permesso la realizzazione dello storico “miracolo cinese”, ma ha anche contribuito con una “proposta cinese” e con la saggezza cinese allo sviluppo della diversità culturale globale; ha fornito una maggiore diversificazione delle possibili vie di sviluppo per tutti i Paesi del mondo, in particolar modo per i Paesi in via di sviluppo. Tutto questo ha un valore molto importante a livello storico ed un significato globale particolare.

 

L’ultimo decennio è stato un periodo di costante crescita della capacità economica e di realizzazione di uno sviluppo leapfrog [a catena, ndr]. Dal XVIII Congresso del PCC, l’economia cinese ha visto una crescita dai 54.000 miliardi di RMB del 2012 fino ai 114.000 miliardi RMB del 2021, con un contributo alla crescita economica globale che supera il 30% medio annuo e con un incremento del PIL medio pro-capite passato dai 39.800 RMB agli 81.000 RMB.

Tutto ciò ha creato un grande mercato domestico con una capacità economica superiore ai 100.000 miliardi di RMB, con più di 1,4 miliardi di persone ed una classe a reddito medio composta da circa 400 milioni di persone. Le aziende cinesi a gestione privata sono aumentate, raggiungendo quota 47,011 milioni di unità. Con il 93,3% del totale delle imprese, queste aziende rappresentano un importante volano per la promozione dello sviluppo economico-sociale.

Il numero degli internauti cinesi è aumentato da 564 milioni a 1,032 miliardi di persone e la diffusione del web è passata da una copertura del 42,1% ad una del 73% creando la società digitale più grande e dinamica al mondo. Nell’arco di un decennio, i trasporti, l’energia, le risorse idriche e le altre infrastrutture in Cina hanno visto uno sviluppo leapfrog. Abbiamo costruito la rete ferroviaria ad alta velocità più grande del mondo, così come quella autostradale e una serie di porti ed aeroporti di livello internazionale. La rete della logistica e dei trasporti ha già superato per estensione i 6 milioni di chilometri. Al contempo sono in fase di realizzazione una serie di progetti infrastrutturali di ogni genere, che consolidano le basi per lo sviluppo di alta qualità dell’economia cinese.

 

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L’ultimo decennio è stato un periodo di miglioramento a tutto campo della vita delle persone, una corsa verso la piena costruzione di una società moderatamente prospera. Il governo cinese continua a sostenere una visione politica di base che pone la persona al centro e che guarda al benessere fondamentale del popolo cinese, garantendo che “nessuno venga lasciato indietro”.

La Cina ha vinto la più grande battaglia della storia dell’umanità contro la povertà, affrancando da questa condizione quasi 100 milioni di persone nelle zone rurali del Paese, risolvendo, con un risultato storico, il problema della povertà assoluta e raggiungendo, con dieci anni di anticipo, l’obiettivo di riduzione della povertà previsto dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

Il tasso di urbanizzazione in Cina è salito dal 53,1% al 64,7%, e il coefficiente Gini del reddito dei cittadini è sceso da 0,474 a 0,466. La copertura dell’assicurazione pensionistica di base ha raggiunto 1 miliardo di persone e quella dell’assicurazione sanitaria di base 1,36 miliardi di persone, dando vita al più grande sistema di previdenza sociale a livello mondiale. La Cina attribuisce grande importanza allo sviluppo dell’istruzione e gli investimenti finanziari nazionali in questo settore si sono attestati costantemente sopra il 4% del PIL negli ultimi dieci anni, rappresentando la prima grande voce di spesa nel budget finanziario pubblico.

La Cina vede il rispetto e la tutela dei diritti umani come un compito importante nel lavoro di governance del Paese. Basandosi sulla specifica situazione nazionale cinese, il diritto all’esistenza e il diritto allo sviluppo vengono considerati come diritti umani di base fondamentali; si definisce e si attua il piano d’azione nazionale per i diritti umani, si sviluppa la democrazia popolare per l’intero processo, raggiungendo risultati storici in ambito di diritti umani in Cina.

 

L’ultimo decennio è stato un periodo in cui “le acque sono diventate più blu, le montagne più verdi”. L’edificazione di una civiltà ecologica ha visto dei cambiamenti storici e l’idea che “acque blu e montagne verdi sono monti d’oro e d’argento” è già arrivata al cuore delle persone. Negli ultimi dieci anni, la qualità dell’aria in Cina è migliorata in modo evidente rendendo la Cina il Paese con il miglioramento della qualità dell’aria più rapido al mondo.

Il volume di energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili ha raggiunto 1,1 miliardi di kilowatt, il 30% della produzione energetica da fonti rinnovabili al mondo. Ad oggi, di ogni 3 kilowattora che i cittadini cinesi utilizzano, 1 proviene da fonti energetiche pulite. La Cina è divenuta il maggior mercato al mondo per le automobili a nuove fonti energetiche mentre i viaggi green a basso impatto ambientale sono passati dall’essere “di moda” all’essere “la normalità”.

Nell’arco di dieci anni, la Cina è diventata il Paese con la maggior crescita di risorse forestali al mondo, è al primo posto a livello globale per estensione delle aree di imboschimento e le sue aree di afforestazione rappresentano il 25% del totale mondiale. La Cina ha ridotto del 34,4% le emissioni di CO2 e ha posto l’obiettivo di raggiungere il picco carbonico prima del 2030 e di realizzare la neutralità carbonica prima del 2060, compiendo il raddoppio del PIL. Ciò significa che la Cina completerà la maggiore riduzione di emissioni carboniche su scala globale e che raggiungerà il picco e la neutralità carbonica nel più breve arco temporale nel corso della storia globale.

 

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L’ultimo decennio è stato un periodo di riforme e apertura e di maggiore cooperazione dal mutuo vantaggio. Nonostante le sempre più chiare tendenze unilateraliste e protezioniste sullo scenario internazionale contro la globalizzazione economica, la Cina ha, con grande coraggio politico, approfondito in modo complessivo le riforme ed attuato una strategia di ancora maggiore e più attiva apertura.

In questi dieci anni, il volume del commercio cinese è cresciuto da 4.400 miliardi di dollari a 6.900 miliardi di dollari ed il Paese è diventato un partner commerciale importante per più 140 Paesi e regioni nonché la prima potenza commerciale mondiale. Gli investimenti esteri realmente utilizzati su base annua sono passati da 700 miliardi di RMB a 1.150 miliardi di RMB, attestandosi dal 2017, per cinque anni consecutivi, al secondo posto su scala globale.

Le zone-pilota di libero scambio basate su un’apertura sistematica e di alto livello sono state create dal nulla ed attualmente ne sono state istituite 21. Le misure di limitazione degli investimenti esteri inseriti in negative list sono state ridotte dalle iniziali 190 alle attuali 27. Gli accordi per il libero scambio siglati dalla Cina con l’estero sono passati da 10 a 19 e l’Accordo per il Partenariato Economico Globale Regionale (RCEP) entrato in vigore il primo gennaio scorso ha dato origine alla più grande area di libero scambio a livello mondiale.

Abbiamo ridotto spontaneamente i dazi doganali sui beni commerciali; il livello generale dei dazi doganali è stato ridotto al 7,4%, inferiore rispetto al 9,8% previsto dall’impegno preso all’ingresso nell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Al contempo, la Cina ha concesso ai 16 Paesi meno sviluppati un trattamento di esenzione dai dazi per il 98% dei prodotti sottoposti a dazi.

Abbiamo organizzato la prima fiera nazionale al mondo incentrata sull’importazione, la China International Import Expo (CIIE) che ha visto, nelle sue quattro edizioni, transazioni per un totale di 272,27 miliardi di dollari. La Cina ha anche creato una serie di piattaforme di cooperazione aperte come la China International Fair for Trade in Services (CIFTIS), la China Import and Export Fair di Canton e l'International Consumer Goods Fair per condividere le opportunità di sviluppo con il resto del mondo.

 

L’ultimo decennio è stato un periodo di partecipazione attiva alla riforma e alla costruzione del sistema di governance globale. La Cina è sempre stata dalla parte dell’unione e della cooperazione, è sempre stata dalla parte degli interessi comuni della stragrande maggioranza dei Paesi, favorevole alla costruzione di un nuovo modello di relazioni internazionali basato sul mutuo rispetto, giustizia ed equità, cooperazione e mutuo vantaggio, per promuovere la costruzione di una comunità umana dal futuro condiviso.

Lo sviluppo della Cina non è separabile da quello del resto del mondo e quello del mondo non è separabile dallo sviluppo della Cina. La Cina, da sempre, ha tutelato fermamente il sistema di relazioni internazionali con al centro le Nazioni Unite, l’ordine internazionale basato sul diritto internazionale e il sistema di commercio multilaterale che ruota intorno all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC-WTO).

Nell'ultimo decennio, la Cina è divenuta il secondo Paese per contributo alle Nazioni Unite e per contributi alle operazioni di peacekeeping. Le iniziative del presidente Xi Jinping per lo sviluppo e la sicurezza globale sono state accolte con favore dalla comunità internazionale. L’idea della costruzione di una comunità umana dal futuro condiviso ha trovato ampia approvazione da parte della comunità internazionale ed è stata inserita molte volte nelle risoluzioni delle Nazioni Unite ed ha fornito una direzione generale di fronte alle sfide globali attuali.

La Cina sostiene il concetto di governance globale basata sulla consultazione comune, sulla costruzione congiunta e sulla condivisione, e promuove la costruzione di un'economia mondiale aperta. La Cina ha firmato più di 200 documenti di cooperazione con quasi 150 Paesi e più di 30 organizzazioni internazionali per edificare la Belt and Road Initiative (BRI). Tale iniziativa è diventata un prodotto pubblico internazionale e una piattaforma per la cooperazione internazionale molto apprezzata.

Gli ultimi dieci sono stati anni di cammino nonostante le difficoltà, di duro lavoro e progresso. Questi sono i risultati dell’impegno congiunto del Partito Comunista Cinese e del popolo cinese e non sarebbero stati possibili senza il forte sostegno delle persone di tutto il mondo. Guardando al futuro, siamo pieni di fiducia e aspettative. Sotto la guida del Partito Comunista Cinese, il popolo cinese continuerà ad impegnarsi all’unisono, ad avere fiducia in sé stesso, a rafforzarsi con il coraggio per scrivere un nuovo capitolo nella costruzione globale di un moderno Paese socialista.

La Cina è inoltre pronta a collaborare con tutte le parti, compresa l'Italia, per sostenere fermamente il multilateralismo, promuovere una migliore governance globale ed affrontare congiuntamente le sfide globali per il benessere a lungo termine delle nostre future generazioni.

Redazione Agenzia Stampa Italia

 

 

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